SCANDALO EX LUCCIONI: TUTTI A PROCESSO
Potenza, il processo per le cartelle “false” alla clinica al via il 14 giugno
Il gup di Potenza Lucio Setola ha rinviato a giudizio i 9 imputati nel processo sulle cartelle gonfiate all’ex Clinica Luccioni di Potenza. I coinvolti nell’inchiesta Ricoveri facili sono l’ex amministratore unico, Walter Di Marzo, l’ex direttore sanitario Lorenzo Tartaglione, l’ex direttore amministrativo, Giuseppe Rastelli, i chirurghi Mario Muliere e Gennaro Straziuso, oltre che Paolo Sorbo, il medico Asp Archimede Leccese, Paolo Dell’Aera e il fornitore di kit medici Antonello Melillo. Il processo partirà il 14 giugno. Secondo il quadro probatorio l’ex Clinica Luccioni a Potenza era sede di un gigantesco business illegale riassumibile in «illeciti profitti per l’ex clinica Luccioni e conseguente danno per l’Asp». Agli imputati, a vario titolo, viene contestato l’aver operato col fine di «commettere una pluralità di delitti contro la fede pubblica e di truffe ai danni dell’Asp di Potenza». Il tutto sarebbe avvenuto attraverso la «sistematica manipolazione delle cartelle cliniche della Clinica, realizzata attraverso l’indicazione di interventi o procedure mai eseguite o di complicazioni non verificatisi al fine di far risultare Drg più remunerativi ovvero di giustificare il ricorso al regime del ricovero ordinario». Costi gonfiati per ottenere dall’Asp rimborsi più alti rispetto a quelli dovuti. Spulciando tra le cartelle cliniche gli investigatori ne scoprirono una con «l’ indicazione palesemente assurda anche per il non esperto, di “svuotamento di idrocele” in una paziente di sesso femminile». Il grosso delle anomalie riscontrate dagli investigatori riguarda l’acquisto dei kit per il Prp, infiltrazione usata per la ricostituzione dei tessuti, dove l’entità economica della presunta truffa contestata, che riguarda oltre 300 cartelle cliniche, ammonta a circa 2milioni di euro.