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DON UVA: LA VENDITA SI E’ ARENATA

«La procedura di cessione della Casa della Divina Provvidenza, pur essendo giunta alla fase conclusiva, non si è ancora perfezionata».

«La procedura di cessione della Casa della Divina Provvidenza, pur essendo giunta alla fase conclusiva, non si è ancora perfezionata». Così interveniva il commissario straordinario Bartolomeo Cozzoli, ad ottobre, sulla procedura di vendita del Don Uva, nonostante, nei giorni precedenti, il Tribunale di Trani aveva scongiurato il fallimento della Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, ammettendo la proroga della procedura di amministrazione straordinaria fino al febbraio 2017, così come stabilito da un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico. I centri riabilitativi di Potenza, Bisceglie e Foggia si trovano in amministrazione straordinaria a causa di uno scandalo finanziario sui rapporti con i fornitori uscito fuori nel 2015, che aveva portato all’arresto di dieci persone, tra cui due suore. Oggi le strutture sono interessate da una procedura di cessione. Dal 30 giugno scorso sul tavolo delle trattative del commissario ci sono quattro offerte. Il Centro Terapeutico Riabilitativo, interessato alla sede potentina, la Sereni Orizzonti spa, per quella centrale di Bisceglie, l’Universo Salute srl ed SWS Welfare socio sanitario, interessati al pacchetto completo. In questo lasso di tempo, abbastanza lungo, nulla si è mosso. Ufficialmente il commissario straordinario Cozzoli ha fatto solo sapere che restano le difficoltà gestionali, senza dare dei termini precisi per l’acquisizione definitiva. Un lasso di tempo nel quale anche i lavoratori rimangono in attesa di novità trovando come unico appiglio l’invio di una lettera a Papa Francesco chiedendo di fare chiarezza.

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