40 ANNI AD ASPETTARE GIUSTIZIA
Antonio Santoro fu la prima vittima di Cesare Battisti
Quarant’anni per aspettare giustizia, il maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro Era il 6 giugno 1978, a Udine, dove Santoro, nato il 26 aprile 1926 ad Avigliano si recava in servizio preso la casa circondariale, dove era maresciallo capo Erano le 7,45, Santoro ci andava a piedi al carcere come consueto, una vittima facile data la consuetudine giornaliera. Lì gli fu atteso un agguato da parte dei Proletari Armati per il Comunismo, proprio sotto il carcere. Una vera esecuzione: quando arrivò lo freddarono con una pistola militare, due colpi, l’ultimo alla tempia: il colpo di grazia. secondo gli inquirenti e la testimonianza del collaboratore Petro Mutti l’esecutore materiale fu proprio Cesare Battisti, che lo attendeva assieme complice, mettendo in atto una falsa scena di un’innocua coppietta di fidanzati che si scambiavano carezze fino al momento di colpire. Poi i due sicari, fu ricostruito poi, fecero perdere le loro tracce, scapparono con una ‘2 cavallì con tanto di gommone sul tetto, facendosi scambiare per turisti si allontanarono verso Grado. L’omicidio di Antonio Santoro fu il battesimo di fuoco per i Pac. L’omicidio a sangue freddo, in un periodo storico che diede un tragico contributo di sangue con oltre 500 attentati, scosse profondamente Avigliano, dove risiedevano – e ancora risiedono- i familiari e i parenti di Santoro, che non aveva mai perso i contatti con la terra natia. Gli fu dedicata una via, Antonio Santoro è stato riconosciuto “Vittima del Dovere” per la Legge 466/1980 e gli è stata conferita dallo stesso Dicastero la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria, inoltre gli sono intitolate le Caserme Agenti degli istituti penitenziari di Udine e di Nuoro. Poi arrivò nel 2013 l’intitolazione della casa circondariale di Potenza. Nel suo paese natio, vi è sempre stata l’attenzione da parte delle istituzioni per chiedere giustizia, dal sindaco Dmenico Tripaldi, all’allora consigliere regionale Donato Paolo Salvatore, dall’attuale sindaco Vito Summa