ASILO DEGLI ORRORI A #POTENZA, I GENITORI: «NON CI ARRENDEREMO»
POTENZA. Si svolgerà il 31 marzo l’udienza preliminare per le tre maestre della scuola materna “Il delfino” di via Ionio
POTENZA. Si svolgerà il 31 marzo l’udienza preliminare per le tre maestre della scuola materna “Il delfino” di via Ionio accusate il 22 settembre 2016 di aver maltrattato con «violenze fisiche e verbali» i bambini, tra tre e cinque anni, a loro affidati durante lo scorso anno scolastico.
L’avvocato Gerardo Bellettieri, che difende alcune delle famiglie coinvolte nella vicenda afferma: «Una famiglia è stata già riconosciuta come parte offesa. Purtroppo per altre ci è giunta l’archiviazione, ma non mi arrenderò finché venga riconosciuto anche a loro lo stato di persone offese. Abbiamo già fatto opposizione nei tempi, ho richiesto, inoltre, alla Procura le intercettazioni ambientali per dimostrare che oltre alle violenze fisiche i bambini hanno ricevuto violenze verbali. Sappiamo che la Cassazione più volte ha equiparato il danno fisico a quello morale. Il 31 marzo faremo la costituzione di parte civile per tutte le famiglie».
Il fatto. Le indagini sono cominciate dopo la denuncia di una madre preoccupata per alcuni lividi scoperti sulle braccia della figlia e per il suo cambiamento d’umore. Determinanti si sono rilevate le immagini e gli audio acquisiti attraverso telecamere e microfoni nascosti. E così i carabinieri hanno ripreso momenti in cui i bimbi venivano strattonati, trascinati e picchiati. Uno dei video mostra un bimbo fare un paio di metri sul pavimento dopo uno spintone della maestra. Nell’audio dei carabinieri si sente l’appello in classe. Una maestra pronuncia i nomi dei bambini e per molti di loro ci sono insulti del tipo «sei un animaletto».
Dall’inchiesta dei carabinieri di Potenza risultano «decine» gli episodi di «percosse, ingiurie, vessazioni e soprusi ai danni dei bambini, terrorizzati da tante violenze, tra cui uno con problemi di apprendimento». Nonostante le telecamere nascoste siano state installate per meno di un mese «dal 28 maggio al 26 giugno 2016». Per le maestre Sara Pantone di Pomarico, e le potentine Carmen Bonomo e Gina Caricati il gip parla di «una serie di inequivocabili ed ingiustificate condotte di prevaricazione e vessazione perpetrate senza soluzione di continuità dalle indagate ai danni dei bambini, attraverso una sequenza continua di atti lesivi dell’integrità fisica e morale – manifestatasi anche in reiterate violenze corporali -, idonea a rendere certamente intollerabile la prosecuzione della vita scolastica». Tanto che alcune delle piccole vittime si rifiutavano di andare all’asilo. Poi tra le persone informate sui fatti è stata sentita anche una collega delle tre maestre che ha puntato il dito in particolare contro la più giovane, Sara Pantone.
Intanto i genitori dei bambini a cui è giunta la richiesta di archiviazione hanno detto che non si fermeranno finchè non sarà accetata anche la loro costituzione di parte civile nel processo che aspetta le insegnanti.
I piccoli allievi, spiegano i genitori, anche se non con poca fatica hanno ritrovato in parte la serenità, riuscendo a superare anche l’ostacolo del ritorno in classe.
L’ingresso in quello che per lungo tempo è stato il luogo delle loro paure, oggi viene varcato con meno timore.
Ma il ricordo delle botte, degli insulti, quelle parole così pesanti tanto quanto strattonamenti, spiegano i genitori, continua però a disturbare il loro sonno.
Maria Fedota