«IMU e TASI, NUOVA STANGATA PER LE IMPRESE»
«E’ di quasi 5 miliardi di euro l’importo complessivo di IMU e Tasi sugli immobili strumentali che gli imprenditori, entro
«E’ di quasi 5 miliardi di euro l’importo complessivo di IMU e Tasi sugli immobili strumentali che gli imprenditori, entro il 16 dicembre, dovranno versare. Una vera e propria stangata che colpisce beni, i capannoni e gli immobili adibiti alla produzione che non sono simboli di ricchezza fine a se stessa, ma beni strumentali a creare valore aggiunto, crescita economica e lavoro». Questo il commento di Michele Napoli, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, sulla scorta di quanto pubblicato dal Centro Studi della CGIA di Mestre, il quale aggiunge che «dal 2011, ultimo anno di pagamento dell’ICI, al 2016 l’incremento del carico fiscale sugli immobili ad uso produttivo e commerciale è stato spaventoso». Napoli si è poi soffermato sui dati affermando che «il +145% per gli uffici e gli studi privati, il + 140,9% per i negozi e le botteghe ed il 97,6% per i capannoni adibiti ad attività industriale stanno a dimostrare quanto oppressivo sia il carico fiscale perché sottrae risorse altrimenti destinate alla innovazione, alla ricerca e quindi a rendere più competitivo il sistema produttivo». Quest’anno ha spiegato Napoli «quasi la metà del gettito complessivo per IMU e TASI, che insieme ammonta a 21 miliardi di euro, verrà di fatto assicurato dalle imposte che il sistema produttivo è chiamato a versare sui propri beni strumentali in un momento nel quale, giunti a fine anno, gli imprenditori sono tenuti non solo a rispettare scadenze fiscali gravose ed improrogabili, ma anche a corrispondere la tredicesima ai propri dipendenti». «Mentre lo Stato, con la sua visione miope, continua a opprimere il sistema produttivo perseguendo la logica del fare cassa purchessia, Forza Italia – a concluso Napoli – ritiene necessario cambiare registro, considerando priorità assoluta una più equa imposizione fiscale per liberare risorse da destinare ad investimenti al fine di garantire una crescita reale dell’economia».