LAURIA: CONDANNATA LA MACELLAIA ASSASSINA
Francesca Cozzi: ha volontariamente ucciso Chiacchio
La Corte d’Appello di Potenza ha confermato la condanna a cinque anni di reclusione per la 68enne lauriota Francesca Cozzi. La donna il 31 marzo del 2012 ha ucciso a Lauria con sette coltellate il 47 enne Domenico Chiacchio. L’uomo quel giorno del 2012 sfondò con la proprio automobile la vetrina della macelleria di via Ammiraglio Ruggiero gestita da Cozzi e dal marito. Dopo un alterco verbale la tragedia. La donna con un coltello da macellaio ha assalito Chiacchio, con il quale in passato aveva avuto una relazione sentimentale, uccidendolo. L’uomo venne ritrovato con una lama conficcata per ben 11 centimetri nello sterno. La difesa di Cozzi dal primo grado ha sempre sostenuto che Chiacchio si fosse suicidato. Altre due perizie, però, hanno smentito tale versione. In primo grado la donna è stata condannata per eccesso di legittima difesa. In Appello però l’accusa, per una serie di motivi tra cui il verso delle coltellate è stata riqualificata in omicidio volontario. È stata accolta la linea dell’avvocato Enzo Bonafine, che ha rappresentato i familiari di Chiacchio, per cui appariva contraddittorio la condanna per eccesso colposo nell’azione difensiva quando la donna ha sempre negato di essersi difesa provando, invece, con ricostruzioni articolate, a perorare la tesi del suicidio. Il collegio per ragioni tecniche, ad impugnare la sentenza non è stata la Procura, ma la difesa, non ha potuto però modificare l’entità della pena aumentandola. Per la macellaia, pertanto, la pena è rimasta 5 anni di reclusione
Ulteriori approfondimenti nell’edizione del Roma in edicola