Tempa Rossa, CGIL: «Ennesimo licenziamento non giustificato. Bisogna intervenire con urgenza»
«L’ennesimo caso di negazione dei diritti dei lavoratori a Tempa Rossa. Un fatto gravissimo che accende ancora una volta i
«L’ennesimo caso di negazione dei diritti dei lavoratori a Tempa Rossa. Un fatto gravissimo che accende ancora una volta i riflettori sulle assunzioni nel colosso Total e nel suo indotto e su come si continui a favorire un piano industriale che favorisce la manodopera straniera, perché a un costo minore, a quella italiana e locale, con una totale assenza di tutela di tutti i lavoratori». La denuncia arriva dalla Cgil, rispetto all’ultimo caso di licenziamento presso l’azienda MMP dell’indotto Total di un operaio. Il rappresentante della segreteria provinciale di Potenza della Cgil, Vincenzo Esposito, ha inoltre evidenziato: «Assunto con contratto a termine tramite agenzia interinale, il lavoratore è stato licenziato dopo appena due giorni perché, secondo l’azienda, non aveva superato il test di prova». Esposito ha anche spiegato che: «La Cgil oltre ad aver aperto una vertenza, bisogna intervenire con urgenza, sollecitare gli enti preposti al controllo affinché prendano i dovuti provvedimenti stabilendo definitivamente regole certe nella tutela dei diritti dei lavoratori e nell’utilizzo della manodopera”. Antonio Blasi, rappresentante sindacale unitario Cgil presso l’azienda, ha sottolineato in modo particolare la vicenda dell’ultimo operaio licenziato: «Di fatto il lavoratore non essendo stato messo nelle condizioni di svolgere a pieno il proprio compito in quanto gli era stata consegnata una tuta da lavoro di due misure più piccole di quella richiesta, aveva indossato nei primi giorni una propria tuta da lavoro conforme alle normative CEE secondo quanto consentito dal regolamento, in attesa che l’azienda gli fornisse una divisa consona al proprio ruolo. Un atto ingiustificabile, come lo sono le motivazioni del licenziamento – prosegue Blasi – in quanto affinché la prova non vada a buon fine è necessario che i supervisor contestino il lavoro fino a quel momento svolto dall’operaio in questione impedendogli il completamento dei lavori, cosa che nella fattispecie non si è verificata».