Aprirà in primavera presumibilmente a maggio il nuovo ristorante di Vitantonio Lombardo in Matera
Vitantonio Lombardo, già stella Michelin alla Locanda Severino di Caggiano, che ha lasciato a dicembre, ha già una nuova casa. Tutte
Vitantonio Lombardo, già stella Michelin alla Locanda Severino di Caggiano, che ha lasciato a dicembre, ha già una nuova casa.
Tutte le formalità burocratiche e le firme, per l’avvio dei lavori, del VITANTONIO LOMBARDO RISTORANTE proprio poche ore fa.
Lo annuncia lo stesso Vitantonio Lombardo in un comunicato:
«Finalmente riesco a realizzare il mio sogno! Posso mettermi in gioco nella mia terra, la Basilicata, e soprattutto nella magnifica Matera. A maggio aprirò il mio locale, ossia il Vitantonio Lombardo Ristorante. Sarà situato in una caverna millenaria nei pressi di piazza San Pietro, in via Madonna delle Virtù. Gli ambienti saranno curati dal noto architetto Alessandro Tortorelli che, nel rispetto assoluto del luogo, creerà un ambiente essenziale, senza distrazioni, ove tutto sarà concentrato sulla tavola, la cucina a vista e la cantina a vista».
Prosegue il comunicato
«Scontato che mi seguirà il mio maître-sommellier Donato Adesso e alcuni elementi del mio precedente staff, che verranno integrati con altri mie ragazzi adesso in giro in Italia e pronti a rientrare. Partiremo con due menu degustazione, che chiamerò rispettivamente Mat…era e Mat…eria».
Spiega Vitantonio Lombardo, protagonisti saranno i prodotti del territorio lucano
«guardando al passato, ma rivolti al futuro e seguendo il presente nella sua stagionalità. Anche per questo la città di Matera non poteva che essere scelta migliore. Non mancheranno sicuramente i nostri piatti storici come Pizza in black, l’Uovo nell’orto, l’Interpretazione dell’anello lucano, Montecrusko e altri che hanno segnato il nostro cammino».
In cantina il Vitantonio Lombardo Ristorante dedicherà particolare attenzione all’Aglianico Lucano
«ma ci allargheremo in tutta Italia e la Francia con circa 400 etichette. Non vediamo ora di ripartire. Stiamo arrivando!».
Domenico Leccese