Giornata mondiale diritti umani oggi 10 dicembre 2017
La Giornata mondiale dei diritti umani è una celebrazione che si svolge, ogni anno, in tutto il mondo il 10
La Giornata mondiale dei diritti umani è una celebrazione che si svolge, ogni anno, in tutto il mondo il 10 dicembre, in memoria della proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani da parte dell’Onu, avvenuta 69 anni fa.
La Giornata mondiale dei diritti umani si tiene ogni anno il 10 dicembre, data in cui nel 1948 venne proclamata la celebre Dichiarazione universale dei diritti umani.
In realtà l’istituzione formale della Giornata è avvenuta due anni dopo rispetto alla proclamazione della Dichiarazione, nel 1950. In questa giornata, oggi, vengono tradizionalmente attribuiti i due più importanti riconoscimenti in materia, ovvero il quinquennale premio delle Nazioni Unite per i diritti umani, assegnato a New York, ed il premio Nobel per la pace ad Oslo; oltre a questi premi, molte altre organizzazioni internazionali, non governative, civili ed umanitarie su tutto il pianeta scelgono questa giornata per eventi significativi.
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Recita così primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, che nasce in risposta agli atroci crimini contro l’umanità commessi durante la seconda guerra mondiale.
La dichiarazione è un codice etico di valenza fondamentale, dal momento che è il primo documento in assoluto a sancire universalmente i diritti del genere umano.
Per la sua stesura, si è fatto riferimento ai più alti valori etici classico-europei e a documenti storici fondanti dal Bill of Rights, alla Dichiarazione d’indipendenza statunitense, ma soprattutto la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino stesa durante la Rivoluzione Francese.
La Dichiarazione universale dei diritti umani è composta da un preambolo e da 30 articoli che sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona, ed è oggi tradotta in più di 360 lingue.
Eppure, nonostante sia stata portata avanti, negli anni, strenuamente dall’Assemblea delle Nazioni Unite e dalle migliaia di organizzazioni civili e non governative, la lotta per il rispetto dei diritti umani non si è esaurita. Grandi conquiste sono state fatte, ma altrettante violazioni dei diritti dell’uomo sono state e continuano ad essere perpetrate nel mondo, ogni giorno.
Basti pensare che, secondo il rapporto di Amnesty International, relativo all’anno 2016-2017, sono state documentate solo nel 2016 gravi violazioni dei diritti umani in 159 paesi, si sono verificate uccisioni di difensori dei diritti umani in 22 paesi, senza contare che almeno in 23 paesi sono stati commessi crimini di guerra.
I governi se la sono presa anche con i rifugiati e i migranti, spesso visti come facili capri espiatori.
Il Rapporto di Amnesty denuncia che 36 paesi hanno violato il diritto internazionale rimandando illegalmente rifugiati in paesi dove i loro diritti umani erano in pericolo.
Giornata mondiale diritti umani oggi 10 dicembre 2017
Era il 10 dicembre 1948 quando le Nazioni Unite proclamarono la dichiarazione.
Giornata Onu dei diritti umani: in aumento fame e guerra
Nata come risposta alle tragedie e ai lutti della Seconda guerra mondiale e dell’Olocausto, la Dichiarazione universale dei diritti umani fu firmata a Parigi il 10 dicembre del 1948 dai membri delle neonate Nazioni Unite. Il documento, disponibile in più di cinquecento lingue, è il più tradotto del mondo e tutela a livello internazionale libertà individuali e tutele sociali.
“Uno strumento che ha aiutato un numero incalcolabile di persone a raggiungere maggiore libertà e sicurezza, e ha anche aiutato a prevenire violazioni, ottenere giustizia e rafforzare le leggi sui diritti umani a livello nazionale e internazionale”, ha scritto in un messaggio il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. In occasione della Giornata mondiale dedicata al tema, le Nazioni Unite lanceranno a Parigi una campagna per fare il punto sul rispetto dei diritti umani nel mondo in vista del 70.mo anniversario del prossimo anno.
