CONFERENZA INTERNAZIONALE REUMATOLOGIA “SAN CARLO” DI POTENZA A ROTTERDAM
Malattia di Behçet: nella terra dei “Mulini a Vento” la Buona Sanità della Basilicata
REUMATOLOGIA “SAN CARLO” di POTENZA a ROTTERDAM per CONFERENZA INTERNAZIONALE dal 13 al 15 settembre 2018
Si è tenuta a Rotterdam, dal 13 al 15 settembre scorso, la Conferenza Internazionale sulla Malattia di Behçet (Icbd), il più importante evento dedicato alla malattia che richiama medici e ricercatori di diverse discipline da ogni parte del mondo.
È quanto si legge in un comunicato stampa dell’Aor “San Carlo” di Potenza
Ha dichiarato la dott.ssa Angela Padula, neo-direttore dell’Uoc di Reumatologia
“Il Dipartimento di Reumatologia della Basilicata, sin dalla sua fondazione, ha sempre rivolto una grande attenzione alla Malattia di Behçet”
Prosegue la dottoressa Angela Padula:
“Dopo la precedente conferenza mondiale sulla Malattia di Behçet, che abbiamo avuto l’onore di organizzare ed ospitare a Matera, è stata la volta dell’Olanda. Anche in questa occasione il nostro gruppo si è distinto a livello internazionale per il suo contributo scientifico, rappresentando l’Italia insieme soltanto ai colleghi di Firenze. Questi riconoscimenti sono frutto di costanti sforzi nelle attività clinico-assistenziale e di ricerca che quest’anno, peraltro, sono culminati con la pubblicazione delle raccomandazioni sulla terapia della Malattia di Behçet proposte sotto l’egida dell’Eular, la società scientifica reumatologica più prestigiosa d’Europa”
Afferma la dottoressa Angela Padula:
“Il nostro Dipartimento ha infatti partecipato attivamente a questo progetto e nel corso degli ultimi mesi inoltre sono stati anche pubblicati i lavori di revisione sistematica della letteratura effettuati dal collega Pietro Leccese del nostro Centro e da Yesim Ozguler dell’Università Cerraphasa di Istanbul”
Durante il congresso di Rotterdam tra le 9 comunicazioni orali è stata selezionata una della Reumatologia lucana presentata dalla Dott.ssa Maria Carmela Padula, Senior Laboratory Researcher, che ha presentato i risultati di uno studio genetico condotto su pazienti italiani affetti da Malattia di Behçet ed effettuato in collaborazione con il prof. Giuseppe Martelli dell’Università degli Studi della Basilicata.
Nella sessione posters sono stati presentati dalla dott.ssa Lascaro e dalla dott.ssa Padula altri 3 lavori, 2 studi genetici relativi a diversi marcatori di rischio della patologia ed uno studio clinico che si è focalizzato sulle differenze di genere in pazienti italiani affetti da Malattia di Behçet.
Il dott. Pietro Leccese, il più giovane membro del consiglio della Società Internazionale della Malattia di Behçet ed unico italiano insieme al prof. Salvarani dell’Università di Modena-Reggio Emilia, inoltre è stato moderatore della sessione “Nature or Nurture?” un interessante dibattito sul contributo dei fattori genetici da una parte ed i fattori ambientali dall’altra nel determinare la suscettibilità alla malattia.
L’apertura della conferenza è stata dedicata con un minuto di silenzio al prof. Ignazio Olivieri, in segno di riconoscimento dell’alto profilo umano e professionale del compianto professore.
Ha affermato la dott.ssa Angela Padula:
“La ricerca, l’aggiornamento e la formazione continua sono mission fondamentali e pilastri su cui si fonda la Reumatologia lucana”
Ha concluso la dott.ssa Angela Padula:
“La forte motivazione personale, il lavoro di squadra dell’equipe, formata peraltro da molti giovani, ed il supporto delle istituzioni sono elementi essenziali per proseguire nei nostri progetti”
Nell’ambito delle malattie rare l’impegno della Reumatologia lucana continua con l’imminente convegno dal titolo “Dall’Artrite reumatoide alle malattie rare” che si svolgerà il 22 settembre 2018 presso il Palazzo degli Uffici dell’Aor “San Carlo” e che vedrà coinvolti pediatri, nefrologi, ematologi, dermatologi, Mmg e pediatri di libera scelta.
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La sindrome di Behçet (pronuncia turca: [bɛˈtʃɛt]) è una malattia rara di origine autoimmune. Prende il nome dal dermatologo turco Hulusi Behçet, che per primo descrisse nel 1937 i tre principali sintomi che la contraddistinguono (ricorrenti afte orali e genitali oltre a uveite). Si tratta di un disordine infiammatorio multisistemico recidivante caratterizzato da afte orali, genitali, uveite, tromboflebite e che frequentemente coinvolge le articolazioni, la cute, il sistema nervoso centrale e il tratto gastrointestinale. La sua eziologia è sconosciuta, benché alcuni studi scientifici abbiano ipotizzato un’associazione genetica con l’antigene HLA-B51 (e con l’HLA-B57 limitatamente alla popolazione caucasica). È una malattia cronica che colpisce prevalentemente tra i 20 e i 30 anni; in Italia l’incidenza è di 2,4 casi ogni milione di abitanti e la prevalenza di 3,8/100 000. Dal punto di vista anatomopatologico si osservano lesioni importanti, anche se non specifiche, a carico dei piccoli vasi: le pareti di questi ultimi risultano infiltrate da cellule linfomonocitarie talora con aree di necrosi fibrinoide. Si possono verificare anche trombosi venose e meno frequentemente arteriose.
REUMATOLOGIA “SAN CARLO” di POTENZA a ROTTERDAM per CONFERENZA INTERNAZIONALE
Maria Carmela Padula a Rotterdam:
“Comunicazione orale alla Conferenza Mondiale sulla Malattia di Behçet nella sessione dedicata alla genetica. Esperienza straordinaria, condivisa con due compagni di avventura speciali, nel ricordo di una persona ancor più speciale, che ha dedicato tanto lavoro a questa patologia rara. 10 le comunicazioni orali scelte dalla Commissione, 1 la nostra!!! ONORATA!!! #malattiadiBehçet #Behçetdisease #genetica #ricerca #jobpassion”
#CiaoIGNAZIO Ignazio Olivieri
Domenico Leccese