GHOST TOWN A SCUOLA
Lo storyteller Dino De Angelis affascina gli studenti della Berardi
Si è parlato di tematiche dell’abbandono presso l’auditorium dell’istituto comprensivo Berardi Nitti di Melfi. L’intervento dell’affabulatore Dino De Angelis ha coinvolto centinaia di studenti affascinati ed incollati alle poltrone dalla maestria dei racconti del Federico Buffa lucano. “Siamo partiti dal mio libro Il giorno delle nuvole – spiega De Angelis – per parlare della tematica dell’abbandono delle città fantasma. In questa scuola di Melfi si trova sempre terreno molto fertile per cui mi prendo da solo l’appellativo di amico di questa scuola con la quale abbiamo già realizzato altri progetti in passato. Qui è come se giocassi in casa. Per me parlare di ghost town, di abbandono in generale è sempre un grande piacere. Sensibilizzare poi gli studenti al riutilizzo di parti di città abbandonate credo sia importante perché i ragazzi saranno i decisori di domani e speriamo possano fare meglio dei decisori di ieri”. Gli studenti della Berardi hanno letto delle piccole tesine preparate in classe. “Ringrazio i docenti oltre che i ragazzi – aggiunge lo storytelling, Dino De Angelis – che sono stati magnificamente preparati durante tutta la settimana sul tema in questione. Così gli studenti sono arrivati pronti non solo a carpire i segreti di questa tematica ma anche come alcune parti delle nostre città possono essere riqualificate, riusate, rivedute e corrette. Sento di tributare alla Berardi il un enorme plauso per il lavoro svolto”. Proposte costruttive. “Basta semplicemente copiare delle altre soluzioni già adottate – aggiunge lo storytelling, Dino De Angelis – senza doversi inventare niente per forza. Ci sono luoghi che sono stati ricostituiti come borgo albergo. Quindi centri storici a destinazione turistica ma a me quella che piace di più è la riqualificazione in senso artistico. Dei borghi antichi sono stati riqualificati come borghi di arte. Quindi diventano luoghi di aggregazione per i tanti artisti di tutti i tipi. Parlaimo di musicisti, pittori, scultori, artigiani che in questi luoghi possono mostrare le proprie opere. Secondo me sono interventi a costo quasi zero ma che darebbero valore aggiunto notevole”. Infine sull’importanza di parlare in Basilicata di spopolamento. “Forse questo è il il primo problema che abbiamo in Basilicata – conclude De Angelis – dove più della metà dei comuni non raggiunge i 1500 abitanti ed i tassi di spopolamento saranno molto gravi nei prossimi anni. Se il problema oggi è appena avvertito nei prossimi anni sarà il problema più importante accanto a quello del lavoro. Sul fenomeno dello spopolamento occorrerà fare una riflessione attenta. Partendo dai giovani può darsi che questa riflessione possa arrivare come spinta propulsiva anche a chi domani dovrà guardare alle proprie città in un’ottica differente