«L’ENI NON AUMENTERÀ IL FATTURATO SUL SANGUE DEI LUCANI»
«Crediamo sia ora di mettere i puntini sulle i nella faccenda Eni. Le parole dell’Ad Descalzi sono inaccettabili». E’ quanto
«Crediamo sia ora di mettere i puntini sulle i nella faccenda Eni. Le parole dell’Ad Descalzi sono inaccettabili». E’ quanto dichiara il capogruppo di Lb-Fdi, Gianni Rosa che si domanda: «Crede davvero di poter fare la vittima? Di intenerire i Lucani parlandoci di perdita di fatturato? Ma si rende conto che di fronte alla salute di un territorio e dei suoi abitanti, quanto ha perso l’Eni è irrilevante? Veramente pensa di potersene uscire in questo modo, quasi addossando la chiusura dell’impianto Eni di Viggiano ad un complotto di chissà chi nei confronti della società petrolifera? Forse – prosegue Rosa – a Descalzi sfugge che tutti, in Basilicata, hanno letto le ordinanze del Gip di Potenza e le intercettazioni dei suoi dipendenti che sapevano e hanno, non solo taciuto, ma anche occultato dati. Che ci siano reati o meno, che ci sia inquinamento o meno, anche solo per questo, Descalzi dovrebbe evitare certe esternazioni fuori luogo ed offensive per l’intelligenza di tutti noi. Siamo consapevoli che questo “pianto greco” dell’Amministratore delegato dell’Eni è solo propedeutico a spianare la strada all’aumento delle estrazioni. ‘Abbiamo fermato l’impianto, abbiamo diminuito il fatturato e per recuperare dobbiamo aumentare i barili estratti’. Ma a noi non è sfuggito quanto emerge tra le righe delle intercettazioni al vaglio degli inquirenti: i problemi dell’impianto di Viggiano sembrano derivare proprio dai tentativi di aumento delle estrazioni». A parere del capogruppo di Lb-Fdi i problemi al Centro Olio di Viggiano sono evidenti. L’innalzamento della fiaccola ne è solo un segnale. «Del resto, come amano ricordaci proprio quelli dell’Eni, è una valvola di sfogo che si attiva per mettere in sicurezza l’impianto. Allora – prosegue Rosa – quello che chiediamo a tutti è onestà. Non venga a dirci Descalzi che l’Eni estrae in tutto il mondo. Noi siamo la Basilicata e in Basilicata la sua società ha problemi. L’impianto non funziona a dovere e se queste sono le premesse ci opporremo con tutte le nostre forze all’aumento dei barili. Non ci interessa della brutta figura con la Shell. Ci interessa salvaguardare la sicurezza dei Lucani. Il pianto di Descalzi – conclude Rosa – non ci riguarda a meno che non sia per chiedere scusa per il comportamento dei suoi dipendenti e della società che rappresenta. L’Eni non aumenterà il suo fatturato sul sangue dei Lucani».