OMICIDIO DI TATIANA TULISSI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: NON È STATO PAOLO CALLIGARIS AD UCCIDERE LA SUA COMPAGNA
NON È STATO PAOLO CALLIGARIS AD UCCIDERE LA SUA COMPAGNA TATIANA
CON LA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: trattiamo in esclusiva “OMICIDIO DI TATIANA TULISSI”
Tatiana Tulissi, 36 anni, è stata uccisa l’11 novembre 2008 nella villa dove risiedeva con il compagno Paolo Calligaris e i di lui figli a Manzano, in provincia di Udine. Un omicidio irrisolto da 10 anni sul quale abbiamo sentito la criminologa Ursula Franco che si è occupata di casi importanti e che recentemente ha avuto ragione in merito al caso di Maria Ungureanu. La criminologa è infatti consulente dei fratelli Daniel e Cristina Ciocan che sono stati indagati per più di due anni e per i quali finalmente la procura di Benevento ha chiesto l’archiviazione.
– Dottoressa Franco, cosa pensa del rinvio a giudizio di Paolo Calligaris per l’omicidio della sua compagna, Tatiana Tulissi?
Un errore, non è stato Calligaris ad uccidere la Tulissi.
– Su quali basi lo afferma?
La dinamica omicidiaria permette di escludere che si tratti di un omicidio di prossimità. Tatiana non è stata uccisa con un’arma impropria all’interno della sua abitazione in seguito ad una discussione ma da colpi d’arma da fuoco esplosi all’esterno della casa in cui abitava a mo’ di esecuzione. In altre parole l’omicidio della Tulissi è stato un omicidio premeditato perpetrato da un soggetto che non possedeva le chiavi di casa perché non viveva nella villa ma che sapeva come muoversi perché la conosceva bene.
– Secondo lei qual’è il movente?
Il mandante dell’omicidio odiava la vittima e, con tutta probabilità, alla base dell’odio ci sono ragioni economiche.
– Ci sta dicendo che secondo lei è stato un sicario ad uccidere Tatiana, chi potrebbe essere?
Una persona vicina al soggetto che odiava la vittima, potrebbe essere un suo familiare.
– La procura ritiene sospetto che Calligaris abbia chiamato il 118 pochi minuti dopo che una vicina aveva sentito i colpi d’arma da fuoco, lei cosa ne pensa?
Penso che proprio il fatto che Paolo Calligaris abbia chiamato il 118 a ridosso dell’omicidio, in quanto per caso era rientrato a casa in quel momento con il figlio, permette di escludere che sia lui l’assassino.
Se avesse ucciso lui Tatiana avrebbe perso tempo nel lavarsi, cambiarsi, nascondere sia gli abiti indossati al momento dell’omicidio che l’arma del delitto, una pistola a tamburo special Astra calibro 38 che non è mai stata trovata perché l’assassino fuggì dalla villa dopo il delitto e la condusse con sé per liberarsene.
– Cosa si sente di aggiungere?
Non è un caso né che l’analisi del tampone (stub) eseguito sulle mani del Calligaris dai RIS abbia dato esito negativo né che Paolo Calligaris si sia comportato in modo congruo agli eventi all’arrivo dei parenti di Tatiana sulla scena del crimine.