IL RADAR MONTE LI FOJ DA MONTARE SU UNA TORRE TELECOM
La vicenda del rada di Monte Li Foj torna a essere argomento della terza commissione consiliare della Regione Basilicata. Con
La vicenda del rada di Monte Li Foj torna a essere argomento della terza commissione consiliare della Regione Basilicata. Con una novità: «L’Ufficio Protezione civile della regione Basilicata – ha evidenziato Guido Loperte – in questa vicenda è intervenuto solo per quanto riguarda le varianti occorrenti per la localizzazione dell’impianto. E proprio per ridurre al minimo l’impatto ambientale abbiamo proposto una variante che prevede l’utilizzo di una torre Telecom già esistente per evitare che fossero installate nuove strutture. Da un sopralluogo con i tecnici Telecom abbiamo acquisito la disponibilità verbale e siamo in attesa di quella formale. E’ evidente che dovranno seguire sia la valutazione dei costi sia l’adeguamento della struttura esistente dal punto di vista della sicurezza». La Commissione consiliare è tornata dunque a occuparsi del progetto relativo all’installazione di un radar meteorologico della Protezione civile nazionale sul monte Li Foj. Un progetto sul quale la Commissione si era già soffermata la settimana scorsa, con le audizioni di amministratori e rappresentanti di comitati che avevano evidenziato incongruenze e assenza di una attenta valutazione da parte degli uffici Compatibilità ambientale e Protezione civile della Regione Basilicata. «Il progetto – ha detto Giovanni Pacifico – è nato per potenziare con una rete di radar il sistema di monitoraggio italiano ed è stato fatto direttamente dal Dipartimento della Protezione civile nazionale. La Regione Basilicata ha avuto solo un ruolo di supporto dal momento che il Ministero ha ritenuto che quel sito fosse il più idoneo per la rete dei radar di Basilicata e nazionale per monitorare i territori dal momento che il radar che si vuole installare copre un’area che va dalla costa jonica all’Adriatico».