Attualità

UNA LETTERA PER DIRE NO ALL’ IMPIANTO SIMAM PER TRATTAMENTO RIFIUTI PERICOLOSI DEL COVA

Nell’ incontro promosso dall’ingegnere Antonio Alberti, presso il Centro Sociale di Viggiano,  si è dibattuto sul progetto proposto dalla ditta

Nell’ incontro promosso dall’ingegnere Antonio Alberti, presso il Centro Sociale di Viggiano,  si è dibattuto sul progetto proposto dalla ditta Simam s.p.a, alla Regione Basilicata e al Comune di Viggiano, per la realizzazione di un impianto temporaneo, della durata di due anni, per il trattamento dei rifiuti liquidi prodotti dal Cova Eni di Viggiano. Molti i relatori intervenuti per informare la cittadinanza sulla questione. Particolarmente seguita l’esposizione dell’ingegnere Alberti che ha spiegato le motivazioni tecniche per le quali sarebbe giusto opporsi all’impianto Simam. Mentre il dottor Mele ha relazionato sulle possibili conseguenze negative sull’ambiente e la salute dei cittadini che potrebbero verificarsi in presenza di un impianto di tal genere. Gran parte della cittadinanza è pronta a sottoscrivere le osservazioni alla V.I.A (valutazione di impatto ambiantale) redatte dall’ingegnere Alberti. Anche il Comune di Viggiano sta preparando analogo documento. Ecco il testo integrale della lettera inviata da Alberti all’ufficio compatibilità ambientale del Dipartimento ambiente ed energia della Regione Basilicata.

Oggetto: Osservazioni alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del “progetto per una campagna di smaltimento rifiuti liquidi non pericolosi (CER 16.10.02) nell’area industrial di Viggiano (Pz) mediante impianto mobile di trattamento chimico-fisico D9 autorizzato ai sensi dell’articolo 208 del Decreto Leg.vo 152/2006 (e s.m.i.)”

In data 18 Gennaio 2017  è stato pubblicato sul sito della Regione Basilicata il progetto e la Valutazione di Impatto Ambientale relative alla Campagna di smaltimento rifiuti in oggetto, presentati dalla soc. SIMAM s.p.a. con sede in Senigallia (An)  Via Cimabue 11/2.

Con riferimento al progetto ed alla V.I.A., il sottoscritto ritiene quanto segue:

  • Illeggittimita’ del lotto messo a disposizione alla Simam.

L’impianto proposto da SIMAM s.p.a. non può essere realizzato nel lotto indicato, di proprietà della soc. LI.BO. di Renato Bocca e C. s.a.s., poichè tale lotto è gravato dal vincolo di utilizzo di cui alla convenzione ASI-LI.BO. sottoscritta il 04 Settembre 2015 . A documentazione  di ciò si allega  Atto Notarile di Compravendita del 25/09/2015 con allegato F (convenzione ASI-LI.BO.) in copia conforme all’originale.

  • VI.A. presentata da Simam fondata su analisi non validate.

La Valutazione di Impatto Ambientale effettuata da Simam s.p.a. e il  progetto, si basano sul trattamento di “Rifiuti Liquidi non Pericolosi “ classificati CER 16.10.02 . Tale classificazione del rifiuto però, risulta derivare dai Rapporti di Prova n° 10902/15 e 19983/16, allegati da Simam, privi di validazione ; infatti molti dei risultati da essi riportati sono contrassegnati da * (asterisco) e quindi dalla dicitura : “Le prove contrassegnate da asterisco non sono accreditate ACCREDIA. Pareri e interpretazioni non oggetto di accreditamento ACCREDIA.”  Se a tale mancanza di validazione si aggiunge il fatto che le acque di strato e di processo del COVA, che dovrebbero rappresentare tali liquidi, sono state classificate dalla Procura di Potenza RIFIUTO PERICOLOSO  CER  19.02.04*, si può lecitamente supporre  che I rifiuti da trattare possano, in realtà, essere caratterizzati Rifiuto CER 19.02.04*e quindi l’impianto proposto da Simam s.p.a sarebbe non idoneo al loro trattamento. Non per ultimo tali analisi di laboratorio risulterebbero in netto contrasto con le analisi degli stessi reflui da trattare che la stessa Simam ha allegato al primo progetto presentato alla Regione Basilicata nel Marzo 2013  e non approvato perchè privo di V.I.A. . Pertanto la V.I.A. effettuata da SIMAM è da considerarsi  non valida e non affidabile  in quanto  fondata su documentazione non validate e forse non veritiera quindi non può essere approvata .( Si allega certificato del laboratorio CHELAB datato 08/09/2012 presentato con il progetto SIMAM 2013).

