LE OSSA TROVATE NELLA NUNZIATURA APOSTOLICA APPARTENGONO ALLA MOGLIE DELLO STORICO CUSTODE PINO
Criminologa Ursula Franco: la famiglia Orlandi se la dovrebbe prendere con gli inquirenti incompetenti che indagarono sulla scomparsa della povera Emanuela e con chi si è approfittato del loro dolore, non con il Vaticano, che non conosce la verità.
Criminologa Ursula Franco: la famiglia Orlandi se la dovrebbe prendere con gli inquirenti incompetenti che indagarono sulla scomparsa della povera Emanuela e con chi si è approfittato del loro dolore, non con il Vaticano, che non conosce la verità.
Dottoressa Franco, con quale frequenza vengono ritrovati resti scheletrici nella casa dove ha vissuto uno scomparso?
Una frequenza altissima. È di due giorni fa la notizia del ritrovamento dei resti scheletrici di un uomo scomparso nel 1961, un certo George Carroll. I suoi resti sono stati trovati sotto uno spesso strato di cemento nella cantina dell’abitazione di Long Island che gli apparteneva dal 1957 e dove l’uomo viveva con sua moglie Dorothy ed i 4 figli.
Dorothy Carroll è deceduta nel 1998. Suo figlio Michael Carroll, 57 anni, ha da sempre sospettato che sua madre Dorothy avesse ucciso suo padre e lo avesse seppellito in cantina, proprio per questo motivo, a fine ottobre, ha deciso di rimuovere il massetto della cantina e ha così trovato i resti del povero George.
Nel marzo 2018, nella città di Southold, New York, nella cantina di una casa coloniale appartenuta ad un poliziotto, tale William P. Boken, le autorità hanno identificato i resti scheletrici di Louise Pietrewicz, una donna scomparsa nell’ottobre 1966. I resti erano stati ricoperti con uno strato di cemento di circa 12 cm. Prima di lasciare il marito violento e la figlia, ed allontanarsi proprio con il poliziotto Boken, Louise Pietrewicz era passata in banca per ritirare i propri risparmi, $1,273.80 e per chiudere il proprio conto corrente. William P. Boken è deceduto nel 1982.
A Castel Volturno, più precisamente a Baia Verde, il dottor Domenico Belmonte, ex dirigente medico del carcere di Poggioreale, ha vissuto per 8 anni nella casa al mare di sua proprietà dove, in un’intercapedine sotto il pavimento, aveva occultato i cadaveri di sua moglie e di sua figlia, Elisabetta Grande e Maria Belmonte, da lui uccise nel 2004.
Dottoressa Franco, ritiene fondata l’ipotesi che i resti trovati nella Nunziatura Apostolica appartengano alla moglie del custode Pino?
Non può essere un caso che la moglie dello storico custode Pino sia scomparsa proprio da quella foresteria nel 1965. Peraltro nessun lavoro di restauro ha interessato i locali della foresteria dagli anni ’60 al 2003 e nel 2003 non sono stati trovati i resti scheletrici semplicemente perché si trovavano sotto il massetto di cemento e in quell’epoca né il pavimento né il massetto furono smantellati ma fu semplicemente ricoperto il vecchio pavimento con uno nuovo.
Dottoressa Franco, che cosa pensa dei continui attacchi al Vaticano fatti dalla famiglia Orlandi e dai loro sostenitori?
Penso che la famiglia Orlandi se la dovrebbe prendere con gli inquirenti incompetenti che indagarono sulla scomparsa della povera Emanuela e con chi si è approfittato del loro dolore, non con il Vaticano, che non conosce la verità.
Dottoressa, che cosa è successo ad Emanuela Orlandi e a Mirella Gregori?
Tengo a precisare che i due casi non hanno nulla in comune.
Emanuela è stata probabilmente rapita e uccisa da un estraneo, da un singolo predatore sessuale violento che la incontrò fuori dalle mura vaticane. Voglio aggiungere che Emanuela non era un personaggio ma una ragazza come un’altra, è un caso che la Orlandi abitasse in Vaticano ed è stata rapita ed uccisa nella città di Roma pertanto il suo caso nulla ha a che fare con la Santa Sede e non è l’omertà degli ambienti vaticani ad aver impedito agli inquirenti di risolvere il caso Emanuela Orlandi ma il ginepraio di dietrologie in cui si sono cacciati.
Per quanto riguarda Mirella Gregori è invece probabile che la ragazza conoscesse il suo assassino. Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, ha nominato un certo Alessandro che avrebbe citofonato a casa Gregori proprio prima della scomparsa di Mirella, è alquanto probabile che la soluzione del caso sia già agli atti, ovvero si trovi nella dichiarazioni rilasciate agli inquirenti all’epoca della scomparsa di Mirella da questo signore.
Domenico Leccese