ELEZIONI A MAGGIO, M5S RICORRE AL TAR
La protesta pentastellata: «Assurdo e illegittimo il rinvio del voto»
Come annunciato nei giorni scorsi, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle lucano, hanno provveduto a depositare il ricorso al TAR Basilicata contro quello che il candidato presidente Antonio Mattia insieme ai consiglieri regionali Leggieri e Perrino definiscono “l’assurdo e illegittimo rinvio delle elezioni regionali a maggio 2019”.
Per i pentastellati “si tratta di un ricorso che segue il rito ordinario in quanto, essendo un’impugnazione dell’atto che indice le elezioni, esso non rientrerebbe nella casistica per cui le norme prevedono il percorso accelerato previsto per il contenzioso amministrativo elettorale”.
“Il ricorso” proseguono i 5stelle “si pone come obiettivo quello di ottenere l’annullamento del decreto emanato dalla Vice Presidente del Consiglio regionale, Flavia Franconi, e di tutti gli atti presupposti e successivi, come anche il riparto dei seggi. Inoltre” aggiungono “abbiamo contestualmente richiesto ai giudici di emettere un’ordinanza (sostitutiva del decreto con cui la Franconi ha posticipato le elezioni dal 20 gennaio al 26 maggio dell’anno prossimo) che fissi le elezioni nella prima data utile (già a gennaio o, al massimo, a febbraio) e che nomini, in caso di inottemperanza della Franconi, un commissario ad acta”.
Nel ricorso sono state messe in risalto una serie di “evidenti illegittimità nelle quali è incorsa la Franconi, Presidente reggente, allegando anche il parere contrario espresso dal Presidente del Consiglio regionale Vito Santarsiero al rinvio delle elezioni regionali a maggio”.
“È inaccettabile” commentano “assistere al vergognoso vulnus provocato dalla strumentale interpretazione della legge che nel 2011 ha introdotto nell’ordinamento statale il principio dell’accorpamento delle elezioni: il decreto Franconi finisce per prorogare di ben sei mesi (tre volte i due consentiti) la durata massima di organi di rilievo costituzionale quali il Consiglio regionale e la stessa Giunta, espropriando i lucani di un diritto costituzionale quale quello dell’esercizio del voto!”