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ANCHE POTENZA ESPRIME SOLIDARIETÀ E PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE A RIACE

RIACE NON SI ARRESTA : da Potenza parte un BUS per RIACE sabato mattina alle ore 7:30 per partecipare alla manifestazione prevista dalle ore 15:00

Le ACLI Provinciali di Potenza esprimono piena solidarietà a Mimmo Lucano, sindaco di Riace

Il suo arresto per presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina colpisce il simbolo, l’idea nuova di accoglienza e integrazione.

È una pagina nera che viene scritta nella Storia del Paese, così come fu una pagina nera quella scritta per il processo a Don Milani per disobbedienza civile.

Qualcuno ne ha fatto vanto dell’arresto, ma sappia che sono molte le persone e le Associazioni che non hanno perduto la capacità di indignarsi.

 

Le ACLI sono e continueranno a essere in prima fila per l’accoglienza e non smetteranno di sostenere quei Primi Cittadini che, coraggiosamente, vorranno far prevalere l’integrazione sulla intolleranza e sul razzismo.

Per questo motivo le ACLI mettono a disposizione un pullman per partecipare SABATO 6 OTTOBRE alla manifestazione di solidarietà a RIACE, invitando persone e Associazioni a essere presenti.

LE ACLI PROVINCIALI DI POTENZA ~ Filippo Pugliese 348 783 7330

 

Paride Leporace ci invita alla lettura del comunicato stampa di Mons. G.M. BREGANTINI 

I razzisti adoperano poche parole e poche immagini. Dall’altra parte si articolano pensieri più articolati. A chi sta con Riace e #Mimmo Lucano propongo il comunicato diffuso da monsignor Bregantini, uomo di pace che ben conosce la Calabria e il sindaco arrestato.

Chi è solidale lo legga e lo faccia propio. Proponetelo ai vostri amici cattolici che dicono “prima gli italiani”. Buona lettura. Dedicate 10 minuti del vostro tempo.

“ARRESTI DOMICILIARI DEL SINDACO DI RIACE”
COMUNICATO STAMPA DI MONS. G. M. BREGANTINI,
(già Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace per 14 anni).

Davanti al fatto degli arresti domiciliari del Sindaco di Riace, MIMMO LUCANO, esprimo la mia profonda amarezza e dolore. Per lui e per tutta la comunità del paese e della Calabria tutta, dove sono stato Vescovo per ben 14 anni.

Sento perciò di dire una parola di vicinanza e di solidarietà, che possa essere di conforto all’amico Mimmo e di luce per tutti i fedeli della zona. Infatti, ritengo che l’agire di questo sindaco, coraggioso e tenace, sia stato fecondo di bene e fortemente progettuale. Ha colto l’occasione che gli era stata posta dai fatti, quella cioè di accogliere anni fa un vascello di cittadini Curdi, che per caso era sbarcato sulle coste del suo paese. Ha sentito dentro un grande movimento di umanità, che lo spingeva alla solidarietà diretta e fattiva. In questo cammino, ha coinvolto progressivamente l’intero suo paese, Riace. Specie il centro storico, dove ha potuto così riattivare e riabitare tante case vuote, perché i proprietari erano emigrati altrove. Terra quindi di emigrazione, la Calabria. E perciò terra che meglio può esprimere un cuore vivo di empatia relazionale.

Proprio su questa empatia relazionale ha poi proseguito il suo cammino, sostenuto personalmente anche dalla nostra Chiesa di Locri – Gerace. A tratti è stato un itinerario anche rischioso, spesso dovendo scontrarsi con logiche di comodità o di interessi malavitosi. Ma di certo, è stato un uomo lungimirante, un sindaco che ha capito che solo valorizzando gli immigrati si porterà beneficio ai nostri cittadini italiani. Non uno contro l’altro, ma solo insieme. Ha creato benessere per tutti, riaperto la scuola, riattivato antichi mestieri che nessuno ormai faceva ma che erano la salvezza economica della Calabria dando lustro a quella terra, che così diventava famosa non solo per l’arte dei bronzi, ma anche per la forza dell’umano, oggi. Ha poi sempre mantenuto un atteggiamento collaborativo, pur dentro una forte spinta profetica,che lo portava a guardare ben oltre gli ristretti steccati del paese.

Confido nella magistratura perché possa far luce su tutta questa dolorosa vicenda. Sento però che tutto potrà essere chiarito se si spegneranno quei toni polemici di chi cerca non la verità ma la vittoria di opinioni personali interessate. E’ in gioco il bene comune del paese.

Chiedo alla politica di riflettere bene su questo “modello”, specie in questo momento di grandi battaglie, per evitare che in futuro il binomio tra sicurezza e migranti diventi negativo e di contrapposizione. I migranti, come si impara da Riace, sono una risorsa non un pericolo. Riattivano paesini che stanno morendo, come già constatiamo con tante trepidazione anche in Molise. Accoglierli con saggezza e con un buon piana di integrazione, specie insegnando loro la nostra bella lingua italiana, renderà più aperti i nostri cuori e le nostre città. Perché è vero quello che scrive papa Francesco, nella sua Evangelii Gaudium, quasi descrivendo la piccola Riace: “Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo!” (EG 210).

È con queste parole di luce che affido al Signore questa sofferta vicenda umana e sociale, certo che il Signore aprirà nuove strade di speranza e di consolazione per tutti.

Campobasso, 3 ottobre 2018, + p. GianCarlo Bregantini, Vescovo

 

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE BORGO ANTICO PORTASALZA POTENZA : aderisce e partecipa all’iniziativa 

 

 

 

Domenico Leccese 

 

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