Cronaca

CARMEN LOPARDO È LA TERZA VITTIMA ITALIANA: A 12 ANNI PARTI’ DA SASSO DI CASTALDA PER IL SUD AMERICA

La terza vittima italiana dell’attentato terroristico di Barcellona è Carmen Lopardo. La donna, che aveva ottant’anni, è nata in Basilicata

La terza vittima italiana dell’attentato terroristico di Barcellona è Carmen Lopardo. La donna, che aveva ottant’anni, è nata in Basilicata il 16 luglio del 1937. È originaria di Sasso di Castalda, ma da oltre sessant’anni viveva ed era residente in Argentina. La donna partì per il Sud America quando aveva all’incirca 12 anni. Nel 1950 lasciò il paese per trasferirsi in Argentina con la sua famiglia. Lopardo si trovava a Barcellona, al momento del tragico attentato, come turista. Il ministero degli Esteri argentino ha trasmesso le condoglianze «alla famiglia della signora Carmen Lopardo» sottolineando «la ferma condanna dell’Argentina al terrorismo in tutte le sue manifestazioni».

Anche il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica ha espresso a nome dell’Assemblea regionale «il dolore ed il cordoglio per la morte di Carmen Lopardo, la italo argentina, nata a Sasso di Castalda. Siamo vicini alla famiglia della nostra conterranea, emigrata in Argentina  60 anni fa e che come tutte le altre vittime era in vacanza a Barcellona». «In queste drammatiche circostanze – ha proseguito Mollica – il popolo lucano si stringe fraternamente, in un comune dolore, nel cordoglio alle famiglie delle vittime tutte, a quello spagnolo e a quello argentino che ha accolto tanti anni fa i nostri tanti conterranei emigrati, dandogli lavoro e serenità. È un  attentato che ora colpisce direttamente  anche la Basilicata e  ci lascia sgomenti e addolorati. Alle famiglie delle vittime e a tutte le persone coinvolte nel tragico evento, esprimo la vicinanza e il cordoglio dell’intera Assemblea legislativa che, insieme alla comunità lucana, respinge con fermezza e coraggio il messaggio di terrore e di morte che, ancora una volta, è stato lanciato contro l’Europa».
«Non dobbiamo piegarci – ha concluso Mollica – alla volontà di chi, secondo uno spietato disegno di sangue che colpisce bambini, uomini e donne innocenti,  vuole indurre le istituzioni democratiche ad arrendersi alla paura».
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