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MALTEMPO: ORTOFRUTTICOLO IN CRISI, TRATTORI ADATTATI A SPALANEVE

Il comparto ortofrutticolo e zootecnico della Basilicata è in ginocchio a causa di neve e gelo. La Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della

Il comparto ortofrutticolo e zootecnico della Basilicata è in ginocchio a causa di neve e gelo. La Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata riferisce che sono particolarmente a rischio «le coltivazioni ortive in campo aperto: spinaci, cicorie, cavoli, insalate, broccoli, verze, finocchi e carciofi». Questi prodotti sono i più minacciati dal concreto pericolo di congelamento e blocco della crescita. Allarme anche per oliveti, vigneti e colture frutticole. «La situazione – prosegue la Cia – diventa allarmante soprattutto per le lastre di ghiaccio che rendono impossibile la circolazione dei mezzi e l’approvvigionamento dei prodotti agroalimentari, rallentando la logistica e i trasporti legati all’attività aziendale, quindi la distribuzione dei prodotti, soprattutto quelli freschi, e l’approvvigionamento di mangimi e concimi, come già disposto dagli stop dei Prefetti ai tir». «Neve e gelo – evidenzia la Cia – costano caro al settore primario: aumentano le spese per il riscaldamento di serre e stalle; le produzioni orticole in campo aperto vanno in tilt con il pericolo di congelamento e blocco della crescita e, al di sotto dei -2° di temperatura media giornaliera, cala fino al 20 per cento la resa produttiva degli animali da latte.  Inoltre il riscaldamento costante di serre e stalle significa un ulteriore aggravio sui costi produttivi compreso tra il 5 e il 10 per cento. Si aggiunga che il prezzo del gasolio agricolo è praticamente raddoppiato nel giro dell’ultimo anno». Nel potentino gli associati sono stati invitati a uscire con i trattori per raggiungere gli allevamenti isolati e liberare le strade dalla neve. «Proprio in vista dei peggioramenti previsti – dichiara la Cia – siamo disponibili a mettere a disposizione dei Comuni maggiormente colpiti da neve e ghiaccio i nostri strumenti di lavoro. I trattori potranno essere utilizzati come spalaneve e gli spandiconcime saranno adattati come spargi sale sulle strade rurali e interpoderali, ma anche sulle strade asfaltate dei centri urbani e sulle statali. La rete capillare delle nostre aziende agricole e i vivaisti potranno collaborare alla messa in sicurezza degli alberi che sotto il peso della neve crollano sulle strade con danni a persone e automezzi. La presenza diffusa degli agricoltori sul territorio assicura un intervento capillare anche nelle aree più critiche e scongiura il rischio di isolamento delle abitazioni soprattutto nelle zone più impervie, interne e montane». «Da anni – sottolinea Paolo Carbone della Cia lucana – abbiamo lanciato la proposta di aziende sentinella e quindi una rete rurale di Protezione Civile.  Inoltre continuiamo a sollecitare i Comuni a stipulare accordi-convenzioni con titolari di aziende agricole che dispongono di automezzi per liberare le strade interpoderali e comunali dalla neve. È questo il modo più efficace per evitare disagi alle popolazioni rurali e di tanti paesi delle zone interne o che vivono nelle contrade senza dover attendere i mezzi, sempre più ridotti, della Provincia».

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