SGAMBETTI PER CANNIZZARO DA VICECONTE
L’ex senatore vuole una sua controfigura in Regione e scredita i papabili
Il centrodestra lucano è sul punto di varare l’investitura al candidato governatore che capitanerà la coalizione alle prossime regionali. Gli ultimi rumors politici riportano del generale Vito Bardi, grazie al pressing forzante di Guido Viceconte, in avanti rispetto agli altri pretendenti tra cui Michele Cannizzaro e Marco Saraceno in lizza probabilmente più per una sua personale ambizione che per una reale chanche di farcela. A guidare le danze è il duo Vincenzo Taddei e Guido Viceconte che rappresenta, anche in virtù del comparizio di quest’ultimo con Antonio Tajani, l’area politica che ha più ascendente sui vertici nazionali al tavolo delle trattative. Pur di piazzare in testa alla corsa il suo cavallo Viceconte si starebbe profondendo in una serie di sgambetti politici. Quelli più eclatanti li sta dedicando a Cannizzaro. Ad analizzare numeri e fatti, però, la piramide dei significati risulta completamente invertita rispetto a come l’ha disegnata Viceconte. Che sostiene, in estrema sintesi, che Cannizzaro non essendo riuscito a farsi eleggere come sindaco di Potenza alle scorse comunali non sia il nome giusto per la scalata alla poltrona più alta della Regione Basilicata. Se la politica è l’arte del possibile, per Viceconte l’adagio vale alla lettera. In quanto un peso rilevante nella sconfitta amministrativa di Cannizzaro alle comunali del 2014 del capoluogo lucano lo ha avuto proprio Viceconte. La lista messa in piedi dal duo Viceconte-Taddei a sostegno di Cannizzaro, “Nuovo centro destra – Udc”, prese una miseria di voti: 454. Cannizzaro, invece, con la sua lista personale “Liberiamo la Città” ha più che doppiato Viceconte. In termini percentuali è risultato quattro volte superiore. Attestandosi a una percentuale che lo ha posto da singolo quasi interlocutore alla pari di Forza Italia. Stanno a guardare Lega e Fratelli d’Italia che ha poca voce in capitolo in questa fase preparatorio per le regionali. Ad ogni modo l’incontro dei vertici di Forza Italia all’Hotel Ergife di Roma dovrebbe essere quello risolutorio