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Non finirà il CIRCO con gli animali!

Non finirà il CIRCO con gli animali! Nell’ambito del viaggio intrapreso un paio di mesi fa nell’ambiente circense con altri

Non finirà il CIRCO con gli animali!

Nell’ambito del viaggio intrapreso un paio di mesi fa nell’ambiente circense con altri articoli pubblicati qui

come anticipato in concomintanza della manifestazione organizzata dai rappresentanti dei Circhi italiani al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che gravano sul pianeta Circo, il 2 maggio 2017 ho presenziato presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro in Roma, ringrazio ancora l’Ente Circhi nella persona del Presidente Antonio Buccioni per avermi invitato, al Convegno “Esseri umani ed animali assieme nello spettacolo e nello sport per la tutela dei nostri migliori amici” in merito alla discussione che si terrà a breve in Senato del D.L. 2287-bis sulla graduale dismissione degli animali dai Circhi.

I relatori appartenenti al mondo della politica, il Sen. Carlo Giovanardi, l’On.le Vittorio Sgarbi e il Sen. Livio Togni, dello spettacolo Carlo Fontana Presidente Agis, Antonio Buccioni Presidente Ente Nazionale Circhi, della medicina il medico veterinario Dottor Maurizio Chiesa e dell’insegnamento la Prof.ssa Maria Antonietta Ruggiero docente di pedagogia presso l’Università Roma Tre, hanno espresso ciascuno dal punto di vista della loro professione testimonianza reale di quanto più sbagliata possa essere l’idea di separare gli animali da circo dai Circhi. Cerchiamo di capirne il perché.

L’idea che hanno tutti gli addetti ai lavori è quanto di più semplice ci possa essere e cioè che il Circo, il Circo Equestre, ha ragione di esistere in funzione dei suoi tre pilastri fondamentali: gli acrobati, gli intrattenitori – comici e gli animali addestrati.

Il Dottor Chiesa ha tenuto a precisare di esprimere esclusivamente il suo parere in merito, dicendo che non ci sono fondamenti e dati scientifici che avvalorino la tesi secondo la quale gli animali dovrebbero essere allontanati dai Circhi, contrariamente invece a studi scientifici fatti in paesi come Svizzera, Austria, Stati Uniti ed anche da noi a Bologna, tutti concordi sul dire che il malessere di un animale può essere misurato. Si può fare appunto questa misurazione verificando la produzione di alcuni ormoni ed altre sostanze nel corpo di un animale, come in quello di una persona, parliamo degli ormoni dello stress.

Mette il segno anche sull’argomento spazi a disposizione, affermando che ciò su cui si deve porre attenzione è il rapporto, la partnership, che l’animale ha col suo conduttore e l’ambiente in cui è nato e cresciuto e non quanta strada potrebbe fare se non fosse contenuto in un circo. Insomma parlare di argomenti così delicati si potrebbe solo in base a delle competenze e conoscenze che secondo il Dottor Chiesa le persone che propongono le tesi del DL 2287-bis non hanno.

La Prof.essa M. A. Ruggiero ha posto l’accento sull’importanza della pedagogia, la scienza ricordo che si occupa dell’educazione del comportamento delle persone e del rapporto che i soggetti instaurano con l’ambiente sociale, naturale e animale. La professoressa ritiene che questo attacco nei confronti di un tipo specifico di animali dei Circhi, e cioè i grandi felini, sia per lo meno strano in quanto la presunta sofferenza degli animali dovrebbe essere ripartita su tutti quelli che si trovano in questo ambiente non solamente su quelli ritenuti a torto pericolosi.

All’interno del documento presentato al Senato, la L.A.V. sostiene che le gli esemplari esotici nati in cattività presentano gli stessi identici tratti genetici ed esigenze etologiche dei loro simili in natura, affermazione che viene fatta da una serie di illustri veterinari di chiara fama ma, si chiede la professoressa, quali basi e documentazioni scientifiche avvalorerebbero tale tesi? L’etologia ci insegna che l’animale apprende continuamente dall’ambiente in cui opera e di conseguenza sviluppa nuovi e diversi istinti relativamente a ciò che fa ogni giorno nel luogo in cui nasce, cresce e come nel caso dei Circhi si esibisce (ricorda l’importanza degli studi al riguardo del famoso zoologo-etologo Konrad Lorenz), quindi è si vero che i tratti genetici di un animale sono i medesimi del suo antenato ma altresì vero è che questi si modificano in funzione della vita che l’animale stesso conduce. Quindi ad esempio l’aggressività intrinseca di alcune specie che ha la funzione di procurasi il cibo quando è in libertà, all’interno di un contesto come quello del circo non ha più funzione o senso di esistere e quindi quell’aspetto genetico lentamente cambia, anche se l’aggressività in se non scompare del tutto e rimane latente finchè non si presentino situazioni in cui l’esemplare non debba ritenerne utile l’utilizzo, per esempio per difesa.

Un aspetto molto positivo: la Prof.ssa Ruggiero ha fatto notare che l’allevamento in cattività è una componente essenziale per la conservazione di alcune specie in via d’estinzione in quanto esse si trovano in luoghi sicuri, educano e impegnano la gente comune a una maggior sensibilità nei confronti delle medesime, favorisce raccolte fondi per queste e altre specie in pericolo, fornisce materiale di ricerca sulle stesse e contribuisce quindi alla introduzione degli animali in ambienti a loro adatti come bioparchi o zoo. Tornando quindi agli istinti, essi si conservano nel patrimonio genetico ma vengono indirizzati in funzione del diverso ambiente in cui gli esemplari vivono, quindi l’animale addestrato è un animale che si è adattato ad una vita diversa e quindi non è una animale che soffre.

