VENUM 3.0, I LAVORATORI VAGLIANO L’ACCORDO
Potenza, l’azienda di servizi informatici si è impegnata a pagare le mensilità arretrate con un piano di rientro
Un flebile spiraglio sembra essere giunto nella vertenza Venum 3.0, azienda potentina che si oc- cupa di servizi informatici.
Dopo mesi di trattative e tavoli in Prefettura che non hanno portato a nulla di fatto qualcosa ora sembra muoversi. Infatti, ha avuto esito positivo l’incontro che si è svolto ieri tra Filcams Cgil, Uil Tucs e i vertici aziendali. Al centro della discussione la situazione debitoria – pari a 220.000 euro – che l’azienda ha nei confronti di 70 ex dipendenti e che non sembra trovare soluzione.
Su sollecitazione delle sigle sindacali presenti, Giuseppe Traficante, titolare dell’azienda, «ha proposto un piano di rientro rateale e progressivo da attuarsi a partire da febbraio». A farlo sapere la Filcams Cgil che sottolinea come «l’importo mensile subirà un incremento man mano che i lavoratori soddisfano il loro credito vantato». Traficante dovrebbe versare una somma iniziale di 20mila euro e poi salire a 24mila euro, ripartendola in modo equo sugli importi arretrati (in alcuni casi fino a 5 mensilità ndr.). Inoltre, all’incontro l’azienda si è impegnata a corrispondere le mensilità e a portare in saldo almeno quella di giugno 2018 oltre ai rimborsi Inps e i rimborsi derivanti dal 730 del 2018 ai lavoratori non più in forza entro e non oltre il 4 febbraio 2019.
«La proposta – sottolinea Michele Sannazzaro, segretario generale Filcams Cgil Potenza – in ogni caso dovrà essere prima illustrata e condivisa con i lavoratori i quali chiedono certezze sui pagamenti e sugli impegni che la Venum vorrà assumere».
Il futuro lavorativo dei dipendenti della Venum 3.0 passa ora nelle mani dei sindacati. Infatti, saranno loro con un apposita assemblea a spiegare ai lavoratori il piano di rientro sulle mensilità arretrate proposte dal titolare dell’azienda Traficante.
«Intanto è un primo obiettivo raggiunto, frutto di corrette relazioni sindacali» precisa Sannazzaro.
Ma i lavoratori nonostante le rassicurazioni dei sindacati restano ancora vigili perchè preoccupati che le offerte fatte al tavolo di raffreddamento siano solo uno specchietto per le allodole. Di fatto però Traficante dal canto suo ha già provveduto a pagare degli acconti, nei giorni scorsi.
La Venum 3.0, lo ricordiamo lavora per una unica committente la Axelèro di Milano, in debito per diverse migliaia di euro.
La Internet company, quotata in borsa, nella giornata di ieri ha depositato istanza, dinanzi al Tribunale di Milano, per ottenere una proroga di ulteriori 60 giorni rispetto alla scadenza del 28 gennaio scorso una proposta di concordato preventivo. Secondo indiscrezioni, ciò nonostante avrebbe già versato diverse migliaia di euro proprio alla Venum 3.0. Risorse impiegate dai vertici per pagare la spesa corrente. Pagare più di uno stipendio ai dipendenti rimasti in forza lavoro e versare 200euro a quelli costretti a gettare la spugna per l’incertezza imperante.