MELFI SENZA STRISCE PEDONALI
Città abbandonata al propio destino e pedoni a rischio
Anche l’ultima promessa elettorale del sindaco Livio Valvano è venuta meno. Aveva detto che entro la fine del 2018 ci sarebbe stato il rimpasto della giunta dopo il lancio del Millenario. Il flop di un evento assolutamente fallimentare è rimasto tutto, la giunta bloccata, la città violentata da interessi elettorali personali che dipendono dalle sorti di esponenti politici ben lontani da Melfi. Il risultato è che anche l’ordinaria amministrazione in città si dimentica. La storia delle strisce pedonali completamente cancellate in centro storico è emblematica. Con la nostra telecamera ci siamo limitati a registrare le immagini delle zone più frequentate. Piazza Abele Mancini, dove insiste la Villa comunale molto frequentata da giovani. Un cartello verticale indica che le strisce pedonali ci sono ma a Terra tutto cancellato. E siamo a due passi dal municipio. Via Attilio Di Napoli poi è la strada che attraversano gli studenti ddlla scuola Berardi. Strisce pedonali ormai inesistenti. Inutile sottolineare i pericoli che corrono genitori e studenti nel tentavo di attraversare la strada. Viale Gabriele D’Annunzio, inoltre, dove a Natale una donna è stata investita mentre accompagnava la piccola nipote nel ristorante a due passi dalla stazione ferroviaria. La donna ha protetto la bambina piccola ma è finita in ospedale con una spalla fratturata ed operata in emergenza. Manco a dirlo, la signora stava attraversando la strada su strisce pedonali completamente cancellate. Infine la strada provinciale che da Melfi conduce verso Rapolla. Arteria che le auto percorrrono a velocità sostenuta dimenticando di essere ancora in centro abitato. Strisce pedonali anche qui cancellate dagli agenti atmosferici senza che nessuno faccia niente. Questo accade in una città dove ci si preoccupa della forma e non dei problemi reali della gente. Ad automobilisti, cittadini e pedoni raccomandiamo prudenza. La tristezza per il destino di Melfi rimane il sentimento oggi dominante.