Percorrendo le scale mobili più lunghe d’Europa, in compagnia dell’Avv. Luisa Rubino.
La festa patronale della città di Potenza è terminata da pochi giorni. Percorrendo le scale mobili più lunghe d’Europa, in
La festa patronale della città di Potenza è terminata da pochi giorni.
Percorrendo le scale mobili più lunghe d’Europa, in compagnia di Luisa Rubino.
La soddisfazione per la presenza e per la partecipazione di una comunità attiva e vitale è stata macchiata da segnalazioni di disagi e difficoltà inerenti al servizio di trasporto pubblico urbano, in particolare agli impianti delle scale mobili. Se ne rende portavoce Rete Sociale Attiva Basilicata, in persona della responsabile Avv. Luisa Rubino.
Potenza Capoluogo è la città con le scale mobili più lunghe d’Europa
In viale Marconi si trova una interessantissima opera architettonica.
Si tratta della scala mobile che mette a sua volta in comunicazione la parte bassa e più moderna della città con piazza Vittorio Emanuele II, nella parte più alta dell’abitato, praticamente alle porte del centro storico.
Una struttura che si snoda in parte sotto terra e in parte in superficie, che ancora una volta mette a confronto, collegandolo, il nuovo all’antico, il presente al passato, com’è d’altronde nel DNA di questa città.
Non è l’unico tratto di scale mobili cittadine.
Altri percorsi, realizzati utilizzando avveniristiche soluzioni architettoniche e decorative, collegano i vari livelli di questa città verticale partendo da via Armellini e sbucando in via Due Torri, dove peraltro è possibile ammirare le due torri aragonesi, un tempo parte integrante delle antiche mura cittadine.
Il tratto delle scale mobili di Santa Lucia, che collega i più periferici rioni di Poggio Tre Galli e Cocuzzo al centralissimo quartiere di Portasalza, la cui lunghezza sommata a quelle degli altri tratti cittadini fanno di Potenza la città con le scale mobili più lunghe d’Europa, seconda nel mondo soltanto a Tokyo.
Un continuo intersecarsi di piani e dislivelli insomma che sono valsi al capoluogo l’appellativo di Città delle scale.
Tuttavia, l’avv. Rubino sottolinea che se, per la verticalità del capoluogo, l’elemento architettonico delle scale è diventato la tradizionale espressione della città, ultimamente rischia di rappresentare l’insofferenza e la difficoltà della sua comunità.
Il dissenso degli utenti non si deve al pagamento del ticket, pur nell’incomprensibile assenza, ampiamente segnalata, della previsione del biglietto unico (soprattutto per i visitatori occasionali, presenti in città proprio in occasione dei festeggiamenti), ma piuttosto perché il percorso meccanizzato funziona a mezzo servizio.
Tante, infatti, le rampe mobili bloccate che obbligano i malcapitati a utilizzare le scale in pietra. Il disservizio è tutt’altro temporaneo, perdura da mesi e tale è rimasto anche nel corso della tradizionale festività in onore del Santo Patrono, penalizzando i potentini ma anche i turisti che hanno scelto di salire in centro storico attraverso questa via alternativa.
Ebbene scale sì, ma da fare a piedi nella città delle scale mobili più lunghe d’Europa dove, a quanto pare, la completa fruibilità degli spazi pubblici non rappresenta una priorità.
Se per molti cittadini è un’intollerabile beffa, e a giusta ragione, pagare un biglietto concernente un impianto meccanizzato e poi dover utilizzare la scalinata in pietra, per molti altri non sempre tale scelta è possibile.
Il disservizio, infatti, diventa emergenziale per disabili, mamme con il passeggino, anziani, donne in gravidanza, ma anche per chi semplicemente è carico di bagagli o buste della spesa. Sono molteplici le categorie di utenti non tutelati, per le quali il servizio diventa inaccessibile.
È di tutta evidenza – prosegue l’avv. Luisa Rubino – che detta circostanza determina un insormontabile impedimento al superamento di barriere architettoniche in un luogo pubblico, strumento di mobilità cittadina e di collegamento tra la periferia e il centro storico. A ciò si aggiunga che gli ascensori obliqui riservati alle persone non autosufficienti presenti nella struttura delle scale mobili “Santa Lucia” di Potenza, sono di fatto chiusi ai relativi utenti né si prevedono a stretto giro soluzioni tecniche, poiché l’accesso dell’ascensore è stato da qualche tempo attrezzato per essere un botteghino per il ritiro della bigliettazione.
Altre criticità?
Tra le problematiche che affliggono gli impianti sono tristemente note anche le copiose infiltrazioni d’acqua che rendono evidente l’assenza di esercizio della manutenzione delle opere pubbliche, ordinaria e straordinaria.
Attualmente, gli impianti delle scale mobili, risultando assolutamente inadeguati alle esigenze della popolazione potentina e lucana, non sono in grado di riflettere un’immagine di città accogliente.
In conclusione, Avv. Rubino cosa si chiede al Comune di Potenza Città Capoluogo?
La pubblica amministrazione dovrebbe investire nella doverosa manutenzione delle opere pubbliche e, soprattutto, abbattere le barriere architettoniche e non crearle!
Impianto scale mobili Basento. Rampa ferma fa due mesi.
Domenico Leccese