Chi è Christian Solinas sardo-leghista ?
Durante la campagna elettorale ha reso noto di aver conseguito una laurea in Giurisprudenza, “vecchio ordinamento”, presso l’Università di Sassari a dicembre dello scorso anno. Anche qui, alcune inchieste giornalistiche provano a far luce su presunte irregolarità nel conseguimento del titolo. Quel che è certo è che lui si è definito uno “storico del diritto”, nonostante avesse conseguito il titolo solo tre mesi prima.
Solinas, candidato sardo-leghista: chi è l’uomo che voleva la flotta sarda e oggi si affida a Salvini
Alla guida di un partito che ha visto tempi migliori, oggi si gloria dell’appoggio del Carroccio. Ma il sardista è già stato assessore e alle ultime comunali di cagliari appoggiava il suo principale antagonista, Massimo Zedda
di Antonella Loi su Tiscali.it
Christian Solinas è esponente del Partito sardo d’Azione (Psd’Az) – antico raggruppamento politico di ispirazione autonomista – divenuto leghista per caso, potremmo dire. L’apparentamento nasce grazie a un accordo fatto per le politiche del 4 marzo dello scorso anno, con cui l’esponente sardista è diventato senatore con una lista congiunta Lega-Psd’Az. Il sardista ha rappresentato la porta d’ingresso per la Lega che nell’Isola ha avuto sempre poco appeal. E’ in forza di questo appoggio da parte del “capitano” e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che Solinas ha potuto ottenere la candidatura alla presidenza della regione per una coalizione di Centrodestra forte di 11 liste.
I suoi trascorsi con il Psd’Az sono intermittenti e limitati a esperienze regionali, con un background centrista post-democristiano targato Udeur risalente agli esordi. L’esperienza si fa concreta nel 2015 quando diventa segretario di un partito di antica tradizione, oggi ben lontano dai fasti gloriosi degli anni Ottanta in cui Mario Melis teneva alto il vessillo di una politica sardista coraggiosa e di spessore. Il Psd’Az in tempi più recenti, ridimensionato nei numeri, ha basculato tra destra e sinistra, propendendo più per la prima. Da ultimo però, nel 2016, con il suo partito appoggiò la candidatura di Massimo Zedda a sindaco di Cagliari nel secondo mandato. Salvo poi togliere l’appoggio dopo circa un anno e mezzo per passare nella sfera di influenza della Lega. I bene informati asseriscono che avesse cercato entrature per un seggio in Senato anche presso la corte di Renzi, tentativo andato a vuoto.
Già assessore ai Trasporti
Solinas è stato assessore regionale ai Trasporti nella Giunta Cappellacci (2009-2014, giunta di centrodestra), oltre che consigliere regionale nelle ultime due legislature. Si era dimesso dall’assemblea sarda nell’aprile scorso a seguito della sua elezione in Senato. Qualcuno gli addebita il fallimento della flotta sarda Saremar, piccola compagnia di navigazione che serviva i collegamenti con le isole minori e che l’ex governatore provò a nazionalizzare per combattere il monopolio Tirrenia e contrastare il caro traghetti.
Per lui durante la campagna elettorale si è speso molto il ministro dell’Interno in persona, Matteo Salvini, che in diverse tornate è venuto in Sardegna a tirare la volata al senatore sardista. Nelle sue liste ci sono candidati non proprio di provata fede sardista, ma provenienti da Forza Italia, Alleanza Nazionale e dal successivo raggruppamento chiamato Pdl. La sua candidatura è stata osteggiata all’interno del centrodestra, fino “all’imposizione” del nome da parte del leader leghista, a seguito di un accordo in seno alle tre forze del centrodestra.
Le polemiche sulla laurea
Argomento di discussione in questi mesi è stata la sua laurea. Quando nel biennio 2007-2008 divenne presidente dell’Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio universitario), Solinas comunicò nel suo curriculum di aver conseguito una laurea presso Leibniz Business Institute, con sede in New Mexico negli Stati Uniti e non riconosciuto dal Miur.
Durante la campagna elettorale ha reso noto di aver conseguito una laurea in Giurisprudenza, “vecchio ordinamento”, presso l’Università di Sassari a dicembre dello scorso anno. Anche qui, alcune inchieste giornalistiche provano a far luce su presunte irregolarità nel conseguimento del titolo. Quel che è certo è che lui si è definito uno “storico del diritto”, nonostante avesse conseguito il titolo solo tre mesi prima.