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DOPO LA NOSTRA INDAGINE, IL CROB RITIRA IL BANDO

di Ferdinando Moliterni Il Crob fa, il Crob disfa. Il pasticcio del bando indetto dall’ospedale Irccs Crob di Rionero, dopo

di Ferdinando Moliterni

Il Crob fa, il Crob disfa. Il pasticcio del bando indetto dall’ospedale Irccs Crob di Rionero, dopo l’inchiesta de il “Roma”, è emerso con macroscopica evidenza per gli stessi autori del guaio burocratico.

LA MARCIA INDIETRO
La preselezione rientrante nell’ambito della gara per la copertura, a tempo indeterminato, di un posto di collaboratore amministrativo rivolto ai laureati in Scienza della comunicazione, non si farà più.
C’è voluto, per rimediare al danno, una riunione d’emergenza. Il 30 dicembre scorso, pertanto, il direttore generale Peppino Cugno del nosocomio ha convocato il direttore scientifico, Pellegrino Musto, il direttore sanitario Sergio Maria Molinari e il direttore amministrativo vicario, Gianvito Amendola, che ha avuto, con le sue “previsioni” un ruolo di rilievo nella vicenda, per valutare come correggere il tiro. I fatti e gli elementi posti in evidenza da il “Roma” sono stati così inconfutabile, che per i vertici citati del Crob la via d’uscita possibile era una solamente. Nessun bivio. Procedere come se nulla fosse o suonare la ritirata.
Nella delibera di capodanno si legge: «La prova di preselezione non avrà luogo».
Annullamento necessario «per sopraggiunte valutazioni di opportunità – scrive nel documento il dg Cugno – e in particolare al fine di contenere i costi correlati all’espletamento di una prova di preselezione che era stata regolata in previsione di un numero più elevato di partecipanti al concorso».

CROB E LA MATEMATICA
La comunicazione, come da prassi, è stata recapitata anche alla società Centro Servizi di Matera. La quale per 5 mila euro avrebbe dovuto espletare la procedura concorsuale selettiva. Il paradossale disguido tecnico in cui erano incorsi il Responsabile unico del procedimento (Rup), Patrizia Aloè, e il già citato Gianvito Amendola era una questione matematica di elementare semplicità.
Il bando al paragrafo “Preselezione” prevedeva che: «Nel caso in cui il numero delle domande di partecipazione sia superiore a 150 le prove di esame potranno essere precedute da una prova preselettiva predisposta anche da azienda specializzata in selezione di personale».
La cifra di 150, al termine ultimo di presentazione delle domande di partecipazione, fissato nella data del 13 novembre scorso, non era stato raggiunto neanche considerando gli esclusi, o perchè non in possesso dei requisiti o perchè avevano inviato la documentazione personale in ritardo.
Va bene che a un Rup, come lo è Patrizia Aloè, che deve gestire il settore degli appalti, si può concedere di incorrere in abbagli materiali, come quello, contenuto nella delibera in cui comunica l’aggiudicazione della preselezione alla società materana, che vede l’addetto alla comunicazione divenire uno «strumentario occorrente all’ufficio di chirurgia toracica», ma inciampare in un’addizione è troppo. Soprattutto se tale operazione può comportare lo spreco di 5 mila euro di soldi pubblici. Che sarebbero potuti essere anche di più. Se si considera che delle 5 società invitate a proporre un’offerta per dirigere la preselezione, solo due anno partecipato e di queste, quella che ha perso l’appalto, aveva offerto ben 12 mila euro. Fosse stata quella l’unica busta recapitata al Crob, non si sarebbe potuto applicare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’assegno pubblico, consequenzialmente, sarebbe stato più corposo. Tutto perchè uno più uno più, quindi i nomitivi di tutti i canditati, non si otteneva, secondo i calcoli di Aloè 141. Cifra che come da bando esclude la preselezione.
Da questa prima cernita di candidati sarebbero dovuti uscire i 70 che si sarebbero, poi, contesi l’agognata poltrona dell’addetto alle attività di comunicazione e all’ aggiornamento del sito web dell’Istituto rionerese.
Adesso, invece, con le regole ristabilite, si passerà, direttamente alla fase finale. E saranno in 141, per l’appunto, a partecipare il prossimo 15 gennaio al “concorsone”. Ad attenderli presso il piano seminterrato del Crob, dove si svolgerà la prova, ci sarà la Commissione pubblica presieduta dallo stesso responsabile del personale dell’ospedale, Gianvito Amendola, insieme alla collega del reparto amministrativo Loredana E. Di Lucchio e all’esperta di comuniczione dell’Arpab Maria Fasano.
LE INCOMPATIBILITÁ
Il disciplinare di gara recita che l’incarico sarà «incompatibile con qualsiasi altro rapporto o incarico pubblico o privato, anche se di natura convenzionale», ma nomi eccellenti che concorreranno per essere assunti a tempo indeterminato dal Crob di Rionero non mancano. Tra questi, per esempio, ci sono i due Blasi, Angela e Francesco. La prima è l’attuale presidente della Commissione regionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna, nonché consigliera comunale di Potenza.
Il secondo è il “promesso sposo” di Valentina, la figlia del Direttore Generale Peppino Cugno che ha indetto la gara, formato le griglie dei requisiti e nominato la commissione giudicatrice.

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