IL GLADIATORE MARCELLO PITTELLA E’ LIBERO DOPO 87 GIORNI
Libero di difendersi e agire pur rimanendo il divieto di dimora a Potenza
Marcello Pittella è finalmente libero dopo 87 giorni agli arresti domiciliari. Libero di difendersi e agire pur rimanendo il divieto di dimora a Potenza.
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd), agli arresti domiciliari dal 6 luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità, è tornato in libertà. Lo ha deciso stamani il gip di Matera, Angela Rosa Nettis, che ha stabilito per l’indagato il divieto di dimora a Potenza. Nei giorni scorsi, il Pm, Salvatore Colella, ha chiuso le indagini preliminari.
Al netto delle accuse da verificare, resta un problema di giustizia giusta sull’uso della carcerazione preventiva lesiva dei principi del Diritto scritti da Beccaria.
Un plauso ai pochi che su questo punto hanno fatto sentire la propria voce in un momento difficile della sua vita che ha saputo gestire con la fermezza che contraddistingue la sua persona.
“Quanto la pena sarà più pronta e più vicina al delitto commesso ella sarà tanto più giusta e tanto più utile.”
“Il fine delle pene non è di tormentare ed affliggere un essere sensibile. Il fine non è altro che d’impedire il reo dal far nuovi danni ai suoi cittadini e di rimuovere gli altri dal farne uguali.”
“Il giudice non cerca la verità del fatto, ma cerca nel prigioniero il delitto.”
“Volete prevenire i delitti? Fate che le leggi sian chiare, semplici, e che tutta la forza della nazione sia condensata a difenderle, e nessuna parte di essa sia impiegata a distruggerle.”
“Il mezzo sicuro di assolvere i robusti scellerati è di condannare i deboli innocenti.”
Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi in una nota contesta le dichiarazioni del leader di MDP-Articolo 1 Roberto Speranza che metterebbero fuori gioco Marcello Pittella dalla candidatura a presidente per il centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali e dichiara: “Roberto Speranza non è un giudice, Marcella Pittella non si tocca”
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Entro i prossimi cinque mesi gli elettori lucani saranno chiamati a scegliere il nuovo Presidente e i nuovi consiglieri regionali e nel centrosinistra c’è chi crede di poter dettare la linea politica o di poter imporre il proprio candidato presidente, che è stato già indicato dall’assemblea regionale del Partito Democratico. Marcello Pittella, attualmente agli arresti domiciliari per l’inchiesta sulla Sanità Lucana, potrebbe tornare in libertà da un giorno all’altro, perché i giudici potrebbero anche non attendere il responso della Cassazione eppure Roberto Speranza continua ad utilizzare la stampa per tentare di imporre la sua linea politica che vedrebbe Marcello Pittella fuori dalla partita per le prossime elezioni regionali. Il gruppo politico che rappresento non accetta imposizioni dal rappresentante di un micro-partito che ha già dimostrato quanto vale, cioè quasi nulla, alle scorse elezioni del 4 marzo ma in ogni caso se Roberto Speranza ritiene che il PD e il centrosinistra debbano fare a meno di Marcello Pittella si sbaglia di grosso, anzi dirò di più: siamo noi che non vogliamo fare accordi con lui e invito il segretario regionale del PD a tenere conto delle sue dichiarazioni, perché il centrosinistra non può vincere certamente affidandosi alle scelte politiche di Roberto Speranza e dei suoi compagni.
La Regione Basilicata non può affidare certamente il suo futuro ad esponenti di micro-partiti come Roberto Speranza, che attraverso il suo MDP-Articolo 1 non riesce nemmeno a trovare un’intesa con Sinistra Italiana nel percorso comune avviato verso “Liberi e Uguali”. E’ proprio il caso di dire che anche le pulci fanno la tosse ma Speranza deve ricordare che una candidatura a presidente della Regione Basilicata bisogna conquistarla sul campo e non cercando di imporre un aut aut al PD. “O con Pittella o con me”. Sarebbe questo in sostanza il messaggio inviato al principale partito di centrosinistra da Roberto Speranza. Ma se queste sono le condizioni ribadiamo non solo di essere contrari ai suoi “diktat” ma invitiamo il PD a riflettere sull’opportunità di fare alleanze con questi micro-partiti, che continuano a gettare fango sulla figura di Marcello Pittella. Speranza provi a fare politica acquistando consensi se ne è capace e non si sostituisca alla Magistratura perché non è il suo mestiere. Se poi Speranza pensa di aver acquisito in questi mesi anche poteri da giudice allora siamo di fronte ad un delirio di onnipotenza che vogliamo ignorare.
di Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi