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IL CONSIGLIO REGIONALE PATROCINA, IL MARITO APPLAUDE

DI FERDINANDO MOLITERNI FILIANO. C’è un’iniziativa che è particolarmente piaciuta ed è stata prioritariamente pubblicizzata dal consigliere regionale Aurelio Pace: “Diversamente presepe”. Per quanto all’apparenza

DI FERDINANDO MOLITERNI
FILIANO. C’è un’iniziativa che è particolarmente piaciuta ed è stata prioritariamente pubblicizzata dal consigliere regionale Aurelio Pace: “Diversamente presepe”. Per quanto all’apparenza assurdo, nel caso di specie, interessi familiari si sono palesemente insinuati e intrecciati persino nell’ambito di una festività sacra per la religione cristiana cattolica.

Non basta una terza persona impersonale a nasconderli. Pace ha presenziato all’incontro
“Diversamente abili”, avvenuta martedì scorso presso il centro sociale “prof. G. Lorusso” di Filiano e come lui stesso ha reso noto: «Organizzata dalla dottoressa Mimma Summa, e con il patrocinio del Consiglio Regionale».
Le dichiarazioni di Pace poi proseguono con un profluvio di elogi per la manifestazione della dottoressa
Mimma Summa dal tenore: «Tre ore trascorse quasi senza accorgersene, tutte d’un fiato, tra interventi, testimonianze e video, in una sala stracolma rimasta attenta per tutto il tempo».
Ma chi è Mimma Summa? La dottoressa, tanto citata e magnificata, non è nient’altro che la moglie del consigliere Aurelio Pace. Il quale innanzitutto fa parte dell’organo istituzionale che ha patrocinato l’iniziativa della moglie, che viene dallo stesso encomiata pubblicamente, non dal Pace marito,
ma dal Pace consigliere. Che persiste nel rivolgersi alla moglie come fosse un’estranea che magari ha conosciuto in occasione della manifestazione.

 


«L’organizzatrice, Mimma Summa – ha proseguito Pace -, madre di tre gemelli, di cui uno “speciale”,
ha voluto sensibilizzare tutti ad un approccio positivo verso quella che è una malattia, solo agli occhi degli adulti».
Il consigliere regionale, in cambio di un’esaltazione pubblica della moglie che nel suo piano comunicativo doveva,però, sembrare un’altra da sua moglie, si è spinto persino a dissimulare
sulla paternità della sua prole. Lungi dall’equivocità dell’interpretazione, ma di fatto Aurelio Pace si è rivolto alla sua famiglia in terza persona.
Si dice scherzosamente che quando i genitori litigano i figli non sono più di entrambi, ma o di uno o dell’altra parte, però in questo caso è paradossale davvero quanto accaduto.
Comparando, riguardo al progetto «dell’ideatrice Mimma Summa», Pace ha spiegato che con il “Diversamente presepe”: «È l’immagine di una famiglia contemporanea che rappresenta
la continuità dei valori che la Natività ci ha trasmesso».
Sarà forse allora, di conseguenza, contemporaneo questo peculiare modo di comunicare del consigliere.
C’è, riguardo all’iniziativa in questione, anche un altro aspetto parimenti meritevole di attenzione.
Appaiono smaccatamente razziste, in questo show comunicativo di Pace, alcune sue dichiarazioni descrittive del presepe presentato.
«Nel quale – ha specificato Pace – ogni personaggio porta con sé una specifica diversità: dal pastore di colore all’ancella asiatica, dall’uomo in carrozzina al mutilato di guerra, per finire con Gesù bambino affetto dalla sindrome di Down». Il sottotitolo della manifestazione è stato: “La disabilità vista
nella Natalità”. Unendo gli elementi il consigliere dovrebbe chiarire perchè reputa disabili
un uomo originario dell’Africa al pari di un mutilato di guerra. Ci deve essere, sotto la superficie dei
termini utilizzati, qualche significato recondito che sfugge. Se è così, è bene che Pace lo renda noto.

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