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Dopo quasi quattro anni, sembra si sia fatta giustizia nei confronti di una donna costretta a subire violenza fisica e psicologica.

Arrestato un trentenne a Martina Franca per Stalking e violenza sessuale Un uomo di Martina Franca è stato arrestato ieri

Arrestato un trentenne a Martina Franca per Stalking e violenza sessuale

Un uomo di Martina Franca è stato arrestato ieri dagli uomini del Commissariato di Polizia.

Dopo quasi quattro anni, sembra si sia fatta giustizia nei confronti di una donna costretta a subire violenza fisica e psicologica.

L’uomo era candidato al Consiglio Comunale di Martina Franca nella lista di Martina Popolare.

Ecco cosa scrivono dall’ufficio stampa della Questura di Taranto:

E’ terminata ieri, con l’arresto del suo “aguzzino”, l’ennesima storia di violenza e disperazione perpetrata nei confronti di una donna, che dopo quattro anni di violenze fisiche e psicologiche è riuscita a sottrarsi al drammatico epilogo di cui troppo spesso la cronaca racconta. Un trentenne residente a Martina Franca è stato arrestato dagli Agenti del  Commissariato di Martina Franca, che ha condotto le indagini.

Lo “stalker” è ritenuto responsabile di atti persecutori, lesioni, danneggiamento, minaccia, violenza privata, violenza sessuale ed altro. Mai, in quattro anni fatti di  minacce e soprusi di ogni genere nei confronti della vittima, dei suoi due figli, dei suoi parenti più stretti e addirittura del suo ex marito, l’uomo arrestato ieri  ha mostrato segni di pentimento o di rimorso per la crudeltà con cui agiva nei confronti della donna.

La loro relazione aveva avuto inizio nel 2013, ed era bastato poco per impossessarsi di tutto ciò che la donna possedeva: abitazione, conto corrente, denaro.

Anche la vittima era diventata una sua proprietà esclusiva, scrivono gli uomini del commissariato di Martina Franca, guidato dal vicequestore Francesco Salmeri.

Attraverso percosse e minacce, l’aveva soggiogata psicologicamente impedendole di avere contatti con l’esterno.

Erano cessati i rapporti con i figli, con amici ed i parenti. Il cellulare della donna veniva costantemente controllato e spesso sequestrato. Nel tempo, la vittima aveva perso il lavoro e le era stato impedito anche di sottoporsi alle cure di cui necessitava. Chiunque le si avvicinasse, parenti o amici erano a loro volta, vittime di minacce e danneggiamenti.

Ecchimosi, escoriazioni, stati d’ansia e violenze sessuali di ogni genere non erano bastati a far crollare la donna.

Anche la querela che nel 2016 era stata sporta contro il suo carnefice era poi stata rimessa dalla parte offesa, che in quella occasione aveva ritrattato. Facile comprendere che le “botte” e le minacce ai suoi figli avevano fatto “ricredere” la donna. Mai, però, in tutta la tragica vicenda la famiglia della vittima le aveva girato le spalle.

Proprio l’affetto ed il supporto dei suoi cari, compreso l’ex coniuge della donna, ed in particolare quello del suo figlio più grande, studente universitario in una città del nord Italia, hanno infine permesso alla vittima di liberarsi del suo carnefice.

Nei primi giorni di Ottobre, la donna fugge dalla propria abitazione, lasciandovi dentro tutto ciò che possiede. Effetti personali, abiti, documenti. Una fuga in piena regola. Aiutata dal figlio maggiore trova rifugio in una Casa Protetta, lontana da Martina Franca. Si sottrae anche fisicamente alle possibilità di ritorsioni, a suo carico. Sporge querela nei confronti dell’uomo presso il Commissariato di Martina Franca e con lei lo fanno anche la madre ed il figlio.

La vendetta non tarda ad arrivare sotto forma di minacce nei confronti dei parenti e degli amici. Ad un amico del figlio viene addirittura danneggiata l’auto.

Il 31enne, è da ieri ospite della Casa Circondariale di Taranto.

Domenico Leccese

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