Il RAPPORTO SULL’IMIGRAZIONE DELLA CARITAS

Nella magnifica cornice del salone degli stemmi del palazzo vescovile di Melfi la Caritas diocesana ha presentato il ventisettesimo rapporto sull’immigrazione. Per il direttore della Caritas diocesana Giuseppe Grieco: “vi è la concreta speranza – spiega Grieco – che anche le istituzioni mettano in campo risorse economiche e umane per dare voce a chi oggi voce non ce l’ha. I nostri migranti sono persone che ci aiutano e che sono accanto alle nostre famiglie. Ormai sono parte integrante del nostro territorio. Non è più il caso di continuare a chiamarli migranti. Migranti sono gli uccelli che volano via e si fermano dove vogliono. Invece purtroppo queste persone sono bloccate, a volte osteggiate, a volte rimandate indietro, altre volte muoiono addirittura per la strada”. A Melfi c’era anche il direttore nazionale della Caritas. “Il nostro compito – spiega Francesco Soddu – è solo quello di testimoniare il Vangelo. Per questo la nostra preoccupazione riguarda a 360 gradi tutto ciò che attiene i rapporti interpersonali. Tra questi argomenti vi è anche la politica sull’immigrazione ma ciò che intendo raccomandare è la testimonianza evangelica che per noi resta un valore assoluto”. Ha fatto gli onori di casa il vescovo della diocesi di Melfi Rapolla Venosa. “Dobbiamo sporcarci le mani ma non la coscienza – conclude monsignor, Ciro Fanelli – e cioè stare nella realtà, immergersi nei problemi della gente, però senza entrare nella corruzione, senza barattare i propri valori morali e culturali. Viviamo un momento difficile ma anche di sfida. Tutte le sfide dicono che possiamo osare e se riusciremo a capire che l’accoglienza è un valore culturale, oltre che religioso, usciremo vittoriosi da questa sfida inaugurando la cultura dell’inclusione. Questa è una diocesi accogliente. Lo colgo ogni giorno. Ci sono situazioni che devono crescere e maturare ma vedo tanta disponibilità a giocare questa sfida”.