DAL TEATRO ITALIA DI ROMA PARTE “DEMA” DI LUIGI DE MAGISTRIS
Tra i presenti anche Cristina Grancio (Dema) consigliera comunale, dissidente e fuoriuscita dal M5S: “Oggi inizia un cammino con quelli che credono nella coerenza. De Magistris questo cammino lo ha iniziato a Napoli e vuole proseguirlo in tutta Italia ed io da Roma gli sarò vicina”
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Convention a Roma per de Magistris che attacca il M5S: “Responsabile del boom di Salvini”
13:21 conclude Luigi de Magistris
13:20 video di Pablo Iglesias, Podemos
13:13 Intervengono Jesus Santos e Alejandro Merlo per Podemos
13:08 Interviene Francesca Pappacena, attivista diritti civili LGBT
13:01 Interviene Sandro Metz, cooperante Mediterranea
12:56 Interviene Attilio Motta, coalizione civica per Padova
12:48 Interviene Cecilia Strada
12:43 Interviene Bruna Varriale, lavoratrice comdata
12:36 Interviene Fatou Diako, associazione Hamef
12:29 Interviene Paolo Maddalena
12:23 Interviene Marcello Belotti, Barcelona en comu
12:19 Interviene Giacomo Cossu, studente
12:08 Interviene Paolo Berizzi, giornalista
12:04 Interviene Enzo Tosti sulla terra dei fuochi
11:57 Interviene Federico Martelloni, lista civica Bologna
11:50 Interviene Gianni Fabbris, altra agricoltura
11:43 Interviene Marina Boscaino, portavoce nazionale LIP Scuola
11:38 Interviene Filippo Sestito, ARCI
11:32 Interviene Giuseppe de Marzo, rete dei numeri pari
11:28 Interviene Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi
11:21 Interviene Claudio Sanita
11:14 Interviene Paolo Cacciari
11:08 Interviene Giovanna Cavallo di Baobab
11:02 Interviene Giulia Rodano della casa internazionale delle donne
Interviene il segretario demA Enrico Panini
10:45 introduce Giacomo Russo SpenaTeatro gremito di gente per battezzare un “terzo spazio politico alternativo”. Il sindaco di Napoli attacca Salvini: “Fai gli inceneritori a casa tua”, poi lo chiama fascista. “Potere al Popolo” diserta: “Non volevano farci parlare come Movimento”
“Siamo qui per iniziare un altro viaggio. Dal basso l’alternativa è possibile. Guardiamo con paura il vento nero che spira e che soffia. Non ho mai sopportato l’idea di stare a guardare. Quando ho fatto irruzione nella campagna elettorale di Napoli la città era a terra, piena di monnezza, il napoletano camminava a testa bassa. Io ci ho creduto mettendoci corpo e anima mentre si diceva ‘tanto non cambia nulla’, ‘tanto sono tutti uguali’. Oggi a Napoli il potere forte è il popolo”. Così Luigi de Magistris sindaco di Napoli e fondatore di Dema, al Teatro Italia di Roma.
Ha avvertito Luigi de Magistris
“Non abbiamo soldi non abbiamo giornali o lobbies. Forse l’unica tessera che ho è dell’Anpi”. Poi de Magistris ha parlato dei valori che orientano questa esperienza: “onestà, autonomia, coraggio, amore e follia. Noi non siamo in vendita”
Migranti, “Venite al porto di Napoli, vi accogliamo”
Il sindaco ha attaccato Matteo Salvini:
“Il ministro ‘dell’insicurezza’ parla di Inceneritori. Fatteli a casa tua gli inceneritori, che non capisci niente”
E sul fronte migranti: “Io faccio una proposta ai timonieri di navi: la prossima volta che avete un problema per le autorizzazioni avvicinatevi alle acque territoriali di una città povera ma dalla grande dignità. Avvicinatevi al porto di Napoli. Noi disponiamo di due gommoni come Comune, un po’ malandati ma funzionanti. Vi assicuro che ci sono pescatori democratici e tanta gente in grado di remare e venire a prendere. E mi metto io nella prima barca, voglio vedere se ci sparano addosso”.
Critiche anche al ministro Danilo Toninelli “che ha detto che lui i porti non li apre. Paradossalmente rispetto più Salvini – ha aggiunto de Magistris – perché la gente lo ha votato per quello che è”.
Poi l’attacco ai Cinque Stelle: “Dicevano “mai con la Lega”, ma i tradimenti sulla Tav, sulla Tap, sulla Terra dei fuochi, sono tradimenti veri. Li hanno votati e con chi si ritrovano? Con il principale alleato di Berlusconi, e loro diventano sgabello politico di quel fascista e razzista che ci troviamo a fare il ministro dell’Interno del nostro Paese. Sapremo costruire un grande movimento, un’alternativa forte”.
“Il M5S si è assunto già una responsabilità storica incancellabile: far diventare maggioritario nel governo l’uomo più a destra di questo paese”, e non serve “il ping pong Fico-Di Maio” secondo de Magistris.
L’incontro per un “terzo spazio alternativo”
L’incontro al Teatro Italia di Roma, gremito di gente, per battezzare “un fronte” politico “ampio” e “aperto”, un “terzo spazio alternativo sia al blocco dell’austerity”, sia “al governo del cambiamento in cui tanti non si ritrovano. Perché – hanno spiegato dal palco – questo Paese non è solo Matteo Salvini, ma esistono tante isole felici e realtà virtuose. C’è un immenso vuoto da riempire”. Tanti gli applausi incassati da de Magistris quando ha salutato i partecipanti alzando anche il pugno chiuso. “Sindaco d’Italia”, è stato acclamato.
Enrico Panini, responsabile nazionale del Movimento Dema, ha esordito così: “Siamo vicini a Silvia Romano, la giovane cooperante rapita in Kenia. Siamo ostinati a chiedere verità subito sulla morte di Giulio Regeni”. E poi: “Oggi prende vita una nuova impresa politica, un’alleanza contro rancore e apprendisti stregoni, per l’ambiente e contro lo ‘sviluppismo’, per il sapere, per il lavoro, per i diritti sociali e civili. Noi chiediamo a de Magistris di assicurare la guida di questo fronte”. Sul palco dove si avvicendano diversi interventi – da Giulia Rodano (Casa Internazionale delle Donne), a Baobab Experience (Giovanna Cavallo) – campeggia lo striscione:
“In questa coalizione l’ingresso è vietato solo a mafiosi, corrotti, corruttori, fascisti e razzisti”
Tra i presenti anche Cristina Grancio (Dema) consigliera comunale, dissidente e fuoriuscita dal M5S: “Oggi inizia un cammino con quelli che credono nella coerenza. De Magistris questo cammino lo ha iniziato a Napoli e vuole proseguirlo in tutta Italia ed io da Roma gli sarò vicina”.
La polemica
Dura nota di “Potere al Popolo contro il movimento Dema: “Oggi non siamo stati a Roma al Teatro Italia alla presentazione del movimento di De Magistris. Abbiamo saputo due giorni fa dagli organizzatori dell’evento che saremmo potuti intervenire non parlando come realtà politica, ma solo raccontando qualche lotta in cui siamo impegnati come singoli militanti. I soli soggetti politici titolati a parlare sarebbero stati il coordinatore di Dema dall’inizio e De Magistris alla fine. Durante l’assemblea si è svelato l’arcano: i partiti c’erano. Non sono intervenuti i leader, che fanno tanto “sfigati della sinistra”, ma membri significativi di quei partiti “mascherati” nella veste di attivisti sociali. Capiamo che i vecchi partiti della sinistra si aggrappino a tutto perché per esistere devono eleggere e oggi De Magistris sembra un buon cavallo, ma a tutto c’è un limite. Com’è possibile che migliaia di militanti di quei partiti si trovino trascinati ancora una volta in un nuovo cartello senza che nessuno li interpelli?”
Napoli
“Napoli ora non è nè Lugano, nè Ginevra. Ma vi assicuro che quando decisi di fare irruzione la città era sommersa dai rifiuti e incupita. Prima i napoletani quando andavano in giro camminavano a testa bassa, perchè la prima associazione che si faceva era con la ‘munnezz’, ora invece è la città con il più alto livello di esplosione culturale, è fuoriuscita l’energia vulcanica del nostro popolo”
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GIANNI FABBRIS CHIARISCE :
POTERE AL POPOLO NON C’ERA? HA SBAGLIATO, VENGA NEL PERCORSO
Leggo il comunicato con cui Potere al Popolo motiva perché , pur essendo invitato come tutte le altre formazioni politiche di sinistra, non ha partecipato all’assemblea di ieri a Roma convocata per discutere della proposta di De Magistris di dare vita ad un nuovo soggetto politico.
PaP polemizza con la scelta di non dare la parola a formazioni politiche ma di darla alle realtà sociali che in questi anni hanno condotto vertenze e resistenze.
Tutto discutibile, certo. Ma è, francamente, un argomento tanto inconsistente che merita qualche riflessione.
In sostanza, PaP dice: “Ma come? Noi siamo nati con lo stesso obiettivo! E voi ci escludete? Potete escludere gli altri (tutti indubbiamente traditori e venduti) ma non noi”.
Possibile che i compagni di PaP non si interroghino? Possibile che non pongano a se stessi la domanda che pongono agli altri? Se è vero che PaP è nata per unire, una cosa è certa: fin qui non ci è riuscita. Anzi! Al contrario ci consegna nella sua storia brevissima, conflitti e divisioni, lotta per la supremazia e per la leadership tutta chiusa nelle forme (legittime ma vecchissime) della presa del potere interno piuttosto che non nella costruzione di spazi condivisi.
Questo esito (al di la di come la si possa pensare sulle responsabilità di questo o quello, di quella sigla o quell’altra) ci dice che, al momento, l’obiettivo (se mai l’obiettivo dell’unità delle forze dell’alternativa sia stato il nodo fondante di questa ennesima esperienza) non è raggiunto, quindi è fallito. E PaP è diventato un soggetto politico come gli altri. Un soggetto che, invece di unire, produce divisione e che, se ne sarà capace, dovrà dimostrare di avere le proposte giuste.
Cosa avrebbe dovuto fare De Magistris? Prendere parte del conflitto riconoscndo a PaP di avere ragione in una polemica che la vede contrapposta ad altri? Avrebbe dovuto farlo mentre si proponeva di superare le divisioni stantìe della sinistra capace di rompersi su tutto? Avrebbe dovuto farlo mentre propone non solo di superare le divisioni della sinistra ma, anche, di superare i confini di una sinistra politica sconfitta irrimediabilmente?
Io ho votato Pap, come molti, mi sono iscritto a Pap, come una parte, sperando dall’inizio che non fosse l’ennesimo tentativo di fare il partitino testimoniale di sinistra che si accontenta di sopravvivere tenendo uno spazio del x,x.
Spero che la discussione dentro PaP si misuri fino in fondo con i problemi senza concedersi alle solite scorciatoie che “danno la colpa al nemico esterno” che hanno già prodotto nella storia delle sinistre tanti guasti. Lo spero davvero e spero che le tante energie soprattutto di giovani che le si sono rivolte siano pienamente in gioco per la costruzione del cambiamento checi serve ma, intanto, devo dire tutta la mia delusione di non aver visto Potere al Popolo all’Assemblea di Roma al Teatro Italia. Qualche volta serve anche l’umiltà dell’ascolto e l’esercizio della comprensione invece che la presupponenza che tutto giri intorno a noi. Delusione amplificata dagli argomenti che leggo nel comunicato di PaP in cui, praticamente, accusa le realtà sociali e di lotta che erano presenti di essere lo zimbello e il paravento di qualche operazione furbesca.
Potere al Popolo farebbe bene a interrogarsi perché in tanti eravamo li rispondendo all’appello messo in rete da De Magistris, piuttosto che dare la colpa sempre agli altri gettando discredito.
Nel Movimento Contadino in cui milito, la regola del dirci la verità la teniamo ben presente anche quando la verità è scomoda e ci interroga direttamente. La verità, per ora, è che quella di ieri è stata una bella assemblea partecipata da gente vera pur con tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni.
Una assemblea che ha dato disponibilità e posto domande come conviene a quanti si accingono ad un percorso lungo e difficile senza cercare verità che non abbiamo e che, personalmente, non vedo fra quanti a quella assemblea, sbagliando, non hanno partecipato.
Il tempo c’è ma dobbiamo saperlo usare bene e la pazienza di cercare l’unità è un esercizio sempre utile sulla via della rivoluzione