RUCIRETA «TESTA DI PONTE» DEI PIROMALLI IN BASILICATA
Il lucano Nicola Rucireta è stato arrestato l’altro ieri a Torino. Il suo nome è legato alla cosca calabrese dei
Il lucano Nicola Rucireta è stato arrestato l’altro ieri a Torino. Il suo nome è legato alla cosca calabrese dei Piromalli. Il fermo è stato eseguito a seguito dell’operazione “Provvidenza”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, insieme a quello di altri 32 indagati. Il collegamento tra Rucireta e la cosca è Francesco Cordì. Tra i due c’è un vincolo familiare perchè Rucireta è il marito di Teresa Cordì, sorella di Francesco, a sua volta cognato del capo clan Antonio Piromalli. In virtù del matrimonio ha goduto di un canale preferenziale per entrare nella cosca, l’appartenza alla “famiglia” è per la ‘ndrangheta la regola numero uno. Per gli inquirenti, infatti, è un affiliato di rango. Lui serviva a garantire un collegamento in primis con il territorio lucano. Nel quale Rucireta era già attivo come imprenditore. Nella copiosa informativa dei Ros dei Carabinieri che Il Roma ha potuto visionare in esclusiva si legge che «era la “testa di ponte” tra la cosca e le regione Basilicata, in cui aveva maturato esperienze e conoscenze utili al clan nel settore dell’imprenditoria e della politica locale». Gli inquirenti ritengono che «agisse sotto lo stretto comando di Cordì, cognato di Antonio Piromalli, attuale reggente del clan. Rucireta e Cordì erano particolarmente attivi nel settore del turismo. Gestivano unitamente una piccola holding di imprese operanti nel campo dell’edilizia e dei servizi». Per il più classico e facile degli stratagemmi, tali società però erano intestate fittiziamente alla moglie Teresa Cordì. Di queste due in particolare riguardano da vicino la Basilicata: la “N&F service” e la “Sai.co.s” entrambe con sede a Pisticci. Le due società sono state sequestrate ed è stato nominato un amministratore giudiziario. In tutte e due Nicola Rucireta risultava semplicemente dipendente. Precisamente per la N&F nel periodo 2010-2011 e per la Sai.co.s dal 2010 al 2013. Ma in pratica ne era, con il cognato, gestore. Lo stesso Rucireta in un’intercettazione telefonica, parlando con il suo interlocutore, diceva, riferendosi alle ditte citate, «ne tengo tre: una N&F, una Saicos e una Sogenco». Così come in un sms inviato scriveva: «Sebastiano buongiorno, per favore se ancora non hai fatto il bonifico a Saico. Fammelo fare urgente. Grazie». La N&F, oltre ad avere sede legale presso il domicilio dei due coniugi, si chiama così, secondo il racconto dei Ros «proprio in onore del sodalizio criminoso tra le due famiglie. N e F rappresentano le iniziali dei nomi di battesimo dei due sodali: Nicola e Francesco». Tramite questa società i due operavano nel campo delle pulizie nel settore turistico.I rapporti tra i due, come evidenziano gli inquirenti, non sono paritari. Rucireta appare in chiara subordinazione rispetto a Cordì e ai suoi ordini. Relativamente al settore turismo, insieme si occupavano di contattare le imprese gestori villaggi in tutta Italia. Tra queste spuntano i nomi di grandi aziende, quali Club Med, Valtur e Alpitour. Il loro obiettivo era corrompere chi poteva fargli ottenere commese. Tangenti in cambio di appalti ben remunerati. Rucireta era particolarmente interessato a una struttura della Club Med, per via di un villaggio a Marina di Pisticci. Proprio nel suo comune di residenza. Voleva entrare nell’azienda innanzitutto come gestore dei servizi di pulizia. Risulta che abbia lavorato presso la struttura fino all’anno in cui venne chiusa, il 2011. Poi, sempre per Club Med, aveva ottenuto l’appalto per i villaggi turistici di Napitiam, in provincia di Vibo Valentia, e Otranto, in provincia di Lecce, nel 2015. Passando alla Valtur, i due puntavano in alto. Contattavano direttamente l’amministratore delegato e Presidente del Consiglio d’amministrazione della stessa. In più conoscevano persone che lavoravano in vari ambiti della società. Come, per esempio, il responsabile delle risorse umane. Rucireta si presentava come titolare della N&F service. Pure Cordì quando doveva indicarlo ad altri diceva che Nicola era il «responsabile». Sempre nella stagione estiva del 2015 la coppia ha ottenuto altri appalti. In alcuni casi il sodalizio riuscì a ottenere oltre che il servizio di pulizie, anche la totale gestione di alcuni villaggi turistici . I due affiliati, secondo quanto emerso dalle indagini, risultano direttamente coinvolti anche nella creazione della Euclide S.r.l, un’altra delle loro realizzazioni. Società che in linea con il loro modus operandi era stata intestata ad altri, a Vincenzo Rosano. Rucireta e Cordì l’avrebbero creata con l’esplicita intenzione di partecipare ad appalti di lavori edilizi. Rucireta aveva posto all’interno della Euclide una sua vecchia conoscenza, Carmine Genco, già suo dipendente per la E-costruire della provincia di Matera, sempre operante nell’edilizia. Le intercettazioni tra Rosano e Genco lo dimostrerebbero palesemente. Rosano, in una di queste, dice chiaramente «hai capito che noi per lui siamo “operai”», confermando direttamente, in questa e in altre occasioni, di essersi prestato a risultare come intestatario, ma solo in modo fittizio. Oppure quando sempre Rosano dice, riferendosi a Rucireta e Cordì, «loro possono sbagliare, perché loro sono i “titolari”». Queste società, secondo gli inquirenti e alcuni atti contenuti nell’informativa della Dda erano create per partecipare a «appalti pubblici».Come pure effettivamente è stato in alcuni comuni della provincia di Matera.
Ferdinando Moliterni