Attualità

SCONTRO SUI MIGRANTI: FRATELLI D’ITALIA CONTRO SIMONETTI E REGIONE

Francesca Messina, responsabile regionale Dipartimento politiche dell’Immigrazione dell’Integrazione di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata, replica polemicamente alla risposta di

Francesca Messina, responsabile regionale Dipartimento politiche dell’Immigrazione dell’Integrazione di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata, replica polemicamente alla risposta di Pietro Simonetti, del Coordinamento politiche migranti della Regione Basilicata. «La risposta piccata di Simonetti alle proteste sull’eccessiva crescita del numero degli immigrati in Basilicata – afferma Messina – è la dimostrazione che le nostre classi dirigenti sono sempre più lontane dai problemi della gente comune. È necessario rispondere quindi a chi chiama i suoi interlocutori produttori di paura da ignorare». Messina cavalcando lo slogan prima gli italiani dichiara che «Simonetti, facendosi portavoce della banda Pittella e degli oligarchi che governano la politica regionale, ci dice che ci sono molti immigrati che partecipano agli scarsi, terribilmente scarsi, processi produttivi della nostra regione, specie nell’agroalimentare. Noi questa informazione la conosciamo già. Quello che invece non conosce Pietro Simonetti, o che fa finta di non conoscere, è che tutti quei posti occupati dai migranti nei nostri processi produttivi potrebbero essere occupati da altrettanti Lucani». «Si tratta di giovani – prosegue la responsabile regionale – che sono costretti ad emigrare esattamente come i poveri migranti che noi siamo costretti ad accogliere. Con la differenza, non di poco conto, che i giovani che se ne vanno sono diplomati o laureati, e perfettamente a conoscenza delle regole della convivenza civile, mentre i giovani migranti che arrivano in Basilicata sono per lo più analfabeti e completamente a digiuno delle più elementari regole dell’educazione civica, del rispetto delle donne, del rispetto delle nostre tradizioni». Messina, inoltre, approfondendo la questione chiama in causa la «favola diffusa ad arte dalle nostre classi dirigenti: gli immigrati farebbero lavori che gli Italiani non vogliono fare», precisando che ciò non è vero perchè «gli italiani vogliono fare gli stessi lavori che vogliono fare gli immigrati, ma gli Italiani non vogliono farlo in cambio di uno stipendio da fame». E quindi «la Regione Basilicata dovrebbe occuparsi di rendere dignitoso lo stipendio dei lavoratori, italiani e stranieri, non di deprimere – sottolinea Messina – i già bassi livelli salariali, fino a costringere gli Italiani a scappare via dall’Italia e gli Africani a venire qui ad occupare il nostro posto. Quella che stanno facendo la banda Pittella, i tedofori come Simonetti e i padroni delle cooperative (tutti casualmente vicini al Partito Democratico) è una “sostituzione etnica” in piena regola, finalizzata a impoverire sempre di più gli Italiani e favorire sempre di più l’accumulazione del capitale nelle mani di pochi privilegiati». Messina conclude il suo intervento con una pesante accusa: «l’unica cosa che fa la Regione Basilicata è assistere alla distruzione dello stato sociale e all’impoverimento dei suoi cittadini, e favorire l’importazione di nuovi schiavi per arricchire, oggi, le cooperative vicine al PD, e domani, la grande industria e la grande finanza. È davvero molto triste che Simonetti abbia fatto questa fine qui, megafono di un potere padronale tiranno e sordo, tutto fuorché un uomo di sinistra. Gli consigliamo di ritirarsi definitivamente dal dibattito politico e di lasciare spazio a persone più sensibili alle grandi sfide del terzo millennio, che non si possono risolvere con gli stereotipi razzisti e terzomondisti degli anni ’70.».
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