REFERENDUM, I LUCANI ALL’ESTERO CHIEDONO PIU’ INCONTRI
La lettera che ci ha inviato il Premier Matteo Renzi, quali cittadini al di là dei confini del nostro Paese, con l’invito
La lettera che ci ha inviato il Premier Matteo Renzi, quali cittadini al di là dei confini del nostro Paese, con l’invito ad andare a votare per il referendum costituzionale, conferma quanto sosteniamo da giorni: il voto degli italiani all’estero il 4 dicembre prossimo «sarà determinante». Lo afferma Giovanni Baldantoni, presidente dell’Associazione Lucani nei Balcani, riferendo che a Palazzo Italia Bucarest «si infittiscono gli incontri per colmare la scarsa informazione dei nostri corregionali e degli italiani residenti in Romania. La situazione – aggiunge – ci porta a ritenere che si ripeterà il forte astensionismo che si è già verificato per il referendum sulle trivelle del 17 aprile scorso quando gli italiani residenti all’estero che hanno espresso il voto hanno di poco superato il 19% degli aventi diritto. Gli iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero (4 milioni gli italiani iscritti) – ricorda Baldantoni – secondo le disposizioni del Ministero entro il 20 novembre riceveranno a casa tutto l’occorrente per votare per posta. Se ciò non accade, dal 21 novembre si potrà richiedere un’altra copia all’ufficio consolare di riferimento . Tutti i plichi dovranno pervenire in consolato alle ore 16 locali di giovedì 1 dicembre». Per Baldantoni l’appuntamento elettorale del 4 dicembre è troppo importante per il futuro del Paese e delle comunità degli italiani all’estero per essere disertato ma purtroppo senza iniziative di dibattito tra le ragioni del SI e quelle del NO «i nostri corregionali all’estero e quanti conservano la residenza nei paesi d’origine non avranno l’opportunità di esprimere il proprio voto. Di qui la sollecitazione a promuovere incontri all’estero tra i nostri emigrati per spiegare la portata della consultazione referendaria e coinvolgerli nel confronto tra le ragioni del SI e quelle del NO. C’è poi – aggiunge – un aspetto importante per le comunità di lucani all’estero: la rappresentanza parlamentare della nostra regione in quello che sarebbe il nuovo Senato si riduce a due soli senatori mentre si assottiglia complessivamente la rappresentanza degli italiani all’estero nonostante le nostre continue sollecitazioni ad aumentare deputati e senatori votati direttamente da quanti sono emigrati. Sull’astensionismo – continua – pesa anche il fenomeno che abbiamo segnalato alla Commissione Lucani nel Mondo che abbiamo battezzato “emigrati pendolari” vale a dire dei tanti corregionali che non prendono la residenza all’estero e che lavorano per alcuni mesi o comunque alcuni periodi dell’anno». Alle ultime elezioni politiche il voto degli italiani all’estero è stato decisivo per gli equilibri dei partiti: il Pd è risultato essere primo grazie ai voti degli italiani all’estero, mentre il Movimento 5 Stelle si è aggiudicato il primato dei voti arrivati dall’Italia. In totale, il Pd ha ottenuto 8.932.615 contro gli 8.784.499 dei pentastellati.