FEDERALBERGHI: AUMENTANO I B&B, MA SERVONO PIÚ FINANZIAMENTI
Tra le priorità del nuovo anno per l’Ada, Associazione Direttori Albergo, c’è la classificazione delle strutture ricettive e di ospitalità
Tra le priorità del nuovo anno per l’Ada, Associazione Direttori Albergo, c’è la classificazione delle strutture ricettive e di ospitalità della Basilicata. «È da tempo – afferma Tropiano anche in veste di presidente Federalberghi – che puntiamo sull’ ammodernamento e adeguamento di ogni tipo di struttura ricettiva della nostra regione e il cosiddetto segmento medio-basso che è fatto di piccole imprese ed incarna la “storia alberghiera” lucana merita maggiore interventi con finanziamenti ed agevolazioni fiscali. Le maggiori aspettative degli albergatori sono legate al bonus sulle ristrutturazioni degli alberghi. Siamo contenti dei provvedimenti del Governo in fase di approvazione soprattutto perché riteniamo che il turismo abbia dimostrato ancora quest’anno la sua potenzialità in termini di apporto al Pil e di posti di lavoro. Per adeguare i nostri alberghi specie i più numerosi a tre stelle alle nuove richieste degli ospiti gli imprenditori hanno bisogno e hanno voglia di investire e, a mio giudizio, gli aiuti fiscali in questo campo non solo sono necessari ma porteranno grande beneficio anche alle casse dello Stato». Per quanto riguarda i dati relativi al 2016 c’è un aumento dei bed and breakfast con un incremento di una cinquantina l’anno, in totale sono circa 300. Aumentano anche gli esercizi di affittacamere di una settantina l’anno, in totale sono 310. Lo si apprende dai dati del Registro delle imprese ricettive per il 2016 rielaborati dall’Ada Basilicata. Nel resto del comparto ricettivo il numero di alberghi (220) e di agriturismi (145) si mantiene costante già da qualche anno mentre con il nuovo Psr già nel corso di quest’anno è destinato a salire il numero degli agriturismi con una previsione di una ventina di strutture in più. Gli alberghi classificati con tre stelle in Basilicata sono i più numerosi (112 su 227) «Il primo elemento di valutazione – conclude il presidente dell’Ada Michele Tropiano – è la stazionarietà dell’alberghiero tradizionale rispetto ad una tendenza nazionale che segna un saldo positivo: quasi il 60% delle 41mila imprese registrate in più nel 2016 opera infatti in soli 3 settori (il turismo, il commercio e i servizi alle imprese). Il più dinamico in termini di crescita imprenditoriale è il comparto della vacanza, in cui si contano 8.829 bar e ristoranti in più rispetto al 2015 (+2,35%) e 2.732 attività di alloggio aggiuntive (+5,3%), con una crescita esponenziale degli affittacamere, bed and breakfast, case ed appartamenti per vacanza: +15,92% la loro variazione, pari a 2.512 imprese in più».