“I TESORI” DI SINISGALLI RINVENUTI IN UN MERCATINO A ROMA
Opere rarissime, due delle quali di Lucio Fontana, libri antichi e oggetti appartenuti al poeta lucano Leonardo Sinisgalli, nato a
Opere rarissime, due delle quali di Lucio Fontana, libri antichi e oggetti appartenuti al poeta lucano Leonardo Sinisgalli, nato a Montemurro nel 1908, sono stati recuperati in un mercatino dell’usato di via Trionfale, a Roma, e in una libreria antiquaria di Bari e saranno mostrati ai giornalisti domani, a Potenza. Lo ha annunciato la Fondazione Sinisgalli. Oltre a due acqueforti di Fontana, sono stati acquisiti un’opera dello stesso Sinisgalli, una ventina di libri antichi, tra cui due copie rari di Orazio e Virgilio che risalgono al Cinquecento, e circa 200 moderni, alcuni con firma o dedica di amici del poeta, oggetti personali o resti di collezioni, materiale in rame, comprese alcune oliere di cui parlò in «Civiltà delle macchine», souvenir etnici, foto e l’epistolario di Giorgia de Cousandier, poetessa e moglie di Sinisgalli. Le due acqueforti di Fontana sono custodite in un cofanetto che contiene anche la poesia Ode a Lucio Fontana composta dallo stesso Leonardo Sinisgalli. Nelle scorse settimane, la Fondazione Sinisgalli aveva lanciato un appello per evitare che il patrimonio del poeta, non curato da chi doveva farlo come compito affidatogli dal testamento di Sinisgalli, finisse disperso in mercatini dell’usato e negozi di antiquariato. Anche il consiglio regionale della Basilicata ha deciso di agire per recuperare il patrimonio. Le opere ritrovate saranno mostrati in una conferenza congiunta, della Fondazione Leonardo Sinisgalli e Bcc di Laurenzana e Nova Siri (da poco di Basilicata). «Dopo decenni di sistematica spoliazione dell’eredità di Leonardo Sinisgalli – si legge in una nota – la Fondazione a lui intitolata sta cercando di acquisire il possibile, evitando l’oblio ad un grande del Novecento. Abbiamo fatto in tempo a salvare, grazie ai contributi privati fino ad ora ricevuti, tra cui quello, importante, del fondo etico della Banca di credito cooperativo di Laurenzana e Nova Siri, un piccolo tesoretto di grande valore culturale. Quest’attività di recupero, che si avvarrà nel prossimo futuro anche del contributo economico della Regione Basilicata è solo l’inizio di un percorso più complesso, di ricostruzione della memoria e dell’opera di Sinisgalli, intorno al quale, un territorio e una sensibilità rinnovata, pubblica e privata, si sono felicemente sposati».
I COMMENTI
«Il primo recupero di opere che gli studiosi definiscono “rarissime” , di libri antichi e oggetti appartenuti a Leonardo Sinisgalli è una buona notizia e il risultato dell’appello che da settimane il mondo della cultura e dell’associazionismo, Comuni e Regione, tutti insieme, forse mai come questa volta così intensamente, stanno lanciando per bloccare la vendita all’asta di una parte ingente del patrimonio culturale, poetico, scientifico ed artistico di Sinisgalli». E’ il commento del presidente dell’Associazione Bene Comune Viggiano, Vittorio Prinzi, esprimendo soddisfazione per le iniziative prontamente avviate dalla Fondazione Sinisgalli e dal Consiglio Regionale che «in occasione della manovra finanziaria ha deciso, pur nelle ristrettezze di bilancio, di stanziare un fondo ad hoc, dando prova di sensibilità». «Sono segnali significativi della consapevolezza che il patrimonio culturale – aggiunge Prinzi – è il vero “giacimento” di ricchezza che va oltre al giacimento petrolifero. Il nostro auspicio è che con il recupero del patrimonio Sinisgalli si realizzi a Montemurro un contenitore culturale quale nuovo attrattore e che intorno ad esso si promuovano gli itinerari turistico-culturali della Val d’Agri attraverso la valorizzazione di Grumentum, delle Chiese della valle tra le quali quella di Viggiano, delle risorse storico-artistiche. E’ il turismo culturale l’autentico motore di sviluppo e di nuova occupazione». «Per questo – dice Prinzi – dobbiamo continuare nell’impegno affinchè libri, volumi, poesie, disegni, ricerche di Sinisgalli non finiscano a privati e non siano comunque smembrati. E’ da anni che si lavora per la realizzazione del ”Polo della conoscenza e della ricerca in Val d’Agri”, intorno alle Fondazioni Mattei e Sinisgalli, ai Centri di Ricerca del Cnr e agli istituti scolastici superiori del comprensorio valligiano. Con la “battaglia culturale e civile” per il recupero del patrimonio di Sinisgalli ci sono adesso le nuove condizioni per fare quello che sinora non è stato fatto. E se ci fossero ancora politici che pensano che “con la cultura non si mangia” è il caso di ricordare i dati del recente rapporto di Federculture presentato a Matera con le indicazioni positive per l’economia locale e l’occupazione». «Per l’Associazione Bene Comune Viggiano è anche questa la nuova opportunità di rilancio del progetto di legare Matera 2019 ai territori che sono “scrigni” di risorse culturali e naturalistiche in modo da estendere i flussi di visitatori», conclude il presidente Vittorio Prinzi.