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MATERA2019 LA FRUSTRAZIONE RACCONTATA DA VITO BUBBICO: OLTRE LA BEFFA DEL “PASS GIALLO”

La frustrazione che montava di minuti in minuto è aumentata nel momento in cui la pioggia è giunta ad aggravare maggiormente quel senso di inutilità dello stare lì a distanza siderale dal palco nel mentre ci si bagnava come pulcini.

Vi riporto il REPORT dell’amico Vito Bubbico in occasione del grande giorno dell’inaugurazione MATERA2019 vissuto in diretta nei SASSI

E’ passata. L’altra giornata più lunga per Matera, quella di ieri 19 gennaio 2019, è passata. Anche bagnata e, quindi, fortunata.

E’ andato quasi tutto bene. La grande festa musicale alla Cava del Sole, con l’arrivo e l’uscita ordinata delle migliaia di persone accorse.

Poi le bande nei quartieri, la maxi crapiata, la fanfara dei  bersaglieri di corsa nel centro della città.

Quindi la corsa ai varchi degli oltre 3.500 “fortunati” che si erano accaparrato, a costo di file sotto la pioggia dinanzi alla Prefettura, il fatidico “Pass giallo”, quello che avrebbe consentito loro (così gli è stato fatto credere) di poter essere presenti alla cerimonia allestita in Piazza San Pietro Caveoso per la diretta “eurovisiva”.

Si poteva entrare solo dal varco di Via D’Addonzio (quindi lontanissimo dalla piazza sede dell’evento) e da un’altro accesso da Piazza del Sedile, massimo sino alle 17,30.

Chi, voleva andare più avanti, pensando di beccare un posto più avanti degli altri, ha pensato bene di scendere prima, subito dopo le 15,30.

E’ stata palpabile la delusione quando questi “fortunati” hanno scoperto di non esserlo per nulla. In quanto sono stati bloccati ad una distanza perfettamente inadeguata a seguire lo spettacolo, con l’aggravante di dover attendere ore, inutilmente.

Perdendosi, per altro, lo stupendo evento che stava andando in scena in contemporanea “Matera cielo stellato”.

La frustrazione che montava di minuti in minuto è aumentata nel momento in cui la pioggia è giunta ad aggravare maggiormente quel senso di inutilità dello stare lì a distanza siderale dal palco nel mentre ci si bagnava come pulcini.

In tanti allora hanno fatto la scelta di risalire al piano ed assistere alla diretta sui maxi schermo o sui propri telefonini.

Morale della favola. Ma era proprio necessario “ingannare” così tanta gente? Facendole credere di poter assistere a qualcosa che non era possibile oggettivamente? Sarebbe stato più onesto dire che non era possibile. Rilasciarne 100, 200 e basta.

Ciò avrebbe aiutato anche la difficile gestione di una giornata complessa, anche rispetto proprio ai pass come ha rilevato Franco Martina in altro articolo (riportato integralmente di seguito) :

“Cerimonia inaugurale per l’anno di Matera capitale europea della cultura 2019 con un grande sforzo organizzativo istituzionale,a vari livelli, cittadini comprensivi e con un peso di responsabiliità in più di quanti sono stati in trincea per seguire le diverse fasi della manifestazione. Alcune davvero impegnative, come quella serale, ed era prevedibile, per la cerimonia serale e la diretta Tv da piazza San Pietro Caveoso alla presenza dei presidenti della Repubblica, Sergio Mattarella, e del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, con in gran da fare ai varchi per far rispettare l’afflusso e i tempi di accesso fissati alle 17.30.

E qui la macchina organizzativa della cabina di regia si è inceppata, facendo registrare nell’accesso da Calata Ridola, quello per gli ospiti di livello e dei giornalisti (card fucsia C) la logica dei due pesi e delle due misure nella quale erano incappato anche il sindaco Raffaele De Ruggieri, il segretario generale della Fondazione ”Matera-Basilicata” Giovanni Oliva e non solo, due ambasciatori e cinque sindaci della Provincia di Potenza e, naturalmente, giornalisti di testate nazionali con tanto di pass in bella vista.Erano alle 17.30 e gli operatori privati della sicurezza, come da consegna, hanno vietato l’accessso a quanti erano in fila gà da alcuni minuti.

