Scomparsa di Adua Della Porta e di Mahmoud Trabelsi del 28 febbraio 2018 da Parma
Scomparsa di Adua Della Porta e di Mahmoud Trabelsi La Dott.ssa Ursula Franco effettua analisi dell’intervista rilasciata da Andrew a
Scomparsa di Adua Della Porta e di Mahmoud Trabelsi
La Dott.ssa Ursula Franco effettua analisi dell’intervista rilasciata da Andrew a Giuseppe Pizzo
Adua Della Porta e il suo fidanzato Mahmoud Trabelsi sono scomparsi da Parma il 28 febbraio 2018
Il giornalista Giuseppe Pizzo ha intervistato un presunto amico della coppia:
Giuseppe Pizzo: Andrew, sei un amico di Mahmoud e di Adua?
Andrew: Io sono… di Adua, di tutti e due, di più ero di Adua perché con lei ci parlavo per tante cose.
Andrew non completa la frase “Io sono…” pertanto non ci dice di essere amico dei due ragazzi, non saremo noi ad interpretare le sue parole e a dirlo per lui.
Da notare che Andrew parlando di Adua “ero di Adua” e “perché con lei ci parlavo per tante cose” usa entrambi i verbi al passato, un segnale che lui è a conoscenza del fatto che Adua è morta.
Andrew sente la necessità di spiegare un perché attraverso la frase “perché con lei ci parlavo per tante cose”.
Giuseppe Pizzo: Tu sai dove sono?
Andrew: No, adesso, però… adesso non so dove sono perché l’ultima volta che mi hanno chiamato che sono a Francia, che ho parlato.
La domanda è sensitiva, Andrew mostra di avere difficoltà nel rispondere.
Il fatto che Andrew ripeta per due volte l’avverbio “adesso” ci informa che intende essere persuasivo, ovvero che vuole convincere il suo interlocutore di non sapere dove i due ragazzi si trovino in questo momento.
Da notare che Andrew sente la necessità di spiegare “la ragione per la quale” non sappia dove Mahmoud e Adua siano con la frase “perché l’ultima volta che mi hanno chiamato che sono a Francia”.
Giuseppe Pizzo: Chi li ha accompagnati?
Purtroppo Giuseppe Pizzo ha introdotto il termine “accompagnati” viziando la risposta.
Andrew: Io… li ho accompagnati io fino in albergo, li ho lasciati io.
Andrew non dice di averli lasciati in albergo ma di averli accompagnati in albergo e poi di averli lasciati senza specificare dove.
Giuseppe Pizzo: Con quale macchina siete andati?
Andrew: Macchina di un mio amico, mi hanno chiesto un passaggio, non era che… niente di che.
La frase monca “non era che…” ci dice che Andrew ha soppresso delle informazioni volontariamente in quanto non è stato interrotto e per questo ha usato un “niente di che” come riempitivo per terminare la frase.
Giuseppe Pizzo: Questo viaggio era programmato oppure Adua ti ha chiesto di accompagnarla?
Andrew: No, mi ha chiesto solo di accompagnare, non era che era programmato qualcosa.
Il termine “qualcosa” è generico, nonostante Giuseppe Pizzo usi la parola “viaggio” Andrew si rifiuta di usarla mentre avrebbe facilmente potuto ripeterla a pappagallo.
Giuseppe Pizzo: Tu con chi sei andato?
Andrew: Ero io, mia ragazza, Adua e Mahmoud, sì ee ma loro ce l’avevano anche valigie dietro.
Andrew non si limita a rispondere alla domanda ma aggiunge informazioni relative alla presenza di valigie appartenenti ad Adua e Mahmoud che servono ad accreditare un allontanamento volontario della coppia. Il fatto che dica “ma loro ce l’avevano anche valigie dietro” ci permette di escludere che lui e la fidanzata ne avessero, un’anomalia.
Giuseppe Pizzo: Quante valigie avevano?
Andrew: Quattro o cinque, sì, e li ho lasciati fino a N… Marsiglia, no, li ho portati a Marsiglia perché un giorno siamo rimasti il coso… in autostrada perché era brutto tempo.
Andrew prima dice di averli lasciati a Nizza, poi nomina Marsiglia e dice “no”, poi dice di averli portati a Marsiglia, non lasciati a Marsiglia ed ancora una volta sente la necessità di spiegarsi su qualcosa di non richiesto “perché un giorno siamo rimasti il coso… in autostrada perché era brutto tempo”.
Giuseppe Pizzo: Quindi tu hai accompagnato Mahmoud e Adua a Marsiglia non a Nizza?
Il giornalista avrebbe dovuto fare una domanda più generica, quale: Raccontami il percorso fatto?
Andrew: A Nizza siamo stati, pr… primo giorno siamo stati in Nizza, secondo giorno siamo andati a Marsiglia, lì a Marsigliaaa li ho lasciato.
Andrew ha detto di essere stato un giorno in autostrada, un giorno a Nizza e uno a Marsiglia, strano che non avesse valigie.
Giuseppe Pizzo: Perché hanno spento i telefonini?
Andrew: Ma non la so questa storia, l’ho saputa quando sono tornato perché anche io non sapevo niente di questi cose, quando sono tornato, io solo saputo perché mi hanno detto qua che loro sono spariti, pensano che lui l’ha ammazzata, non lo so, erano un po’ di cose che mi hanno detto i carabinieri.
Andrew inizialmente dice di non sapere dei telefonini spenti poi dice di averlo saputo al suo ritorno, inoltre parla al singolare “sono tornato” non “siamo tornati” come ci saremo aspettati visto che il ragazzo ha detto di essere stato in Francia con la fidanzata.
Giuseppe Pizzo: Quando hai sentito Adua e Mahmoud l’ultima volta?
Andrew: Eraaa… no Adua da un po’ di giorni ma Mahmoud l’ho sentito (interrotto)
Una domanda che mette Andrew in difficoltà, peccato per l’interruzione.
Giuseppe Pizzo: Lei è scomparsa il 28, giusto?
Andrew: No, l’ho sentita anche dopo di… di cosa che è scomparsa, l’ho sentita tre o quattro giorni dopo, l’ho sentita.
Andrew è stato sentito dagli inquirenti, avrebbe dovuto rispondere al giornalista in modo rapido ed invece è apparso in difficoltà.
Andrew: Siamo in Nizza, ero io solo con la mia ragazza, (incomprensibile) in albergo.
Sono due gli scomparsi, non è scomparsa solo Adua. Andrew non dice tutto ciò che sa, dissimula, ciò lo rende il sospetto numero uno. Andrew è la chiave di queste due scomparse.
Domenico Leccese