«E SE POI NON GLI PIACE ARES A PITTELLA?», L’INTERCETTAZIONE SULL’AZIENDA CHE SI AGGIUDICHERÀ L’APPALTO
LAURIA. Nell’inchiesta sulle tangenti e sugli appalti truccati dell’Eipli emerge a più riprese di come le linee di contatto con
LAURIA. Nell’inchiesta sulle tangenti e sugli appalti truccati dell’Eipli emerge a più riprese di come le linee di contatto con la politica vengono più volte oltrepassate con l’intenzione di attuare finalità illecite. Al momento Marcello Pittella non è indagato, ma un suo diretto subalterno si. È Biagio Di Lascio, segretario particolare del governatore della Basilicata. La vicenda nella quale è coinvolto riguarda un altro lauriota, l’imprenditore Graziano Cosentino. Gli altri protagonisti dell’accaduto attenzionato dagli inquirenti sono il solito Giuliano Cerverizzo e Gaetano Di Noia, due importanti funzionari dell’Eipli. Forse il nome dell’Ati composta da Ares e Sinnica Beton non è nota ai più, ma l’episodio relativo è molto semplice da comprendere. Secondo gli inquirenti, Di Lascio avrebbe raccomandato a Cosentino di lasciar perdere l’appalto del Sauro, perchè già destinato ad altri, questo prima dell’apertura delle buste di offerta, e come “consolazione” gli indica quello della Diga del Monte Cotugno indirizzandolo da Cerverizzo. Dagli atti d’inchiesta che il Roma ha visionato in esclusiva, i pm danno atto che “per coincidenza” quella gara la vinse proprio Cosentino con l’Ati Ares e la Sinnica Beton. Ci sono quindi delle gare già “decise” e altre se ne devono decidere. Cosentino riferisce a Cerverizzo, riferendosi alla gara del Sauro: «mi hanno dissuaso. Mi hanno detto … “Ci sono altre cose, altre vie, quindi, Biagio disse … prima mi disse che “No, là … non sono cambiati gli schemi, c’è ancora il vecchio Commissario”, dice: “Lascia fottere”. Poi disse: “No, ma sai, ci sono altri schemi, lascia stare, lascia stare comunque là non … mi hanno tenuto lontano, non so che cazzo». Cerverizzo nel rispondere «ammetteva di aver raggiunto precedenti intese con Di Lascio Biagio … Ma con Biagio, che … io so che il Commissario va sempre da … dal Presidente … Non è che … se fai il progetto migliore vinci e se fai il progetto perdi. Là puoi fare pure il peggiore e vinci tale e quale». Cerverizzo chiede qualche ragguaglio, vuole essere sicuro che tutti siano contenti se vince la ditta Ares «Interessati di… con … Ares … ti ha dato lui l’indicazione di ARES … Quindi è una cosa che fa a te, non fa ad Ares. E se poi non gli piace Ares a … Pittella?»; Cosentino che da quanto emerso dalle intercettazioni degli inquirenti pare aver rinunciato al Sauro, avendo appreso che ad essere favorito era “Bulfaro”, fa capire a Cerverizzo che lo avevano indirizzato sulla gara del manto bituminoso come «un fatto compensativo». Discutendo su “Bulfaro” Cerverizzo chiede «Perché, Bulfaro con il Presidente ha buoni rapporti? … Allora già hanno chiuso». Ciò che impressiona è che comunque il Cerverizzo non sembrerebbe meravigliato dal tenore delle affermazioni di Cosentino, più che altro appare preoccupato: «E se io volevo pigliare un altro impegno? … Ma pensi che sia più Biagio o più proprio il Presidente? Cioè non è che Biagio è autonomo. Specialmente sopra a queste cose non è autonomo». Forse aveva anche lui un programma per quella gara, che probabilmente si chiamava Albergo, anche’egli indagato. Ma questo è un altro paragrafo dell’intricata storia. Però Cerverizzo parlando con Di Noia di Cosentino apprende che anche la ditta “Fognano” era stata indirizzata. «In definitiva i due – appuntano gli inquirenti – sembrano piuttosto disorientati dalle vicende politiche che avevano appreso dal Cosentino e che non si aspettavano. Il dato di fondo che emerge dalla conversazione è sostanzialmente quello di assecondare le volontà politiche e comunque perorare diverse cause in modo da non uscire in nessun caso a bocca asciutta. I due, in piena condivisione e con una logica di riduzione del rischio, valutavano quale migliore soluzione il puntare su più cavalli vincenti». Alla fine proprio Ares e la Sinnica Beton presentano l’offerta e vincono. Si aggiudicano i “Lavori per il ripristino della capacità di invaso del fiume Sinni nella Diga di Monte Cotugno”. Gli inquirenti ritengono di aver raccolto sufficiente materiale probatorio per dimostrare che della gara citata sia stato eluso «il rispetto di una regolare procedura concorrenziale e nel concordare il contenuto dell ‘offerta che avrebbe dovuto presentare l’Ati».
Ma anche sui rapporti dell’imprenditore di Lauria, Graziano Cosentino, gli inquirenti non hanno dubbi: «Riferiva al Cerverizzo di avere ricevuto indicazioni da parte di Di Lascio Biagio di rivolgersi a lui per la gara del Sinni (cui avrebbe preso parte con l’Ati tra Ares e Sinnica Beton) e di avere analogamente ricevuto l’invito a non partecipare alla gara del Sauro, in quanto ne era già stata decisa l’aggiudicazione, chiedendogli quindi quali altre imprese vi avrebbero partecipato e quale “variante” gli suggeriva di indicare in sede di offerta».
Ferdinando Moliterni