«SANITÀ LUCANA IN GINOCCHIO»
«Migliaia di lucani rinunciano a curarsi perché non hanno le risorse economiche per farlo e perché sono costretti a lunghe
«Migliaia di lucani rinunciano a curarsi perché non hanno le risorse economiche per farlo e perché sono costretti a lunghe liste d’attesa, a code interminabili agli sportelli e a sopportare una mancanza di coordinamento tra strutture, servizi e personale sanitario. In Basilicata c’è una regressione della vita media che si è allineata a quella della Bulgaria». Lo sostiene l’europarlamentare dell’M5S, Piernicola Pedicini, secondo il quale l’organizzazione della sanità lucana, impostata dalla giunta Pittella, ha numerose lacune e, negli ultimi anni, è stata strutturata su logiche molto discutibili. «Migliaia di ammalati, in particolare gli anziani, non si curano più perché spesso non hanno neanche la possibilità di spostarsi per raggiungere i presidi sanitari specialistici, come ad esempio quelli di Policoro o Rionero. L’ultimo rapporto Meridiano Sanità, elaborato da The European House–Ambrosetti, ha documentato che il sistema sanitario italiano si colloca tra gli ultimi posti in Europa, con forti diseguaglianze a livello regionale. Per la Basilicata – aggiunge -, il rapporto ha reso una fotografia impietosa dell’efficacia/efficienza del suo sistema sanitario. La regione è ferma costantemente nelle ultime posizioni, con valori sensibilmente inferiori rispetto alla media nazionale. Non solo, la Basilicata è quintultima nel panorama nazionale ma, rispetto allo scorso anno, ha perso tre posizioni. Quindi, il sistema sanitario regionale è peggiorato sensibilmente». Nello specifico, fa notare Pedicini, il rapporto ha esaminato lo stato di salute della popolazione; la capacità di risposta del sistema sanitario ai bisogni di salute; l’efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria e, infine, la qualità dell’offerta sanitaria e reattività del sistema. Pedicini evidenzia: «Un altro esempio di disservizio e di malcontento diffuso, riguarda il pronto soccorso dell’ospedale San Carlo di Potenza. Dopo la chiusura dei servizi d’emergenza degli ospedali del Vulture, quello di Potenza è sempre più affollato. Sono centinaia i cittadini che segnalano lamentele per le ore di attesa che sono costretti a sopportare. Mediamente – continua – si va dalle sei alle dieci ore di attesa in ambienti freddi e mal organizzati. C’è poco personale nei reparti e i tempi di attesa per le visite specialistiche sono lunghissimi. Molti cittadini raccontano che la qualità del pronto soccorso del San Carlo è peggiorata notevolmente negli ultimi anni, prima era molto più efficiente e organizzato». Secondo Pedicini «nonostante la propaganda di Renzi e Pittella, anche la nostra piccola Basilicata che subisce i danni delle estrazioni petrolifere, si trova nella morsa della riduzione delle risorse nazionali, della disorganizzazione, delle nomine clientelari dei manager e dei primari e della corruzione. L’M5S propone che per migliorare le prestazioni e i servizi sanitari vengano allontanati dalla gestione della sanità i politici e i partiti e venga evitato di fare profitti speculando sulle malattie dei cittadini. Inoltre – conclude Pedicini – vanno liberate le risorse economiche attraverso una seria lotta alle clientele e alla corruzione, agli sprechi e all’inefficienza. Per raggiungere questi risultati, anche in Basilicata, è necessaria una nuova classe dirigente che metta al centro gli interessi dei cittadini e non quelli dei potentati politici e delle lobby affaristiche».