I PROFESSIONISTI SONO AL COLLASSO : AVVOCATI
I professionisti sono al collasso: intervista all’Avvocato Donatello Genovese tra i promotori delle manifestazioni del NAD a livello nazionale. di
I professionisti sono al collasso: intervista all’Avvocato Donatello Genovese tra i promotori delle manifestazioni del NAD a livello nazionale.
di Domenico Leccese
Lo sconosciuto mondo del lavoro degli avvocati, attraverso le riflessioni dell’Avvocato Donatello Genovese, componente del consiglio dirigente di NAD Nuova Avvocatura Democratica.
Chi è Donatello Genovese ?
Sono un avvocato del foro di Potenza, esercito dall’inizio degli anni ’90 e mi occupo prevalentemente di contenzioso amministrativo.
Faccio parte del gruppo dirigente di Nuova Avvocatura Democratica (NAD),
un’associazione forense apartitica nata nel settembre del 2016 su iniziativa di alcuni avvocati conosciutisi su Facebook, accomunati da alcune idee, poi enunciate nello statuto sociale, consultabile sul sito internet dell’associazione (www.nuovaavvocaturademocratica.org).
NUOVA AVVOCATURA DEMOCRATICA – ATTO COSTITUTIVO
L’anno duemilasedici, il giorno dodici del mese di settembre – 12-9-2016 – in Napoli, i Signori Avvocati:
1. Salvatore Lucignano, nato a Napoli, il 04/05/1978, C. F. LCG SVT 78E04 F839 D;
2. Giuseppe Fera, nato a Napoli il 30/03/1976, C. F. FRE GPP 76C30 F839N;
3. Rosaria Elefante, nata a Napoli il 13/06/1970, C. F. LFN RSR 70H53 F839N;
costituiscono l’associazione NUOVA AVVOCATURA DEMOCRATICA, regolata secondo le norme dello statuto che segue.
Gli stessi assumono, con effetto immediato, le seguenti cariche: Avv. Rosaria Elefante, Presidente Nazionale; Avv. Salvatore Lucignano, Segretario Nazionale; Avv. Giuseppe Fera, Tesoriere Nazionale.
Si riservano, nei modi e termini dello statuto, di designare i membri del Direttivo Nazionale.
Avvocato Genovese, NAD di cosa si occupa ?
NAD si batte per la massima partecipazione dell’avvocatura in seno alle istituzioni forensi (ordini professionali; Consiglio nazionale; Cassa di previdenza), affinché i suoi rappresentanti siano eletti democraticamente, garantendo il pluralismo e la parità di genere. Attualmente gli organi di governo della categoria (non sempre eletti legalmente, come alcune vicende giudiziarie dimostrano) agiscono non tanto nell’interesse generale dell’avvocatura, quanto piuttosto secondo logiche particolari, affaristiche e spartitorie. Le cariche rappresentative, un tempo onorifiche, oggi sono viste più come occasione di facile guadagno (indennità di carica; gettoni di presenza; rimborsi spesa) per gli esponenti della categoria, che come ufficio al servizio della classe forense. Le istituzioni di vertice sono ispirate ad una visione piramidale, padronale e assolutista, che ignora tutto ciò che non è perfettamente asservito ai desiderata dei suoi “padrini”. I locali consigli dell’ordine sono totalmente delegittimati, tra proroghe infinite ed illegali, elezioni parimenti illegali, senza che alcuna soluzione normativa seria si profili all’orizzonte. Chiediamo rettitudine e trasparenza nelle nostre istituzioni.
Quali gli scopi di NAD a favore dei giovani professionisti?
NAD vuole misure di sostegno che contribuiscano all’eliminazione delle situazioni socio-economiche discriminatorie, che precludono alle fasce deboli dell’avvocatura (giovani e donne) d’inserirsi nel mondo del lavoro e di realizzarsi professionalmente. La liberalizzazione tariffaria introdotta dal legislatore alcuni anni or sono ha consentito ai potentati economici presenti sul mercato (banche; compagnie di assicurazione; gruppi economici multinazionali) di praticare condizioni-capestro di remunerazione del lavoro dei professionisti più deboli. E’ necessaria una riforma che introduca un compenso minimo e inderogabile per l’avvocato ed impedisca questa sorta di “caporalato forense”.
I primi auspici di NAD ?
Auspichiamo la creazione di un sistema di previdenza forense libero, equo, inclusivo e sostenibile. Attualmente gli avvocati sono obbligati non solo ad iscriversi alla Cassa forense, ma anche a pagare contributi minimi indipendenti dai livelli reddituali raggiunti e tante volte gravosi e insopportabili (circa 3.600 euro annui).
Ciò ha indotto molti giovani professionisti ad abbandonare la professione, non potendo pagare gli oneri previdenziali. Vogliamo una contribuzione previdenziale proporzionale al reddito e progressiva.
