NUOVE TENSIONI A TEMPA ROSSA
Comitati civici e lavoratori pronti a ripristinare il presidio
I lavoratori di Tempa Rossa, il comitato “la voce di Corleto” e quello per “l’occupazione e la salvaguardia dell’ambiente” hanno ormai deciso di continuare la loro lotta per la vertenza occupazionale senza i sindacati di cui dicono di non fidarsi. Così: “è trascorsa più di una settimana dall’ultima riunione tenutasi in Prefettura a Potenza – spiegano – e ad oggi le istanze formulate sembrano rimaste lettera morta”. Si ricorderà che dopo la riunione in Prefettura del 29 gennaio scorso, l’assessore Cifarelli aveva convocato presso la Regione un ulteriore tavolo tecnico. Quest’ultimo incontro venne però rinviato a causa dei problemi di salute dello stesso assessore. A tutt’oggi, tuttavia, l’incontro non è stato riconvocato. “Circostanza che ci lascia perplessi – aggiungono comitati e lavoratori – atteso che lo stesso assessore, Cifarelli aveva sottolineato la necessità di procedere con celerità alla definizione degli accordi. Ciò fa apparire ancora più fondati i nostri timori. Avevamo chiesto al Prefetto l’istituzione di un nuovo tavolo delle trattative proprio per scongiurare il pericolo di uno stallo derivante dall’imminente campagna elettorale. Situazione che riteniamo imponga una netta presa di posizione del Prefetto di Potenza stante come il protrarsi di questa incertezza aumenta i nostri malumori. Ci sentiamo traditi e abbandonati”. Per tutti questi motivi i lavoratori si dicono pronti a ripristinare il presidio presso il Centro Oli se non dovesse essere fornita loro una risposta compiuta e soddisfacente. Ad inasprire gli animi non è solo la vertenza occupazionale ma anche la predisposizione del Piano di emergenza esterno che non ha coinvolto le comunità della Valle del Sauro. “Riteniamo che la redazione del piano di emergenza sia un adempimento da svolgere con la massima attenzione e con il nostro coinvolgimento – concludono i lavoratori – dal momento che il Centro oli sorge ad un’altitudine superiore rispetto a quella dei centri abitati ed in una zona molto vulnerabile dal punto di vista idrogeologico. Basti pensare che proprio dove insiste lo stabilimento, secoli addietro, sorgeva il paese di Perticara distrutto da una frana. Si aggiunga il grave nocumento e le perdite subite dalle circa 40 aziende agricole esistenti ed operanti a ridosso del Centro oli per l’impraticabilità della viabilità non ancora completamente ripristinata. Per ciò che concerne la tutela della salute pubblica e della difesa dell’ambiente, infine, attendiamo ancora riscontri circa la richiesta di bonifica dei siti inquinati presenti nell’aria Tempa rossa”. Vertenza che si inasprisce!