La mamma di Fabrizio Corona risponde a tono alle frasi isteriche di una Bruzzone alle corde sul Ring.
Non è stato un collegamento molto tranquillo quello dell’avvocato Chiesa con La vita in diretta dopo la sentenza per il
Non è stato un collegamento molto tranquillo quello dell’avvocato Chiesa con La vita in diretta dopo la sentenza per il processo contro Fabrizio Corona. Il collegamento inizia con le urla dell’avvocato e l’indignazione della mamma di Fabrizio Corona che non ci stanno e vanno via prima di tornare poi in studio. Ma che cosa è successo? Mentre Marco Liorni annunciava quello che stava per accadere in studio, la dottoressa Roberta Bruzzone, commentava dicendo che “non capiva i motivi di questo entusiasmo”.
Il commento si riferiva alle immagini mandate in onda nei servizi de La vita in diretta che mostravano come Corona avesse esultato dopo la sentenza, abbracciando il suo avvocato e abbracciando e baciando anche la sua fidanzata. L’avvocato inoltre se la prende anche con gli autori del programma che hanno sottolineato, nei titoli di presentazione dei servizi, la condanna ma non le assoluzioni per i reati più gravi.
ECCO LE IMMAGINI DALLA PUNTATA DE LA VITA IN DIRETTA IN ONDA IL 12 GIUGNO 2017
La mamma di Corona quasi in lacrime e indignata, commenta quello che sta accadendo “La dottoressa Bruzzone non può permettesi di giudicare mio figlio, anche adesso, dopo tutto quello che è successo”. Marco Liorni cerca di riportare la calma in studio ma non è semplice perchè gli animi si scaldano. Il conduttore ricorda che si partiva con delle accuse per mafia e che si rischiavano molti anni mentre alla fine è arrivata solo una condanna per il denaro, come l’avvocato Chiesa ha ribadito sin dal primo giorno. Anche per la giornalista che era in collegamento con la mamma di Fabrizio e con l’avvocato non è stato semplice gestire il collegamento.
Fabrizio Corona è stato condannato a un anno dal Tribunale di Milano nel processo con al centro i 2,6 milioni di euro che avrebbe sottratto al fisco nascondendoli tra il controsoffitto della collaboratrice e computata Francesca Persi e le cassette di sicurezza in Austria. È stato, invece, assolto per altri due reati, quello più grave, di intestazione fittizia dei beni e la violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione. Il collegio, presieduto da Guido Salvini, ha anche condannato a tre mesi la collaboratrice di Corona, Francesca Persi. In sostanza, il collegio ha accolto gran parte delle tesi proposte dai legali Chiesa e Sirotti, tra cui il fatto che non ci fosse prova che i circa 2,6 milioni di euro in contanti fossero frutto di attività illecite e di presunti contatti con la criminalità. L’avvocato di Fabrizio Corona ha ribadito che questo è solo un primo passo, che si ripresenterà la richiesta per i servizi sociali e che probabilmente il suo assistito otterrà di nuovo quello che gli era dovuto.
“Non c’era motivo di fare tutto questo, lo ricordo ancora. Noi siamo felicissimi, è una straordinaria vittoria. Ma sono stanco perchè sapevano che sarebbe finito in questo modo. Otto mesi per il nulla. Per fortuna abbiamo trovato dei giudici eccezionali che hanno capito quello di cui si parlava” queste le parole dell’avvocato Chiesa che continua a ribadire dei concetti che ha sempre ripetuto sin dal primo giorno in cui sono arrivare le pesanti accuse contro Fabrizio.
Il collegamento termina sempre tra le urla visto che Roberta Bruzzone ricorda che si tratta del primo grado e che poi si vedrà. L’avvocato Chiesa si scalda e continua a urlare contro la dottoressa. Marco Liorni prova a sedare gli animi ma la cosa non è affatto semplice.
“Venendo a La vita in diretta non pensavo che sarebbe successo tutto questo, io mi sono trovata sempre bene con i giornalisti del programma…Io non pensavo di dovermi scontrare con le opinioni della gente che non sa nulla e che non capisce nulla. I moralisti non mi piacciono. ”
Chiude con queste parole il collegamento la mamma di Fabrizio Corona che poi lascia la stanza.
Fabrizio Corona riabbraccia Silvia Provvedi in aula: i baci sanno di libertà.
Domenico Leccese