QUELLA MAGICA NOTTE A SAN SIRO
di Leonardo Pisani Una promessa fatta due anni fa in una trasmissione di Radio Potenza Centrale, assieme a Giuseppe Postiglione
di Leonardo Pisani
Una promessa fatta due anni fa in una trasmissione di Radio Potenza Centrale, assieme a Giuseppe Postiglione e Fabio Amendolara: avremmo ricordato i cinquanta anni di quell’incontro che fece brillare il Meazza di Milano, in uno dei più emozionanti incontri di pugilato che attirò quarantamila spettatori nello stadio ambrosiano. Sì, quarantamila paganti, era una sfida contro quel misterioso pugile del’’estremo oriente che aveva tolto il titolo a Nino Benvenuti, pochi si ricordavano che il coreano era già stato in Italia, da dilettante per la prima e unica Olimpiade del Bel Paese, a Roma e da peso welter aveva già incontrato il Nino Nazionale. Poi da professionisti a Seul, uno strano incontro mai visto in televisione, Kim Soo Ki tra la sorpresa generale batte Benvenuti. Ma nessuno aveva mai messo a tappeto il coreano, era duro, un vero guerriero. Prima di darsi alla noble art era un combattente di Tang Soo Do, l’arte marziale coreana, era nato in una Corea invasa dai Giapponesi. Vita dura, nato il 17 settembre 1939, Sandro Mazzinghi era un anno più grande. Soo Ki era considerato lo spauracchio, era imbattuto. Dopo aver sconfitto Benvenuti, aveva messo ko Ken Sato, poca roba poi difeso il titolo contro Stan Harrington, ottimo boxer. Una strana vittoria contro l’asso Freddie Little, verdetto non unanime, ma vittoria non era. In ogni caso era ostico, duro, caparbio, gran pugno. Ma aveva sempre combattuto in Corea o Giappone. Fu costretto a difendere il titolo contro Mazzinghi, il gladiatore italiano. Campione mondiale dei Medi Junior, campione europeo, mai un passo indietro contro un avversario. Erano gli anni delle folle a bordo ring. L’Italia si divideva tra Mazzinghi e Benvenuti, chi era il più forte? Rivalità sul ring e tra appassionati. Ma ora il ragazzo di Pontedera doveva affrontare il “pericolo orientale”, i dubbi c’erano, Soo Ki era un campione. Ma fu costretto a combattere in Italia, una borsa stratosferica, era il campione sia Wba che Wbs, ed era imbattuto. Mazzinghi era fortissimo, già campione in passato, ma creduto in fase calante . Errore, dalla discussa rivincita e sconfitta contro Benvenuti nel 65, aveva conquistato l’europeo dei Superwelter. Battuto campioni come il danese Bo Hogberg, il forte francese Jean Baptiste Rolland. Poi al palazzetto dello sport di Roma affrontò il picchiatore Jo Gonzales, un pugno da abbattere tori. Gonzales aveva sempre vinto per ko, in Francia stavano preparando un film su di lui ma poi il primo dicembre 1967 il gladiatore di Pontedera lo mise ko alla quarta ripresa, niente film …. Kim soo Ki arriva in Italia e dà le sue condizioni, la sua borsa è di 54.000 dollari, tanti per un incontro dei Superwelter, quasi 350mila euro di oggi e arriva da peso medio, pesa sui 75 kg, Sandro è nei limiti di peso, poco più di 69 kg. Ma vuole combattere e vuole quel titolo, previsto per sabato 25 maggio, all’aperto ma arriva un diluvio. Incontro Rimandato, si combatte domenica alle 17 del pomeriggio. Sandro ridendo mi racconta che sapeva che il coreano era un ottimo pugile e un duro, ma scoprì che anche la testa era dura, quando cercava di spaccargli le arcate e anche i capelli a spazzola erano duri, faceva male anche con la chioma. Ride Sandro e poi mi dice: «Sono cinquanta anni, quest’anno ricorre l’anniversario, ho un ricordo bellissimo di quel match, furono quarantacinque minuti di pura follia il più bel match della storia del pugilato Italiano e mondiale.Kim era un grande Pugile forte roccioso era il match della vita dovevo ritornare Campione a tutti i costi, lo dovevo a me stesso e a tutti quelli che avevano creduto in me e poi quel tifo lo stadio pieno che urlava il tuo nome…ho ancora i brividi Ritornai Campione del Mondo Dei Medi Junior wba/wbc..”. Più che un incontro fu uno scontro da Gladiatori, da Anfiteatro Flavio, Soo Ki lo colpisce con una testata, spacca l’arcata sopraccigliare a Mazzinghi, in Corea avrebbe vinto per kot… Ma il toro toscano non si arrende, anzi attacca e alla terza ripresa si scatena, un gancio, montanti, il coreano replica colpo su colpo, ma poi va al tappeto. E’ la prima volta in carriera, nessuno l’aveva mai fatto contare e nessuno ci riuscirà, tranne Mazzinghi. «Al terzo round, dopo che già con una testata mi aveva aperto lo zigomo destro, esplodo ventuno colpi in sequenza: gancio, montante, diretto, e poi ancora, e ancora… – racconta Sandro -Ki-Soo Kim mi cade addosso, lo spingo via e lui va al tappeto mentre l’arbitro Valant inizia a contare; poi il coreano volge le spalle e appoggia le braccia sulle corde in segno di resa. Tutti pensammo che fosse finita. Mio fratello gridò: “Ale hai vinto!”. Invece Kim si rialzò, l’arbitro evidentemente si accorse della spettacolarità del match e fece continuare l’incontro, poi qualche secondo dopo suonò il gong e Kim si riprese continuando per tutte le restanti riprese con un ritmo pazzesco….non so nemmeno io come facemmo a reggere quindici riprese così». Il verdetto non è unanime, Harold Valan di Brooklyn,vede vincente Mazzinghi per 71 a 67, l’italiano Nello Martinelli lo stesso punteggio, il coreano Soon-Choul Park invece da un verdetto assurdo, Kim Soo Ki in vantaggio di cinque punti. Forse aveva visto un catodo di Walt Disney o le comiche di Buster Keaton. Sandro Mazzinghi ritorna sul trono dei Medi Junior, se avesse combattuto in Corea, neanche se gettava per un’ora al tappeto Soo Ki avrebbe vinto. Ma mi racconta: «Dopo l’incontro Kim vene da me a congratularsi dicendo che aveva vinto il più forte. Grande campione, grande uomo. Lo ricordo e lo rimpiango ..» Kim Soo Ki ci ha lasciato peri un male incurabile nel 1997, a nemmeno cinquantotto anni.