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DOMANI TUTTI A RIACE

Mimmo Lucano non c’entra nulla col business dell’immigrazione (e voi ci siete cascati ancora)

Roberto Fiore, leader del partito di estrema destra, ha diffuso la falsa intercettazione in cui il sindaco Domenico Lucano è coinvolto nell’organizzazione di un matrimonio tra un 70enne e un giovane donna straniera
Sesso in cambio della cittadinanza: l’intercettazione bufala sul sindaco di Riace pubblicata dal leader di Forza Nuova

Roberto Fiore, leader del partito di estrema destra, ha diffuso la falsa intercettazione in cui il sindaco Domenico Lucano è coinvolto nell’organizzazione di un matrimonio tra un 70enne e un giovane donna straniera

Poco dopo l’arresto del sindaco di Riace Domenico Lucano, è stato diffuso il contenuto di alcune intercettazioni telefoniche che lo vedono coinvolto.

Non tutto, però, di quanto è stato pubblicato online corrisponde al vero. È il caso della bufala diventata presto virale, nella quale una falsa intercettazione costruita ad hoc vede il sindaco di Riace coinvolto nell’organizzazione di un matrimonio tra un 70enne e un giovane donna straniera.

“Gli faremo sposare…Ha 70 anni, è stupido, quasi un animale. Lei ha già avuto 3 fogli di via, si nasconde. Fa la prostituta, non sarebbe un problema neanche andarci a letto se deve convincerlo”

La frase, riportata in alcuni post pubblicati da esponenti vicini alla destra e al Movimento 5 Stelle, non è assolutamente rintracciabile in alcuna delle intercettazioni contenute nell’ordinanza della procura di Locri

A diffondere la bufala ci ha pensato Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, partito di estrema destra, che il 3 ottobre pubblica un post Facebook.

Ovviamente, molti di coloro che hanno riportato la falsa intercettazione non hanno attribuito la loro origine al leader di Forza Nuova. Alcuni post riportano come fonte Il Fatto Quotidiano, che però – come spiega Davide Vecchi, giornalista de Il Fatto, e come è facilmente riscontrabile acquistando l’edizione del 3 ottobre – non l’ha mai riportata.

La stessa bufala è stata oggetto di diffusione anche sotto altri articoli. David Puente, debunker che smonta tutte le bufale che circolano sul web, è stato tra i primi a segnalare la falsa intercettazione.

La vera intercettazione trascritta nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di Domenico Lucano, è un’altra.

“Io la carta d’identità gliela faccio … io sono un fuorilegge, sono un fuorilegge, perché per fare la carta d’identità io dovrei avere un permesso di soggiorno in corso di validità … in più lei deve dimostrare che abita a Riace, che ha una dimora a Riace, allora io dico così, non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilità e gli dico va bene, sono responsabile dei vigili … la carta d’identità tre fotografie, all’ufficio anagrafe, la iscriviamo subito”.

Lucano è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine, coordinata dalla Procura di Locri, verte sulla gestione dei finanziamenti erogati per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico al Comune calabrese, in provincia di Reggio Calabria.

Una cosa è certa: non è Mimmo Lucano lo scandalo che qualcuno si aspettava per scoperchiare il business dell’immigrazione. Ma di sicuro il business dei cretini galoppa a grandi falcate macinando grossi numeri. E intanto anche oggi del DEF o delle leggi che mancano se ne riesce a riparlare domani.

I segreti di Roberto Fiore, il fascista a capo di Forza Nuova

Terrorista nero. Condannato per eversione. Scappato all’estero. Dove ha trovato la protezione dei servizi segreti britannici. Oggi guida il partito di estrema destra. Che in cinque anni è stato denunciato per violenza 240 volte

 

Mimmo Lucano non c’entra nulla col business dell’immigrazione (e voi ci siete cascati ancora)

Sette capi d’imputazione rigettati, niente corruzione, niente truffe, niente abuso d’ufficio, niente arricchimento personale: questa è la realtà, a proposito del sindaco di Riace. Tutto il resto, è propaganda e fake news

DOMANI TUTTI A RIACE

In Difesa di un Sindaco (MIMMO LUCANO) di un Comune Calabrese del nostro Mezzogiorno Interno, esempio di riscatto umanitario, civile e ambientale per i NUOVI DANNATI DELLA TERRA e per i TERRITORI MERIDIONALI massacrati da abbandono e desertificazione.

 

A RIACE con la forza, la determinazione e il coraggio, non solo, Comunista e Socialista di quel 28 ottobre del 1972 quando OPERAI, STUDENTI E CETI SOCIALI PROGRESSISTI andarono a Reggio Calabria per difendere le sue istituzioni democratiche dall’aggressione eversiva dei “Boia chi Molla”.
IERI e OGGI sempre gli stessi NEMICI del “lavoro senza schiavitù” fisica, nelle campagne e nelle fabbriche, e psicologica nel digitale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Domenico Leccese

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