NAD ESIGE PROPORZIONALITÀ DELLA CONTRIBUZIONE PREVIDENZIALE, il 4 maggio 2017 l’Avv. Salvatore Lucignano (Segretario Nazionale) ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Due giorni fa, come avevamo annunciato, la nostra associazione ha avuto un incontro con il Presidente del COA di Napoli, il collega Armando Rossi. La delegazione vedeva la mia presenza, quella della nostra presidente nazionale, Rosaria Elefante, del tesoriere nazionale, Giuseppe Fera, e della socia Roberta Riccio, in rappresentanza dei nostri tesserati.
Ho personalmente illustrato al Presidente Rossi le posizioni della nostra associazione in merito ai passaggi che scandiranno i prossimi 10 giorni della vita politica forense napoletana.
In particolare NAD ha ribadito di non essere disposta ad accettare una discussione che, in relazione ai minimi contributivi slegati dal reddito, si ponga il problema di una fantomatica “sostenibilità” del sistema, sic rebus stantibus. NAD ha già detto che il sistema va cambiato, rendendo la contribuzione previdenziale, rispettivamente:
1. PROPORZIONALE AL REDDITO;
2. PROGRESSIVA RISPETTO AL REDDITO.
Abbiamo anche chiarito che l’assemblea degli iscritti che si terrà nel Foro di Napoli l’11 maggio prossimo NON è la “nostra” assemblea, quella per cui abbiamo raccolto oltre 1500 firme, già validate e confermate. La nostra assemblea prevede un UNICO punto all’ordine del giorno: il pronunciamento dei colleghi napoletani sulla volontà di permanenza dei minimi contributivi slegati dal reddito all’interno del nostro ordinamento.
L’interlocuzione con il Presidente Rossi è stata estremamente cordiale, ma senza possibilità di fraintendimenti. NAD parteciperà all’assemblea dell’11 maggio, con tutto il proprio peso, di consenso e di presenze, SOLO se detta assemblea conterrà una specifica mozione che chieda ai colleghi napoletani di proncunciarsi sull’Ordine del Giorno che ha raccolto il consenso di oltre 1500 iscritti. Su tale ordine del giorno ho nuovamente offerto al Presidente Rossi la possibilità di una mozione unitaria, dell’intero Foro napoletano, dichiarando la mia disponibilità alla partecipazione della sua redazione.
I principi che Nuova Avvocatura Democratica sta portando avanti, espressi anche nella vertenza con la Cassa Forense, durante il mio confronto con il Presidente Luciano, avvenuto il 21 aprile scorso, non sono trattabili. Rappresentano punti irrinunciabili della nostra azione politica. Vogliamo che su tali principi i colleghi napoletani, nolani, livornesi, e di tutti gli altri fori in cui lavoreremo per far indire assemblee degli iscritti, si esprimano.
Lasciamo ad altri la valutazione della fantomatica “sostenibilità”. Questa parola non ci appartiene, né ci interessa. In tema di previdenza va semplicemente fatto ciò che è giusto e che gli avvocati italiani pretendono. Stabiliti i giusti principi del sistema previdenziale, nell’ambito di quei principi, si faranno i conti. Laddove un sistema giusto ed equo non sia sostenibile, senza aiuti da parte della fiscalità generale, il compito di trovare le adeguate soluzioni al problema sarà dello Stato italiano, non certo degli avvocati più poveri, più giovani e più deboli.
Nuova Avvocatura Democratica è il soggetto politico che libererà quei colleghi dalle attuali vessazioni in materia di contributi slegati dal reddito e su questo non concederemo nulla, perché si tratta di un patrimonio che appartiene ai nostri colleghi, vessati e sfiniti. NAD si limita a rappresentare quelle sofferenze, non ha né la volontà, nè la capacità, di svenderle. Le svendite dei principi le lasciamo ai professionisti della politica dei saldi.
{Napoli, 04maggio2017 IL SEGRETARIO NAZIONALE Avv. Salvatore Lucignano}
Pertanto cosa proponete come NAD?
Riteniamo necessario promuovere il ricambio generazionale nel mondo del lavoro, stabilendo una volta per tutte la regola dell’incompatibilità tra l’iscrizione all’albo e la condizione di pensionato. Non è possibile che chi beneficia di una pensione a carico dell’avvocatura possa continuare ad operare sul mercato, sottraendo lavoro a chi ne ha più bisogno.
Qual è il sistema di formazione che vorreste come NAD?
Vogliamo un nuovo sistema di formazione, di specializzazione e di aggiornamento dell’avvocatura, che non passi attraverso lo sterile sistema dei crediti formativi, ma che punti, piuttosto, ad una formazione effettiva ed efficace.
Ci battiamo per la realizzazione di una giustizia efficiente, celere e imparziale, che ponga al centro del processo il cittadino, l’utente e, quindi, l’avvocato, che lo assiste e lo difende.
