ALTRO GIALLO AL PARCO DELL’APPENNINO LUCANO
Richiamo del ministero, ma l’Ente vieta al Roma di visionare la nota
L’ondata che azzererà l’attuale modus operandi del Parco dell’Appennino Lucano, spazzando i vertici, o quantomeno il direttore Vincenzo Fogliano, sembra già in viaggio pronta ad abbattersi sulle coste della Basilicata. Ancora una volta è giallo comunicativo al Parco. Quando nell’Ente si chiudono a riccio non rispondendo alle molteplici sollecitazioni del Roma, stando ai precedenti, le notizie per Fogliano & Co. non sono delle migliori, per usare eufemismi.Un’altra pesantissima nota è stata inviata dal Ministero dell’ambiente al Parco. Quella primaverile annunciata dal Roma e che al Parco tentavano di minimizzare riguardava l’annullamento del bando e della terna proposta per individuare il nuovo direttore. Quest’ultima invece annuncerebbe, come riportano le indiscrezioni di chi ha potuto visionarla, di un vero e proprio terremoto gestionale. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, avrebbe scritto nero su bianco di voler commissariare il Parco
All’Appennino lucano nè hanno confermato nè hanno smentito, tacciono. Intanto però il candidato presidente del Movimento 5 stelle alla Regione Basilicata, Antonio Mattia, dello stesso partito del ministro, è intervenuto per chiedere proprio che: «Costa commissari Parco Appennino Lucano»
«Riteniamo – ha dichiarato Mattia – che l’unica strada da percorrere sia quella del commissariamento da parte del Ministero dell’Ambiente. Da troppi anni, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano e i suoi vertici hanno generato un clima di sospetti e di incapacità operativa e dimostrato di non essere in grado di garantire una gestione trasparente, corretta ed efficiente per offrire alla collettività un organismo pubblico così importante e strategico per un territorio come la Val d’Agri, già devastata dalle estrazioni petrolifere»