Le richieste di far valere le proprie ragioni ,e di dover raggiungere piazza san Pietro Caveoso, sono state respinte con un ”queste sono le disposizioni…e fino a nuovo ordine non passa nessuno”.

Tutto questo mentre la situazione diventava insostenibile con la vicenda finita ampiamente sui social e con un commento ricorrente anche tra gli illustri ospiti: ” disorganizzazione!”.

E la situazione ha rischiato di precipitare con la ressa davanti alle transenne, quando hanno fatto passare due signori che hanno esibito un tesserino (probabilmente forze dell’ordine) seguite da quattro donne.

Chi erano ? I buoni uffici del segretario della Fondazione, che si è sbracciato in ogni direzione e contattato quanti avrebbero dovuto sbloccare per tempo la situazione, hanno consentito di fare passare il sindaco di Matera e un ambasciatore.

Per gli altri è passata una buona mezz’ora con l’arrivo di un responsabile della sicurezza.

Tanto imbarazzo poi i possessori dei pass sono riusciti a guadagnare via Bruno Buozzi, proprio mentre passava la delegazione con il presidente Conte.

Davanti transenne, mentre pioveva a dirotto, e altro sbarramento con un lapidario ”Non si passa. Tutto chiuso dalle 17.30…” Non era possibile. E con i giornalisti i sindaci del Potentino e un ambasciatore dell’Est.

Ancora tensioni. E ”ottuse ” motivazioni visto che il presidente del consiglio era in ritardo e che giornalisti e operatori tv lo avevano seguito in piazza e nella conferenza stampa, cominciata con oltre mezz’ora di ritardo…E questo aspetto, ne siamo certi, non è stato tenuto in considerazione, dalla cabina di regia per la gestione dei varchi e senza tener conto di priorità e del diritto dovere di informazione.

Situazione sbloccata sotto la pioggia battente, all’arrivo di un funzionario della Polizia e di alcuni finanzieri con una ”priorità” al momento: prima i rappresentanti stranieri, con i sindaci e poi i giornalisti. Ma ormai la ”frittata” era fatta e la cosa è stata commentata negativamente anche dalla gente che ha assistito alle lungaggini dei varchi. Finita? La pioggia battente in piazza Vittorio Veneto ha fatto il resto.

Sistemati dietro le transenne, quando saremmo dovuti poter stare nello spazio ”C” della piazza, abbiamo lavorato in maniera precaria. Del resto, ed avevamo sollevato la cosa in sede di conferenza stampa in Municipio, relegare i giornalisti tra gli ospiti e senza uno spazio definito ( tranne l’accesso a turno delle tv non incluse nelle dirette) ha lasciato che le cose andassero come sono andate.

A qualcuno interesserà poco.

Troppi i pass rilasciati? Come abbiamo sentito in giro? Ma la città non ha fatto un buona figura, sopratutto tra i colleghi e tra gli ospiti venuti da fuori.

L’accoglienza si fa con un pizzico di flessibilità. Le cabine di regia servono anche ad affrontare situazioni imprevedibile di questo tipo, sopratutto quando sono diversi e con diverse sensibiltà gli operatori coinvolti nella organizzazione degli eventi. Un neo. insieme a un altro che riportiamo, come quello del ”rinfresco” tenutosi in un agriturismo alla periferia della città, al quale hanno partecipato gli ospiti istituzionali,e non solo, della cerimonia del mattino alla Cava del Sole.

Anche in questo caso tra gli ospiti nessun giornalista, ma altri…Non ci sarebbe andato nessuno di noi, anche perchè avremmo dovuto raggiungere la zona con mezzi propri e perchè impegnati a completare il lavoro della mattinata.

Ma – come si dice dalle nostre parti- non c’è stato alcuno che abbia avuto la sensibilità di ” Fare la faccia … ” e dire ” Se volete mettere qualcosa sotto i denti…siamo lì” . Lasciamo perdere. Fuori dal coro, da tavole e tavolate istituzionali. Sempre.”

Una giornata che, occorre dirlo, nel complesso è stata  gestita bene……tranne qualche toppata come questa.

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