Nei mesi scorsi quali azioni avete intrapreso come NAD?
Abbiamo intrapreso azioni dimostrative forti, dirette a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e del potere politico sul nostro programma.
Ho seguito la Vostra lunga azione di lotta h24 presso il Palazzo di Giustizia a Napoli con la sua presenza notturna, ci illustra la protesta?
Nel gennaio scorso abbiamo avviato una protesta, mediante l’ininterrotto presidio, diurno e notturno, presso il Palazzo di Giustizia di Napoli, durata ben 44 giorni. Abbiamo ottenuto la convocazione di un’assemblea per discutere dei problemi della previdenza.
Il Presidio NAD, continuativo per 44 giorni, all’esterno del Tribunale di Napoli (varco Porzio), ha indetto ed organizzato, il giorno lunedì 13 febbraio 2017,
LA NOTTE BIANCA DELL’AVVOCATURA evento in cui uomini ed avvocati liberi si sono incontrati, confrontati ed hanno trascorso insieme tutta la notte.
L’evento è stata una occasione per ribadire la nostra ferma opposizione alle istituzioni forensi che non servono la classe ma si servono di essa!
È stato un interessante momento di confronto con coloro che, ”avvocati e non”, hanno voluto conoscere le ragioni della protesta iniziata il 27 gennaio 2017.
Inoltre, i membri dirigenti di NAD, da sempre aperti a spunti e suggerimenti per continuare l’azione politica intrapresa, hanno tenuto un direttivo allargato, confrontandosi con i partecipanti ed illustrando agli stessi gli obiettivi che si prefiggono di raggiungere.
{Per rendere maggiormente piacevole la serata abbiamo ottenuto dalla pizzeria “Pizza & Bistrò”, ubicata nelle immediate adiacenze del Palazzo di Giustizia, la disponibilità a rimanere aperta dall 20.00 alle 24.00 per consentire a coloro che volessero cenare di poterlo fare. Ovviamente, non godendo di risorse economiche pari a quelle dei consiglieri del CNF o di Cassa Forense, la cena è stata a spese dei partecipanti.}
Altre azioni intraprese?
Analogo presidio h24 abbiamo attuato, lo scorso aprile, sotto la sede della Cassa forense, a Roma, grazie al quale abbiamo avviato un’interlocuzione coi vertici dell’ente previdenziale finalizzato ad introdurre un sistema contributivo flessibile e sostenibile.
Cosa offre NAD ai Vs colleghi?
E’ ora che l’avvocatura si svegli dal torpore che l’ha caratterizzata per troppo tempo e l’ha condotta nell’attuale stato di precarietà e di confusione. NAD offre ai colleghi che si sentono vessati e maltrattati da sistema socio-economico e dai pubblici poteri il mezzo per far sentire la propria voce.
PraticaMENTE l’unione fa la forza?
Dove non c’è unità politica e visione comune non c’è categoria e non c’è classe. Uniamoci e combattiamo per il nostro futuro. Non abbiamo alternative.
“Trasparenza nelle istituzioni: una questione italiana”, il convegno di Nuova Avvocatura Democratica
Appuntamento per giovedì 18 maggio alle 10 al Centro Congressi di Villa Henderson
Giovedì, 18 maggio alle 10 presso il Centro Congressi di Villa Henderson Livorno, l’Associazione Forense “Nuova Avvocatura Democratica”, presenta l’evento dal titolo “Trasparenza nelle istituzioni: una questione italiana”.
Se ne sente parlare sempre più spesso: la trasparenza, il rapporto tra istituzioni e cittadini, tra rappresentanti e rappresentati, dove non c’è trasparenza si annida la corruzione.
Tema cruciale per Nuova Avvocatura Democratica, che sceglie di dedicare questo incontro ad una discussione tra esponenti dell’avvocatura e della società, in modo da mettere a confronto le esperienze di ciascuno e provare a costruire una proposta efficace.
Tre avvocati: l’avv. Celeste Vichi del Foro di Livorno, l’avv. Giuseppe Scarpa del Consiglio dell’Ordine Avvocati di Napoli e l’avv. Marcello Adriano Mazzola del Foro di Milano e delegato di Cassa di Previdenza Forense, si alterneranno al Dott. Ugo De Carlo Magistrato presso il Tar Emilia Romagna, al Sindaco di Livorno Filippo Nogarin ed all’On. Giovanni Donzelli del Consiglio Regionale della Toscana.
La dialettica tra le rispettive esperienze consentirà di affrontare il tema sotto molti punti di vista, arricchendo il convegno moderato dal giornalista Giuseppe Mascamburno e dal segretario dell’associazione forense promotrice, Nuova Avvocatura Democratica, l’avv. Salvatore Lucignano del Foro di Napoli.
Il lavoro verrà completato dal confronto con la platea, che potrà interloquire direttamente con i relatori presenti.
Domenico Leccese