PICERNO: LA DIFFERENZIATA CHE FA MALE
Molti sono i comuni lucani che per la differenziazione dei rifiuti sono considerati virtuosi, uno dei primi a partire con
Molti sono i comuni lucani che per la differenziazione dei rifiuti sono considerati virtuosi, uno dei primi a partire con il servizio è stato il comune di Picerno. La raccolta differenziata è organizzata dallo stesso in aree appositamente create e strategicamente collocate sul territorio di competenza con tanto di video sorveglianza. Peccato che, a quanto pare, questo servizio di videosorveglianza funzioni soltanto sui cartelli indicanti lo stesso. Abbiamo raccolto la denuncia di un nostro lettore che, preoccupato per la salute degli abitanti, ci segnala ormai da mesi come la raccolta differenziata non sia più efficiente come i primi tempi, ma soprattutto, come evidenzia in alcune foto inviateci, denuncia la presenza, tra gli oggetti non ritirati dagli addetti alla raccolta, di materiale pericoloso in quanto cancerogeno, abbandonato da tempo alla portata di chiunque e paradossalmente, quasi per provocazione, a ridosso di una delle aree destinate alla differenziazione dei rifiuti. Ci si domanda se è il caso che del materiale come l’eternit sia lasciato per mesi incustodito, alla portata di chiunque ed esposto alle condizioni atmosferiche più disparate, considerando la pericolosità della polvere di amianto generata dall’usura del materiale stesso che, si spande nell’aria e se inalata, provoca una grave forma di cancro ai polmoni. Perché gli addetti non hanno ritirato o comunque provveduto a segnalare la pericolosa presenza all’amministrazione? E se questo fosse accaduto per quale motivo l’amministrazione non ha immediatamente mobilitato una ditta specializzata nello smaltimento di tale materiale? Non è forse interesse dell’amministrazione comunale garantire la salubrità delle zone in cui vivono i propri concittadini?