L’augurio e l’auspicio della Prof.ssa è che una eventuale legge sugli animali sia una legge che contribuisca alla protezione degli stessi e non alla loro eliminazione, che sia prodotta su basi scientifiche e non una emanazione di qualche cieca esasperata ideologia animalista.

Il lungo intervento dell’On.le Vittori Sgarbi, al solito molto pungente e carico di riferimenti ad altre situazioni più o meno contingenti, in queste parole può essere condensato: “Al Parlamento è stato attribuito in questo caso una funzione e un ruolo che non gli dovrebbero affatto competere, il Circo è un luogo di libertà, del sogno e del ritorno all’infanzia”.

Secondo il noto critico d’arte al momento odierno “nello scontro tra valori eterni acquisiti e universalmente considerati giusti e la moda questa vince sempre, e il lato peggiore è che induce a far diventare valore ciò che è moda”.

Il Presidente dell’Agis Carlo Fontana pone invece l’accento sul rischio di semplificare tutta la discussione in un animali si – animali no e che secondo lui il concetto di circo senza animali non ha senso, volendo poi analizzare socialmente l’importanza del Circo esso ne assume tantissima perché rappresenta per tutti noi la prima forma di spettacolo che si conosce da bambini e anche un importante luogo di aggregazione. Il Circo è il primo spettacolo socializzante in termini temporali che ci sia in quanto si rivolge ad una fascia di età giovanissima e bisogna quindi porre l’attenzione su tutti quei valori che trasmette, riponendo la fiducia su quelle persone che nel Parlamento saranno capaci di capire e raccogliere queste indicazioni.

Sono state raccolte circa ventimila firme nell’ultimo anno e mezzo, e non è ancora terminata, di sostenitori del circo classico e consegnate dal Presidente A. Buccioni al Presidente Fontana ( Foto di seguito ).

Breve ma intenso l’intervento di Valeria Valeriu che ha portato la testimonianza di quanto il Circo di Mosca in questo momento a Trento si trovi in difficoltà, dovendo affrontare tutti i giorni gli attacchi di animalisti estremisti, i quali non hanno intenzione di confrontarsi pacificamente con loro.

Invita tutti i colleghi circensi a far entrare nelle loro strutture chiunque voglia per dimostare lo stato degli animali dei loro circhi perché i risultati da loro ottenuti così facendo sono stati molto positivi.

Il Presidente A. Buccioni ha concluso confermando ciò che mi aveva dichiarato nell’intervista concessami qualche settimana fa ( http://www.wuoow.com/il-parere-del-… ) e cioè che, a fronte della premessa fatta sopra dei tre pilastri su cui si basa l’attività circense e che se ovviamente ne dovesse venirne a mancare solo uno la sua caduta sarebbe inevitabile, qualora dovesse passare una decisione a favore della dismissione totale degli animali lui consiglierebbe alla categoria di non lasciare su tutto il territorio nazionale neanche il più piccolo o insignificante animale e prendere dignitosamente la via dell’esilio, di modo che il tema della destinazione dei fondi FUS in un’ottica di riutilizzo da cosiddette strutture di rieducazione gestite con i soldi del Circo dalle associazioni animaliste sia completamente vanificato. Nelle prossime settimane in Parlamento si discuterà quindi di questo argomento e il Presidente auspica da parte sua una rigorosa regolamentazione della presenza degli animali e che faccia da spertiacque tra chi conosce, gestisce e governa ogni giorno gli animali e chi no e soprattutto che il Parlamento prenda atto che la Repubblica nelle sue diverse articolazioni ha tradito il patto innanzitutto morale e poi legislativo stretto con la gente del Circo con la Legge 337 del 18 marzo 1968 totalmente disattesa finora. Il Circo riassumendo ha tre obiettivi dice ancora il Presidente: il diritto alla piazza, sano e inviolabile, contributi ministeriali entro i limiti della decenza e la regolamentazione sugli animali.

Riguardo alla manifestazione colma di esibizioni degli artisti circensi ( potete vedere alcuni video in fondo) che hanno mostrato ai molti turisti presenti in Piazza della Rotonda (nota anche come Piazza del Pantheon) posso solamente dire che chi non c’era ha perso un piccolo (purtroppo) stralcio di quello che sanno fare queste persone davvero speciali, infatti poche sono le categorie che a pieno merito possono annoverarsi nella galassia dei veri artisti quali i circensi sono. Molti presenti hanno addirittura chiesto come mai non fossero presenti gli animali ( è tutto dire no? ). Le associazioni di categoria erano tutte presenti, nelle foto potete vedere anche gli striscioni, fra le altre Agis, Ente Nazionale Circhi e Fedea.

Concludendo aggiungo solamente da parte mia una considerazione: se dovesse effettivamente passare un decreto legge che autorizzasse a eliminare gli animali dai Circhi sarebbe solo un altro enormeme passo sbagliato verso la creazione di una società che tende solamente a distruggere le migliori tradizioni, che ci portiamo dietro con orgoglio da molto molto tempo. E una società che cancella le proprie tradizioni equivale a una società che cancella e rinnega la propria storia.

Non finisce qui.

Domenico Leccese
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