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POTENZA CAPOLUOGO NODO COMPLESSO – Viadotto Vaccaro – Visita sopralluogo VISIVO

Nodo complesso del Gallitello in Potenza “Progetta sempre una cosa considerandola nel suo più grande contesto, una sedia in una

Nodo complesso del Gallitello in Potenza

“Progetta sempre una cosa considerandola nel suo più grande contesto, una sedia in una stanza, una stanza in una casa, una casa nell’ambiente, l’ambiente nel progetto di una città” (Eliel Saarinen)

 

 

 

Quelli delle strade (rilevati, trincee, etc.) e delle infrastrutture (ponti, gallerie, etc.) sono due settori di applicazione in cui si affrontano molte delle problematiche relative ai terreni, le principali sono:

Problematica stabilità versanti

Problematica che si verifica quando, per il tipo di terreno coinvolto, la geometria della scarpata/versante, i carichi applicati e l’eventuale presenza di acque di infiltrazione, si originano fenomeni di instabilità che comportano la movimentazione di porzioni più o meno consistenti della scarpata/versante lungo delle superfici di scorrimento/scivolamento più o meno profonde in funzione delle variabili prima citate; questa problematica si può risolvere con la Terra Tirantata, eventualmente accoppiata a dei dreni sub orizzontali flessibili.

Problematica cedimento localizzato

Questo tipo di problematica è in genere causato da fenomeni erosivi dovuti ad una non corretta o non adeguata regimentazione delle acque di scorrimento superficiali (derivanti dalle precipitazioni meteoriche) che concentrandosi e riversandosi sulle scarpate (in genere stradali) ne causano un cedimento di media o piccola entità che tuttavia se non risolto in tempo può causare successivamente fenomeni di instabilità più consistenti. In tal caso oltre a risolvere il problema di regimentazione delle acque (causa) si deve anche realizzare la ricostruzione della parte di scarpata che è stata asportata (effetto) per poter ripristinare adeguatamente la funzionalità dell’opera; a seconda delle dimensioni del fenomeno e della geometria della scarpata per fare ciò si possono utilizzare la Terra Tirantata.

Problematica colamento superficiale

La problematica dei colamenti superficiali si verifica quando in una scarpata (stradale) in trincea si ha una particolare stratigrafia in cui uno strato superiore dalle caratteristiche geotecniche molto scarse avente spessore limitato (max 1,5 m) si trova al di sopra di uno strato di terreno con buone caratteristiche geotecniche e bassa permeabilità (es. argille sovraconsolidate), in tal caso a seguito di eventi meteorici intensi lo strato superficiale superiore si satura e si mobilita con un fenomeno tipo “colamento” finendo con l’interessare la sede viaria con evidenti rischi per la sicurezza del transito; tale problema si può risolvere con la Terra Tirantata che realizzando una barriera blocca il fango immediatamente a monte della strada (da dove sarà rimosso successivamente) garantendo un transito sicuro.

Problematica sicurezza

Problematica tipica di quelle applicazioni in cui per costruire delle strutture al di sotto del piano campagna (es. fondazioni di strutture/edifici, serbatoi, gallerie artificiali etc.) è necessario realizzare degli scavi con pareti in genere ripide (per periodi limitati) che, nonostante la coesione del terreno, potrebbero manifestare fenomeni di instabilità con crolli di porzioni di scarpata, o semplice distacco di materiali lapidei (sassi, piccoli massi etc.); per evitare tali problematiche si utilizza in genere la Terra Tirantata tipo S, o in alcuni casi particolari la Terra Tirantata tipo B.

Problematica erosione in asciutto

Problematica cui sono soggette tutte le scarpate/versanti esposte alle precipitazioni meteoriche che con la loro azione diretta, o con quella indiretta dovuta al concentramento delle acque in rigagnoli tendono ad asportare materiale dal fronte della scarpata, specialmente nei terreni granulari con diametro delle particelle nel campo delle sabbie (0,1 ÷ 2 mm). Tale problematica si risolve con le Terre Tirantate tipo C, tipo S o tipo R che presentano sul fronte dei materiali in grado di trattenere anche le particelle più fini di terreno oltre che di favorire (tipo C e tipo R) la crescita della vegetazione per migliorare ulteriormente la protezione della scarpata.

Problematica erosione in bagnato

Questa problematica si verifica solo nelle scarpate a contatto diretto (continuo o saltuario) con una corrente liquida (es. sponde o argini di fiumi, canali etc.) che, oltre a mantenere la scarpata in condizioni sature favorendo possibili fenomeni di instabilità, con la sua azione idrodinamica tende ad asportare parte del materiale della scarpata; tale problematica si può risolvere con le Terre Tirantate tipo C o tipo R, opportunamente accoppiate con sistemi di rivestimento pesanti flessibili e rinverdibili e con manufatti quali i salti idraulici filtranti.

TERRE RINFORZATE E MURI A GRAVITA’

Una gamma completa di prodotti e sistemi per la realizzazione di muri a gravità realizzati con il concetto delle terre rinforzate e delle gabbionate, in alternativa ai tradizionali muri in cemento armato. Il rinforzo dei terreni con geosintetici, è una tecnica che ben conosciamo, che può permette il riutilizzo del terreno presente in sito, come materiale di riempimento, con notevoli vantaggi economico ambientali

La terra rinforzata è un rilevato in terreno naturale rinforzato con elementi sintetici: per sopperire alla incapacità del terreno a sopportare la spinta attiva applicata sulla scarpata dal terreno retrostante l’opera e dagli eventuali sovraccarichi alla sommità, è necessario rinforzare il terreno con elementi dotati di una elevata resistenza a trazione.