  • Quantita’ di rifiuti liquidi da trattare e periodo di funzionamento

La Simam s.p.a. nel progetto dichiara che l’impianto tratterà in totale 50 mc/h di rifiuti liquidi provenienti dal COVA di Viggiano con orario h24, quindi 1.200 mc./giorno,  per una durata di due anni. Questo valore è già 3 volte superiore al valore (400mc./giorno) indicato nel progetto presentato nel 2013; inoltre, attualmente , con I livelli odierni di produzione, il COVA produce circa 6000 mc./giorno di rifiuti liquidi; di questi circa 2.500 mc/giorno sono reiniettati nel pozzo Costa Molina 2 ed il resto, 3500 mc/giorno, sono da trattare, quindi  l’impianto proposto da SIMAM tratterebbe solo 1/3 delle quantità di rifiuti liquidi che attualmente viene trasportato con autobotti presso altri centri di trattamento, oppure , in barba ai controlli tratterebbe l’intera quantità di 3500mc./giorno ? Quindi nel caso le quantità da trattare fossero rispettate, l’impianto Simam non eviterebbe nè la reiniezione in pozzo , nè eviterebbe  totalmente il trasporto con autobotti presso altri centri di trattamento. Infine Simam dice che il periodo di funzionamento di tale impianto sarebbe limitato a due anni ; anche questa affermazione sembra essere non veritiera, ma solo di convenienza perchè certamente dopo due anni il problema del trasporto dei rifiuti liquidi presso altri centri di trattamento non sarebbe di per se risolto, del resto per un impianto non temporaneo, ma definitivo, Simam avrebbe dovuto richiedere  un’Autorizzazione Integrata Ambientale

  • Incompletezza del ciclo dei rifiuti nella V.I.A.

I rifiuti risultanti dall’impianto, come dichiarato da Simam, risultano essere:

  • Carboni attivi esausti                       2-5 Kg/mc di acqua trattata;
  • Torte fanghi al 40%                         6-10 Kg/mc di acqua trattata;
  • Materiale adsorbente                      H2S 2-5  Kg/mc di acqua trattata;
  • Soluzioni di lavaggio gas esauste 10-15 Kg/mc di acqua trattata;
  • Concentrati osmosi                         200 Kg/mc di acqua trattata;
  • Concentrati evaporatore                20 Kg/mc di acqua trattata.
  • Tra tali rifiuti vi è NH3 (ammoniaca) la cui pericolosità è conosciuta ed evidente, e vi sono pure le soluzioni di lavaggio gas esauste altamente acide.

In totale quindi circa 260 kg  di rifiuti altamente pericolosi per l’ambiente e tossici, per ogni mc. di rifiuto liquido trattato,  che significano a circa 312 tonnellate/giorno ed a circa 114.000 tonnellate/anno di rifiuti altamente concentrati da trasportare e da smaltire.

Le quantità in gioco sono rilevanti e, nel progetto Simam, non è indacato  il completamento del ciclo dei rifiuti   prodotti dall’impianto di trattamento in quanto tali rifiuti, risultanti dal trattamento dei rifiuti liquidi,  altamente concentrati, sono oltre che pericolosi per l’ambiente, anche tossici ; se essi dovranno essere trasportati e ritrattati a loro volta “presso idonei centri “ come Simam afferma, occorre  indicare i percorsi di tali rifiuti affinchè non coinvolgano zone protette o di interesse ambientale, fare una Valutazione di Impatto Ambientale in caso di malaugurato incidente e, non per ultimo, occorre indicare presso quali impianti ed in che modo essi saranno resi non pericolosi.

La mancanza di tali informazioni  basilari nella V.I.A. presentata da Simam, inficiano la V.I.A. stessa che non può essere approvata.

  • Inidoneita’ dei reflui provenienti dall’impianto simam ad essere ricevuti dal impianto di depurazione dell’asi

I reflui dell’impianto Simam non sono idonei per essere ricevuti dall’impianto di depurazione consortile ASI, per l’alto contenuto salino e per la presenza di residui di idrocarburi  e quindi occorrerebbe una ulteriore trattamento preventivo prima di essere avviati al depuratore ASI.

  • Livello di pericolosita’ per il trasporto dei chemicals e dei rifiuti

Viene trascurata la pericolosità del trasporto dei chemicals necessari al funzionamento dell’impianto ;

trattasi di :

Acido Cloridrico al 33% ,

Acido Solforico al 100%

Soda caustica al 30% ,

tutte sostanze altamente corrosive e pericolose.

Data l’elevata tossicità e l’elevata quantità , nel caso di incidente durante il trasporto o durante il funzionamento dell’impianto, le conseguenze per l’ambiente sarebbero notevoli ; purtroppo di ciò Simam non fa alcun cenno nella sua V.I.A. , ne effettua una valutazione delle conseguenze ambientali in caso di incidente.

Anche per i motivi sopra riportati la v.i.a. proposta da Simam è da ritenersi incompleta e fuorviante e perciò non approvabile .

 

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