In questa fase la mancanza delle libertà fondamentali dell’uomo è sempre più spesso legata all’aumento della fame come conseguenza delle guerre in corso in Siria e in Paesi dell’Africa come Sud Sudan, Repubblica Centrafricana e l’area in cui operano i terroristi islamisti di Boko Haram. “Questa correlazione – diritti umani con la fame e diritti umani con le guerre – diventa un trinomio estremamente preoccupante”, spiega il vicedirettore della Caritas italiana Paolo Beccegato. “Purtroppo la fame nel mondo è tornata a crescere nel corso dell’ultimo anno, dopo un lungo periodo di costante decrescita” , continua, mentre “ accesso all’istruzione, agli strumenti per la salute e poi anche alle condizioni, per esempio, nella gestione della giustizia: le detenzioni arbitrarie, le esecuzioni sommarie, le condizioni carcerarie… Tutti questi diritti non vengono garantiti soprattutto nei contesti di guerra”.
“C’è un recentissimo studio della Fao che dimostra come sarebbe più la fame a spiegare questi flussi migratori improvvisi, rispetto addirittura alla guerra. E certamente tutte le lesioni dei diritti umani sono foriere di grandi flussi migratori”, aggiunge Beccegato. Nell’articolo 12 e 13 della Dichiarazione universale sono esplicitamente tutelati sia il diritto dell’individuo a lasciare e ritornare nel proprio Paese e il diritto di ottenere asilo in altri Paesi in caso di persecuzioni. I 250 milioni di migranti del mondo e i 65 milioni di rifugiati e sfollati tuttavia vedono negato ciò che a loro è dovuto dagli impegni internazionali. “In qualche modo si vogliono chiudere gli occhi di fronte a questa realtà se non quando queste persone arrivano da noi in modo massiccio e in modo illegale: illegale nel senso che li rendiamo noi illegali non permettendo loro dei canali o dei corridoi umanitari sicuri”, spiega ancora.
Decisivo, in questo senso, dovrebbe il ruolo della politica nel tutelare la persona e la dignità umana: “L’esperienza ci dice che lavorare per la solidarietà internazionale, lavorare per la tutela dei diritti, lavorare perl’accoglienza dei migranti, se forse, in un primo momento, può far disperdere delle energie, nel medio, lungo periodo permette un arricchimento veramente di tutti sia dal punto di vista generale, culturale ma anche economico. Quindi accogliere, condividere, tutelare i diritti non sono solo diktat, indicazioni di carattere etico, morale, ma per una politica lungimirante sono anche un’indicazione che può portare veramente al bene comune”.
buon ascolto :
Con la giornata mondiale si celebrano oggi domenica 10 dicembre i diritti umani. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.
Il fine è infatti che ogni individuo ed ogni organo della società si sforzi di promuovere il rispetto di questi diritti e di queste libertà.
Di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale l’effettivo riconoscimento e rispetto fra i popoli.
Le iniziative a Ivrea
In occasione della ricorrenza dunque il Comune di Ivrea organizza martedì 19 dicembre 2017, alle 21.00, al Teatro Giacosa lo spettacolo “Quel minuto di silenzio” di e con Simonetta Valenti.
Hanno aderito diverse associazioni cittadine, alcune direttamente impegnate nella tutela dei diritti. Si tratta di Amnesty International, Casa delle Donne, A.N.P.I., culturale Rosse Torri, Ivrea Rugby Club, Libera, Emergency.
Il commento di Amnesty International
Lo spettacolo si avvale dunque del patrocinio di Amnesty International.
Hanno dichiarato dall’associazione
“Perché nessuna violazione dei diritti umani sia mai cancellata e dimenticata, Perché il ricordo aiuti noi a rendere omaggio a chi ha pagato con la vita un’idea o un modo di essere, una leggerezza o un’azione consapevole, un minuto di libertà”.
Parte del ricavato dalla vendita dei biglietti sarà devoluto all’associazione.
Il commento dell’assessore Andrea Benedino
“Nel momento storico sociale che stiamo vivendo ci ricorda quindi come il tema della difesa e della tutela dei diritti sia prioritarimente attuale. Necessita per tanto del costante impegno e vigilanza da parte dell’intera società civile”.
Lo spettacolo e il suo significato
Lo spettacolo racconta la storia vera della squadra di rugby argentina La Plata. Sotto la dittatura militare di Jorge Videla sfidò il regime in nome della libertà e contro l’oppressione fino a venire letteralmente decimata.
Domenico Leccese