Per la finitura della facciata è possibile utilizzare diverse soluzioni, di tipo tradizionale (pannelli prefabbricati in cls, geocelle, rivestimenti in pietra, muri in cls gettati in opera) oppure di tipo naturalistico (biostuoie rinverdite e geostuoie grimpanti). La funzione della finitura della facciata è soprattutto quella di ritenzione del terreno fine allo scopo di impedire lo svuotamento progressivo della struttura.

Tipo KEYSTONE muri a blocchi

Il sistema tipo KEYSTONE per muri di contenimento è creato per fornire una struttura solida, economica, facile da posare, esteticamente gradevole in alternativa ai gabbioni, alle traversine in legno, ai muri di contenimento gettati in opera, alle lastre di calcestruzzo.

MURI DI SOSTEGNO – metodologie a basso impatto

Esiste una grande varietà di strutture utilizzate per sostenere il terreno sia per lavori temporanei che per opere definitive. I muri di sostegno hanno lo scopo di prevenire lo smottamento di pendii naturali o di assicurare la stabilità di pendii artificiali sagomati con pendenze superiori alla pendenza di equilibrio naturale, principalmente con tecniche a basso impatto ambientale (terre rinforzate), altamente drenanti (gabbionate) e deformabili, che ben si inseriscono nel contesto normativo

NTC 2008 – Opere di sostegno : ….In particolare, per le opere di sostegno e quelle in terra rinforzata, esistono specifiche indicazioni contenute nelle NTC 2008, dove, al Capitolo 6 – paragrafo 6.5 Opere di sostegno – tra le opere di sostegno sono comprese le “strutture miste , che esplicano la funzione di sostegno anche per effetto di trattamenti di miglioramento e per la presenza di particolari elementi di rinforzo e collegamento (es. gabbionature, terre rinforzate…..) e (paragrafo 6.5.3.1.1.) “nel caso delle strutture miste o composite, le verifiche di stabilità globale devono essere accompagnate da verifiche di stabilità locale e di funzionalità e durabilità degli elementi singoli”….

Apertura “Nodo Complesso del Gallitello”

Era il 16 maggio 2016 quando Ufficio Stampa del Comune di Potenza alle ore 11,50 comunicava:

Sarà ufficialmente aperto domani il “Nodo complesso del Gallitello”. Saranno presenti il sindaco Dario De Luca, gli assessori alle Opere pubbliche e alla Mobilità, rispettivamente Sergio Potenza e Gerardo Bellettieri, il Prefetto di Potenza Marilisa Magno, il presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, quello della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi, amministratori locali, dirigenti e tecnici comunali, rappresentanti delle ditte impegnate nelle opere. L’appuntamento è fissato alle 9,30, di fronte alla rimessa Fal, nei pressi dell’intersezione tra via Vaccaro e viale del Basento.

POTENZA CAPOLUOGO NODO COMPLESSO – Viadotto Vaccaro

Da sopralluogo visivo emerge che :

 

Arrivando dal ponte Musmeci, alla rotonda per via Vaccaro e/o per Nodo Complesso del Gallitello c’è una terra rinforzata rinverdita con casseratura metallica a perdere.

 

 

 

 

 

Tecnicamente questa è una “terra armata” con le geogriglie che fanno da elemento di rinforzo, resistente a trazione.

La struttura con i pannelli prefabbricati, in questo caso rivestiti con pietra locale, è chiamata in gergo Terra Armata ma in realtà trattasi di muro tirantato.

In questo caso il pannello ha funzione strutturale in quanto connesso ad un elemento di rinforzo metallico o a strips di poliestere ad elevatissima resistenza.

Ai fini della stabilità, in questo caso, è importante determinare la lunghezza di ancoraggio.

Elemento determinante per il successo di questa soluzione è la qualità del terreno di riempimento.

Deve essere prevalentemente a matrice granulare: sia per evitare lo sfilamento dell’elemento di rinforzo, sia per le sue caratteristiche drenanti.

L’acqua, come per tutte le opere di contenimento in terra, è il nemico numero uno delle terre armate.

Al secondo posto c’è la cattiva compattazione delle terre, che può causare assestamenti nel tempo.

Nel caso in esame gli assestamenti si erano già verificati.

La causa è sicuramente l’infiltrazione di acqua (da capire come abbia fatto ad infiltrarsi!!)

Ma se ci sono stati cedimenti, significa che il terrapieno non è stato realizzato con materiale ghiaioso.

L’impalcato che regge le travi non ha nessun problema

Il pannello che si è staccato era bullonato

 

C’è stato lo svuotamento della parte fine del terreno di riempimento e quindi il cedimento del terrapieno in prossimità del muro di testa di appoggio delle travi

Il problema reale è che c’è uno “spanciamento” del muro, questo significa che c’è stato uno sfilamento delle barre di ancoraggio dove la sollecitazione era Max

Praticamente è necessario eseguire : smontaggio e rimontaggio, ma questo significa chiusura totale al traffico, per il tempo necessario ad eseguire completamente i LAVORI di messa in sicurezza.

Posa di pannelli ed elementi di ancoraggio

 

 

 

 

Domenico Leccese

 

 

 

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