Cronaca

CONDANNATO IL KILLER DI BARILE

Caccavo uccise Giuliano, decisiva la perizia: 10 anni e 8 mesi di reclusione

Dieci anni e otto mesi di reclusione. È questa la pena stabilita, dal Gup di Potenza, Rosa Maria Verrastro, per il 66enne Alessandro Caccavo. Caccavo (difeso dagli avvocati Donatello Cimadomo e Paolo Carbone) è l’autore del cruento omicidio che la mattina del 13 agosto del 2017 sconvolse la comunità di Barile. Quel giorno Caccavo, intono alle 11 di mattina, bussò alla porta d’ingresso dell’abitazione del 57 enne Remo Giuliano, vigile urbano in servizio a Barile, e lo freddò sull’uscio a seguito di un brevissimo alterco verbale. Caccavo sparò più volte con una pistola «Beretta» calibro 7,65. La sentenza è arrivata al termine del processo celebrato al Tribunale di Potenza con rito abbreviato condizionato alle risultanze della perizia psichiatrica. Proprio la perizia è stata decisiva nella determinazione della pena. Il pm Savoia aveva chiesto per Caccavo, accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, 30 anni di carcere. A Caccavo, però, è stato riconosciuto il vizio parziale di mente che ha inficiato la capacità d’intendere e di volere al momento del fatto. Caccavo aveva una squilibrio mentale che quella mattina si è palesato con un obnubilamento mentale che lo avrebbe portato a compiere l’omicidio di Giuliano senza però compiutamente e pienamente essere cosciente di ciò che stava facendo. Il caso, il giorno dell’omicidio, si chiuse nel giro di poche ore. In quanto fu l’assassino stesso a chiamare i carabinieri per indicargli dove lo avrebbero trovato. Al momento dell’arresto, poi, Caccavo aveva ancora con sè la pistola con la quale aveva sparato al presunto rivale in amore. Per quanto riguarda il movente anche in questo caso si è sin da subito delineata la pista passionale. Il pensionato Caccavo sarebbe stato geloso della frequentazione di una donna straniera e di origini albanesi la quale, nonostante lui le avesse dimostrato l’attrazione sentimentale che provava per lei, si frequentava invece, secondo quanto pensava Caccavo, con Giuliano.

Ferdinando Moliterni

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